Editoriali
America’s Cup, Luna Rossa competitiva in tutte le condizioni di vento. Servirà la perfezione
Il tempo delle chiacchiere è finalmente concluso ed oggi la parola è passata al mare. Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand sono in perfetta parità dopo le prime due regate dell’America’s Cup: 1-1. Peraltro entrambe le regate hanno mostrato un copione molto simile, con la partenza risultata determinante per acquisire un vantaggio prezioso e da sfruttare sino all’arrivo.
Di sicuro gli italiani hanno conquistato un punto che definire di platino è riduttivo. In primis vale tantissimo per il morale e, in secondo luogo, non consente di precipitare nel vortice degli incubi del passato, quando i Kiwi si erano sempre imposti con dei severi ‘cappotti’. Inoltre la vittoria di Luna Rossa inizia ad insinuare il tarlo del dubbio tra le fila dei padroni di casa, che sino a ieri si sentivano quasi certi di portare a casa la Vecchia Brocca con relativa facilità. Il 2-0 avrebbe consentito loro di regatare in totale scioltezza e tranquillità nelle prossime regate. Ora invece saranno sotto pressione, dunque non è escluso che possano commettere anche degli errori.
La prima giornata della Coppa America ha però emesso il verdetto più importante: Luna Rossa può giocarsela in qualsiasi condizione di vento. Max Sirena aveva dichiarato proprio ad OA Sport di sentirsi molto sicuro sotto i 12 e sopra i 18 nodi. Oggi il Team Prada Pirelli ha vinto con brezza tra i 14-15 nodi, dunque sulla carta nel contesto peggiore possibile. E’ questa la notizia determinante, che di sicuro non lascerà dormire sonni tranquilli ai neozelandesi.
I Kiwi, va detto, hanno mostrato una forza d’urto spaventosa. Di bolina le due barche si equivalgono, mentre in poppa Te Rehutai ha oggettivamente qualcosa in più. Luna Rossa dovrà sempre cercare di ritrovarsi davanti dopo la partenza per poi limitare i danni con il vento a favore nei confronti degli avversari. Confidando che magari tra qualche giorno possa arrivare un vento più leggero, anche se le speranze non sono molte in questo senso.
Team New Zealand ha impressionato anche per la qualità delle manovre. Si diceva che, a causa delle scelte progettuali, potesse pagare dazio in questo fondamentale, invece ha dimostrato di non avere nulla da invidiare nei confronti di Luna Rossa. I padroni di casa, anche quando si sono ritrovati in svantaggio, non si sono mai arresi, mettendo in difficoltà gli italiani a suon di strambate ravvicinate. Un atteggiamento agli antipodi rispetto a quello arrendevole che avevano mostrato i britannici di Ineos Team UK durante la Finale di Prada Cup.
A nostro avviso, dunque, Te Rehutai è un po’ più veloce di Luna Rossa in termini assoluti, per lo più di poppa. L’equipaggio del Bel Paese può comunque giocarsela ad armi pari, ma dovrà azzeccare le partenze. Ad oggi, se dovessimo sbilanciarci in un pronostico, diremmo 55-45 in favore dei Kiwi. I neozelandesi restano un Everest che incute timore, ma Luna Rossa ha dimostrato di poterlo scalare. Per farlo occorrerà rasentare la perfezione. I Kiwi, se davanti nel punteggio, sono delle macchine infallibili. Se invece iniziano a perdere qualche regata, allora diventano umani e potrebbero iniziare a commettere qualche errore (ricordate l’edizione 2013?). Per questo il Team Prada Pirelli dovrà fare di tutto per rimanere agganciata nella serie e non far scappare via gli avversari.
Credit: America’s Cup Press
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