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America’s Cup, Luna Rossa-New Zealand 3-5: numeri e statistiche. Te Rehutai più veloce (non di poco) di poppa e bolina

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Dopo una giornata di stop, l’America’s Cup 2021 è ripartita quest’oggi ad Auckland con il settimo e ottavo atto della serie finale tra Emirates Team New Zealand e Luna Rossa Prada Pirelli. I padroni di casa, nonostante due sconfitte in partenza, sono riusciti a ribaltare l’esito di entrambe le regate piazzando quindi un parziale di 2-0 che potrebbe rivelarsi potenzialmente decisivo ai fini del risultato conclusivo della manifestazione. Adesso il Defender si trova avanti 5-3 ed è a soli due punti dalla conquista della 36ma Coppa America, mentre Luna Rossa dovrà aggiudicarsi quattro delle prossime cinque race per portare finalmente la Vecchia Brocca in Italia.

Quest’oggi, specialmente in gara-7 con vento sui 9-12 nodi (nel campo Echo), Te Rehutai ha messo in mostra una prova di forza impressionante consentendo a Peter Burling e compagni di sopperire ad una brutta partenza. I neozelandesi si sono rivelati mediamente più rapidi del Team Prada Pirelli sia di bolina (31.74 nodi di media a 29.94) che in poppa (38.70 contro 36.62), toccando inoltre una velocità massima di 42.97 nodi contro i 42.50 raggiunti dagli uomini di Max Sirena. Differenze velocistiche troppo elevate, che vengono mitigate solo in minima parte dai 539 metri in più percorsi da New Zealand rispetto agli avversari a parità di manovre effettuate.

La seconda regata di giornata è stata invece caratterizzata da due episodi che hanno deciso sostanzialmente l’andamento ed il risultato finale della contesa, in condizioni di vento instabile ed estremamente leggero (in alcuni frangenti anche sotto il limite dei 6,5 nodi). Prima Te Rehutai e poi Luna Rossa sono cadute dai foil, facendo successivamente molta fatica a rimettersi in volo e perdendo di fatto minuti su minuti rispetto all’avversario.

L’equipaggio tricolore però ha impiegato molto più tempo a decollare rispetto ai Kiwi, sperperando i due chilometri di vantaggio accumulati in precedenza (grazie al dislocamento di New Zealand) e accusando a sua volta un gap abissale nel giro di pochi minuti. I numeri vanno quindi presi con le molle in questo caso, anche se confermano un trend positivo in termini di velocità pura da parte del Defender (26.24 nodi medi a 23.05 di bolina, 28.28 a 26.60 in poppa, velocità massima di 37.24 kn contro 35.14).

Foto: Lapresse

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