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Atletica, Gianmarco Tamberi vola a 2.35 ma non basta per la vittoria. Argento agli Europei Indoor, vince Nedasekau
Gianmarco Tamberi si è dovuto accontentare della medaglia d’argento nel salto in alto agli Europei Indoor 2021 di atletica leggera. Si tratta di un secondo posto un po’ amaro, perché a un certo punto sembrava che l’azzurro avesse in tasca il titolo continentale. Il livello della gara è stato elevatissimo e il duello finale con Maksim Nedasekau è stato palpitante, degno di una finale mondiale od olimpica. Il bielorusso sfila la corona dal capo dell’azzurro, il quale non riesce a confermarsi Campione d’Europa nonostante un salto di lusso a 2.35 metri. Normalmente con questa misura si vince a livello europeo, non oggi perché l’avversario del ribattezzato Gimbo ha tirato fuori un inatteso 2.37 quando era con le spalle al muro.
Il marchigiano era il grande favorito della vigilia, visto che si era presentato a Torun (Polonia) con la miglior prestazione mondiale stagionale (2.35 saltato due settimane fa ad Ancona in occasione degli Assoluti). Il suo rivale, però, era ampiamente quotato visto che era balzato a 2.34 il 17 febbraio scorso, sconfiggendo il nostro portacolori in una vibrante sfida del World Indoor Tour proprio in questo impianto (in quell’occasione era in gara anche l’ucraino Protsenko, assente in questa occasione).
Il 28enne si è reso protagonista inizialmente di un percorso netto: 2.23, 2.26, 2.29, 2.31 al primo tentativo. Nedasekau fa cadere l’asticella a 2.23 e 2.26, ma poi azzecca 2.33 al primo tentativo e mette pressione al nostro portacolori. Gimbo sbaglia, ma al secondo assalto risponde presente. A quel punto, però, il bielorusso è in testa e al detentore del titolo serve una magia all’importante misura di 2.35. Gianmarco Tamberi non si fa pregare e sforna uno dei suoi proverbiali guizzi, superando 2.35 alla seconda prova. Il bielorusso sbaglia due volte e decide di passare a 2.37. Sembra un tentativo disperato e invece, con le spalle al muro, supera l’asticella e balza in testa alla gara.
Tamberi ci prova, il primo e il terzo tentativo a 2.37 sono anche buoni, ma fallisce e si deve accontentare della medaglia d’argento. Il rinominato Legolas, vista la tinta biondo platino dei capelli, è in lacrime per una mancata vittoria che sembrava in tasca: non è bastato eguagliare il mondiale stagionale per fare saltare il banco. L’argento ha comunque un certo spessore a livello tecnico e lascia ben sperare in vista delle Olimpiadi, dove rivedremo il qatarino Mutaz Essa Barshim.
Per il 23enne Nedasekau si tratta del primo grande sigillo internazionale, dopo aver già vinto gli ori agli Europei outdoor under 20 (2017) e under 23 (2019), oltre ad aver raccolto il quarto posto agli ultimi Mondiali assoluti (Doha 2019). Medaglia di bronzo al collo del belga Thomas Carmoy (2.26 alla prima).
Foto: FIDAL COLOMBO/FIDAL