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America’s Cup, New Zealand risponde ancora a Luna Rossa e mette a segno il 3-3

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La parità regna sovrana nella baia di Auckland (Nuova Zelanda) e la battaglia per la conquista della America’s Cup è più equilibrata che mai. La serie tra Luna Rossa e Team New Zealand non si sblocca: 3-3 al termine della terza giornata di regate. L’equipaggio italiano aveva trionfato in gara-5 e aveva messo pressione ai Kiwi, proprio come era successo ieri. Il Defender del trofeo sportivo più antico al mondo ha prontamente reagito, si è imposto nella seconda prova di questo rovente sabato e ha prontamente pareggiato la contesa. Al momento non c’è un padrone nel Golfo di Hauraki e il testa a testa è più palpitante che mai: a entrambe le squadre servono altri quattro successi per mettere le mani sulla Vecchia Brocca.

Sul campo di regata A (quello più a nord nella baia) soffiava un vento tra gli 8 e i 10 nodi, dunque le condizioni erano quelle predilette da parte di Luna Rossa. Ancora una volta è stata la partenza a decidere l’esito della regata. Team Prada Pirelli entra nella zona di pre-start con le mure a sinistra, dopo che in gara-5 aveva trionfato con un via in mure a dritta (non era mai successo nei quattro precedenti). James Spithill e Francesco Bruni scendono in profondità, mentre Peter Burling rimane più alto. Gli italiani incappano in un salto di vento e non riescono ad alzarsi sui foil, mentre Te Rehutai è velocissima e arriva in perfetto timing sulla linea virtuale di partenza.

Team Prada Pirelli è in netto ritardo e lo svantaggio è già nell’ordine dei 200 metri subito dopo lo start. In sostanza abbiamo assistito alla fotocopia di quanto successo in gara-5 a parti invertite. Da quel momento la regata non offrirà più spunti: i padroni di casa sono in totale controllo, il sodalizio del patron Patrizio Bertelli è lontanissimo e non ha più chance di rimontare. Il ritardo all’arrivo sarà di 1’41”, praticamente un chilometro e mezzo…

Si sono disputate sei gare, tutte decise in partenza, senza nessun sorpasso: 3-3, l’equilibrio è totale. Si tornerà in acqua domani (domenica 14 marzo, a partire dalle ore 04.00 italiane) per gara-7 e gara-8: si tratterà di due prove davvero determinanti per l’esito di questa Coppa America, più incerta che mai.

LA CRONACA DELLA REGATA

Luna Rossa entra con le mure a sinistra nella zona di pre-partenza, preceduta da Team New Zealand. James Spithill e Francesco Bruni cercano di impostare lo start nel miglior modo possibile, vanno un po’ in profondità nel box per poi di risalire. Peter Burling decide invece di rimanere più alto e di fare velocità. Team Prada Pirelli incappa in un dolorosissimo salto di vento, non riesce ad alzarsi in volo sui foil e presta il fianco agli avversari. Te Rehutai è infatti velocissima, arriva in timing perfetto sulla linea virtuale di partenza e sostanzialmente mette in tasca la vittoria, perché l’equipaggio italiano impiega troppo tempo per tornare a volare e accusa già un ritardo nell’ordine dei 200 metri.

Quanto successo al via ha indirizzato inevitabilmente la contesa: il vantaggio è enorme e in queste condizioni è impossibile recuperare terreno, salvo clamorosi errori. Team New Zealand è impeccabile nei sei tratti previsti (tre di bolina, altrettanti di poppa) e si deve limitare ad amministrare, mentre Luna Rossa non ha molto da chiedere e perde progressivamente terreno: 51” al primo gate, 1’07” al termine della prima poppa, 1’05” a metà gara, 1’13” al gate-4, 1’22” in conclusione dell’ultima bolina e addirittura 1’41” al traguardo (si tratta del distacco maggiore di questa serie, ben superiore ai 63 secondi di margine con cui i padroni di casa si erano imposti in gara-4).

Foto: COR 36 | Studio Borlenghi

LA CRONACA DI LUNA ROSSA-NEW ZEALAND 3-2

VIDEO: RIVIVI LE DUE REGATE DI SABATO 13 MARZO

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