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ATP Doha 2021: Roger Federer, ritorno sudato e vittorioso. Evans si arrende dopo quasi due ore e mezza

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405 giorni. Tanti ne erano passati dall’ultimo match ufficiale di Roger Federer, quello contro Novak Djokovic in semifinale agli Australian Open. Lo svizzero è tornato, ma non ha vita facile contro il britannico Daniel Evans, per tutti Dan. 7-6(8) 3-6 7-5 in 2 ore e 24 minuti: questo il risultato finale di fronte ai meno di 2000 spettatori autorizzati a entrare sul campo centrale di Doha. Per l’elvetico si è trattato dell’accoppiamento forse più complicato possibile, perché con Evans ci si era allenato nelle scorse settimane, sul percorso verso questo pomeriggio nel Qatar in cui tutti gli occhi del mondo del tennis sono stati puntati su un uomo di 39 anni che è tra i pochissimi ad aver giocato in quattro decadi diverse.

Ai quarti di finale Federer affronterà il georgiano Nikoloz Basilashvili: un solo precedente, risalente agli Australian Open 2016, sostanzialmente agli albori della carriera ad alti livelli del miglior giocatore del suo Paese, che in quel caso perse per 6-2 6-1 6-2.

Il primo punto del ritorno di Federer è una prima a uscire con successivo dritto nell’angolo opposto: un bentornato sul campo al quale segue un turno di battuta tenuto a 15. Lo svizzero va meno in difficoltà rispetto a Evans, che cede due punti nei suoi due primi turni di servizio. Dopo un set tutto sommato senza particolari problemi per entrambi, e con il gioco vario dei due a predominare, Federer cala di poco al servizio, quel tanto che basta perché Evans riesca a spingere vicino alla riga di fondo, arrivando a una palla break che lo svizzero annulla in maniera rischiosissima, con dritto molto vicino alla riga.

Si arriva al tie-break, il numero 700 della carriera dell’otto volte campione di Wimbledon, che subito sfrutta un errore del britannico per andare sul 2-0; Evans, però, trova un gran dritto in corsa che gli vale il 2-2. Federer sbaglia poi il tempo della discesa a rete nel punto successivo e concedendo così il minibreak, che recupera con un passante incrociato di rovescio con Evans proteso a rete. Il britannico vince i due punti successivi e va a set point, entrambi servono bene fino al 7-7, poi Federer trova un dritto incrociato dei suoi con Evans dall’altra parte: 8-7, e sembrerebbe tutto finito, se non fosse per il dritto a seguire il servizio che gli rimane, letteralmente, sulla racchetta. Il seguito è d’autore: 9-8 con lo smash, 10-8 con un passante di rovescio che anche senza essere decisivo per il set sarebbe entrato nelle highlights.

I primi game del secondo parziale sono più lottati rispetto a quanto accaduto a inizio incontro; una chance, con quattro punti vinti in fila, se la guadagna Federer, ma sul 2-1 in proprio favore è Evans a raccoglierla, sfruttando una serie di errori dello svizzero in un attimo di calo. Lo svizzero si fa aggressivo nel game successivo, arriva sul 30-40, ma fallisce l’occasione del 3-2 con un errore di dritto. Anche il settimo gioco è molto lottato, con Evans che tiene a bada Federer nonostante il suo rientro dopo esser stato sotto 30-0 e poi ai vantaggi. Il britannico riesce, con più facilità rispetto alle fasi precedenti, a chiudere con efficacia il set, prolungando la permanenza in campo sua e dell’uomo che ha di fronte.

Fino alla metà del terzo set non ci sono particolari brividi sull’uno e sull’altro fronte, ma dal 3-3 tutto comincia ad accendersi. Evans, con qualche imperfezione di troppo di Federer, si procura una palla break, cancellata da un ace; l’altra, causata da un rovescio in rete dello svizzero, se ne va perché quest’ultimo trova due ottimi dritti a preparare una palla corta vincente. Nel game successivo, pur con un chip&charge di Federer che lo porta sul 15-30, è perfetto il britannico nei punti successivi. Sul 4-5 Evans, ai vantaggi, sbaglia malamente una volée dopo un paio di belle difese del suo avversario: match point, che annulla con un servizio e volée ad alto rischio. L’ex numero 1 del mondo spreca poco dopo una grande occasione dopo aver trovato un passante di rovescio incrociato strettissimo dei suoi; il britannico trova il 5-5. Sul 5-6, però, commette un doppio fallo e mette in rete prima un dritto in corsa e poi un rovescio, concedendo così due match point ulteriori: basta il primo, con Federer che lascia partire un rovescio lungolinea dalla racchetta che non si può prendere.

Si potrebbe parlare, certo, di un rendimento al servizio leggermente migliore da parte di Evans (68%-63% di prime in campo, 79%-76% e 53%-49% di punti vinti con prima e seconda), come pure dell’apparente tranquillità, in qualsiasi situazione, mostrata da Federer lungo tutto l’incontro, quasi a testimoniare quelle basse aspettative che lui aveva, per pubblica ammissione, prima di scendere in campo in questo torneo. Gli appassionati possono sorridere per aver visto un match di ottimo livello e aver ritrovato un simbolo del tennis, accolto dal pubblico presente come una grande star del rock, in più che buona salute sportiva.

Foto: LaPresse / Olycom

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