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America’s Cup, tutti i piazzamenti di Luna Rossa. Ricordando la Regina Vittoria…

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“America first, Your Majesty. There Is No Second”. Questa è una delle frasi più iconiche della storia dello sport e anche la più antica che sia stata pronunciata, visto che è datata 22 agosto 1851. Se poi sia stata effettivamente pronunciata o se sia stata soltanto la leggenda a portarla fino ai giorni nostri non lo scopriremo mai. Sono passati 170 anni da quel momento e ancora viene ricordata, tramandata di generazione in generazione, riportata nei libri di storia (non soltanto sportiva). Si tratta della frase con cui un luogotenente avrebbe comunicato il risultato della prima edizione dell’attuale America’s Cup alla Regina Vittoria. Sua Maestà del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, una delle sovrane più famose di tutti i tempi e il cui regno durò quasi 64 anni (la sua pronipote Regina Elisabetta II ha appena festeggiato il suo 69mo anniversario), sarebbe stato informata in quel modo. Non poteva sapere che sarebbe entrata nel mito e che quella competizione sarebbe diventata così importante.

America ha vinto, Vostra Maestà. Non c’è un secondo classificato“. La goletta America, proveniente dagli Stati Uniti, riuscì ad avere la meglio sulle imbarcazioni che battevano la Union Jack. Quella che era nata col nome di Coppa della Regina in occasione dell’Esposizione Universale di Londra (fu la prima edizione di quello che adesso conosciamo come Expo) venne portata a casa dal New York Yacht Club che poi la difese strenuamente per addirittura 132 anni, con lo stesso regolamento che conosciamo adesso: chi la vince decide le regole e dove regatare, strappare il trofeo al Defender è un’impresa titanica. E vincere è l’unica cosa che conta in Coppa America perché, come venne detto alla Regina Vittoria quel giorno, “non c’è un secondo”. Il secondo classificato è il primo dei perdenti, si usa dire in Formula Uno.

Luna Rossa non è riuscita a conquistare la America’s Cup. Il suo assalto è andato a sbattere contro Team New Zealand. L’equipaggio italiano ci ha creduto fermamente quando è passato in vantaggio per 3-2 nella serie andata in scena nella baia di Auckland, poi qualche errore di troppo e la velocità di Te Rehutai hanno spento il sogno della flotta del patron Patrizio Bertelli. Il sodalizio tricolore ha perso per la seconda volta il match race che mette in palio il trofeo sportivo più antico al mondo. Era già successo nel 2000, quando sempre i Kiwi si imposero con un secco 5-0 (quest’anno è finita 7-3) sempre nel Golfo di Hauraki.

Nel 2003, invece, Luna Rossa si fermò alle semifinali della Louis Vuitton Cup (il torneo degli sfidanti, quello che quest’anno aveva il nome di Prada Cup). Prada Challenge venne sconfitta da One World per 4-2 e concluse in quinta posizione (Alinghi vinse la Coppa America dopo aver battuto BMW Oracle nella finale degli sfidanti e poi New Zealand nel match per la Coppa delle 100 Ghinee).

Nel 2007, a Valencia, arrivò una sonora sconfitta per 5-0 contro Team New Zealand nella Finale di Louis Vuitton Cup e dunque un terzo posto conclusivo (i Kiwi vennero demoliti da Alinghi nella contesa per la Coppa America). Altro terzo posto nel 2013 con lo stesso copione: ko contro i neozelandesi nell’atto conclusivo del torneo degli sfidanti (7-1), a loro volta sconfitti dagli statunitensi di Oracle protagonisti di un’antologica rimonta da 1-8. Nel 2010 Luna Rossa non ebbe l’occasione di battagliare in mare perché un tribunale sancì che Oracle fosse l’unico legittimo sfidante di Alinghi, mentre nel 2017 Patrizio Bertelli si ritirò dopo aver presentato il guanto di sfida perché in disaccordo con un cambio di regolamento. “There Is No Second” è il motto della America’s Cup, anche se poi quel giorno di 170 anni fa, nel giro attorno all’Isola di Wight, ci fu un secondo e fu la piccola Aurora a 8 minuti dal vincitore su un percorso di 53 miglia.

Foto: Lapresse

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1 Commento

1 Commento

  1. OLIMPIONICO

    17 Marzo 2021 at 13:48

    Manifestazione diventata una ridicola esibizioni di mostri del mare che con la VELA OLIMPICA nulla hanno da spartire. Comunque contento che la boria di luna rossa sia stata schiantata.

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