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America’s Cup, New Zealand e la vela Code Zero. Che cos’è la vela scartata da Luna Rossa

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Giornata di allenamenti molto importante nella baia di Auckland, dove Team New Zealand e Luna Rossa si stanno preparando in vista dell’inizio del match race che metterà in palio la America’s Cup. Al momento non si sa ancora quando incominceranno le regate, sicuramente non prima di mercoledì 10 marzo: i due team sono in attesa del calendario ufficiale. Oggi soffiava un vento debolissimo di 5-7 nodi nel Golfo di Hauraki e i Kiwi hanno mostrato una “nuova” soluzione sul campo di regata A.

Il Defender del trofeo sportivo più antico al mondo ha infatti issato il cosiddetto Code Zero. Si era vociferato a lungo di questa possibilità ed erano anche circolate delle foto, ma ora con i video dell’allenamento è tutto molto più chiaro. Questa vela si distingue per le sue importanti dimensioni, è molto leggera ed è studiata per aiutare la barca ad accelerare più velocemente con brezza molto leggera.

Luna Rossa ha deciso di non impiegarla. Staremo a vedere se i padroni di casa la impiegheranno anche durante le regate, se davvero dovesse soffiare un vento così leggero. Ricordiamo che Team Prada Pirelli gradisce la brezza poco sostenuta, dunque sarebbe in realtà un vantaggio nei confronti degli avversari. Conosciamo un po’ più da vicino questa soluzione: cos’è nel dettaglio, come funziona, com’è fatta, quali sono i vantaggi, perché la utilizza Team New Zealand e perché Luna Rossa l’ha scartata.

VIDEO TEAM NEW ZEALAND USA IL CODE ZERO IN ALLENAMENTO

COS’È IL CODE ZERO?

Il Code Zero è una vela asimmetrica, ha una forma decisamente più piatta rispetto a quella tipica del gennaker ed è dunque più adatta per essere utilizzata con angoli stretti e con vento leggero. Questa tipologia di vela, che viene murata sulla prua o su un bompresso, è definita rollabile e l’avvolgimento della vela stessa deve essere facilitato attraverso un cavo anti-torsione montato all’interno dell’inferitura.

COM’È FATTO IL CODE ZERO?

– Ha una superficie molta ampia.

– Ha una profondità poco accentuata.

– Viene realizzato con materiali molto leggeri (infatti è una vela “traslucida”), ma a basso allungamento.

– Si tratta di una vela avvolgibile (ha un’inferitura praticamente dritta).

QUANDO SI USA IL CODE ZERO?

Questa vela va utilizzata in condizioni di poco vento, in sostanza quando la superficie del fiocco è troppo piccola per dare la giusta spinta alla barca. La sua ampia superficie e la rilevante reattività, infatti, permettono di catturare anche le brezze più leggere e di fare muovere l’imbarcazione anche con pochi nodi.

QUALI SONO I VANTAGGI DEL CODE ZERO?

Per rispondere a questa domanda utilizziamo la dichiarazione rilasciata da Burns Fallow, responsabile delle vele di Emirates Team New Zealand, alla testata neozelandese NZ Herald: “Può essere estratto molto rapidamente e può aiutarti ad uscire da condizioni molto difficili. Con vento leggero sono sicuro che lo rivedremo. Non ti è permesso usare gli spinnaker quando navighi di bolina, ma nulla vieta di farlo nella fase di pre-partenza“. Te Rehutai non si alza in volo utilizzando il Code Zero, si può utilizzare per navigare in condizioni tradizionali.

PERCHÉ LUNA ROSSA NON UTILIZZA IL CODE ZERO?

Questa soluzione era stata testata da Luna Rossa, Ineos Uk e American Magic nei mesi scorsi, ma tutti i Challenger hanno deciso di non utilizzarla. I tre team non l’hanno ritenuta utile per migliorare le prestazioni delle barche in queste condizioni, infatti Luna Rossa non l’ha inserita nella dichiarazione di stazza effettuata due giorni fa.

BREVE STORIA DEL CODE ZERO

Il Code Zero venne impiegato per la prima volta durante la Whitbread Round The World del 1997-1998, la regata che adesso conosciamo col nome di Volvo Ocean Race. In America’s Cup, invece, si è vista nel 2000, precisamente nella gara-4 dell’atto conclusivo proprio tra Team New Zealand e Luna Rossa.

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