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Calcio a 5, Fulvio Colini: “In Serie A manca l’eccellenza assoluta. La Nazionale? Squadra di seconda fascia, in futuro non mi vedo CT”

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Dirsi le cose come stanno perché alle domande si risponde seriamente. Fulvio Colini, tecnico dell’Italservice Pesaro campione d’Italia di calcio a 5, segue questa filosofia. Un modo di vedere le cose che si ripercuote anche nel suo lavoro, dove determinazione e pragmatismo sono qualità ben riconosciute anche nella compagine che allena e in quelle che ha allenato in passato.

L’occasione, quindi, è propizia per affrontare un discorso d’analisi con il Mister in una situazione di classifica che vede Pesaro in vetta alla regular season con 52 punti, uno in più dei rivali dell’Acqua&Sapone. Dopo un inizio un po’ balbettante, è stata ritrovata la strada in un’annata nella quale la convivenza con il Covid ha causato problemi dal punto di vista organizzativo, tenuto conto di diversi rinvii tali da cambiare un po’ l’ordine delle cose.

Una stagione particolare e non potrebbe essere altrimenti. Non è facile gestire la situazione a livello fisico e motivazionale, soprattutto per alcune realtà come il Real San Giuseppe che si sono ritrovate ad affrontare tanti recuperi in successione, dovendo fare i conti con una graduatoria che non era così confortante all’inizio, parlando di una compagine da quattro/cinque posti in classifica. Per quanto ci riguarda, abbiamo fatto fatica all’inizio perché, come accade in tutte le squadre, c’è una fase di assestamento. Noi non abbiamo approcciato al meglio nei primi match di questo campionato e nello stesso tempo l’Acqua&Sapone ha messo in fila una serie impressionante di risultati. Andando avanti, si è un po’ ribaltata la situazione: noi siamo risaliti e l’A&S ha perso qualche colpo, per cui ora come ora siamo in una condizione come ci aspettavamo“, le parole di Colini nell’intervista concessa a OA Sport, in collaborazione con Sport2U, nel corso dell’ultima puntata di Futsal2U condotta da Giandomenico Tiseo e da Michele Cassano.

Volgendo lo sguardo all’Europa, l’avventura dell’Italservice non è stata fortunatissima vista l’eliminazione nei sedicesimi finale di Champions League contro l’ACCS Parigi. Ci si chiede dunque se il livello del campionato italiano sia così inferiore rispetto al top continentale: “Credo che lo standard italiano sia quasi alla pari del top europeo. Fanno la differenza alcuni valori assoluti e mancano e le risorse. Il Barcellona, ad esempio, può contare su una rosa di giocatori di altissimo livello e può investire perché alle spalle c’è un contesto organizzato. Quest’ultimo aspetto da noi, nel complesso, è diverso perché se andiamo a giocare i quarti di finale di una competizione nazionale in campi poco idonei, si comprende che c’è un gap non trascurabile“.

Parlando della Nazionale, che ha staccato il biglietto per la fase finale degli Europei 2022, il parere di Colini è molto chiaro: “Questa Nazionale la potremo valutare davvero solo quando affronterà compagini di pari livello. I risultati ottenuti sono, io credo, conseguenza di una differenza di valori. L’Italia, oggettivamente, è più forte di Belgio, Finlandia e Montenegro e quindi il fatto che si imponga è nella logica delle cose. Detto ciò, per quanto mi riguarda, questa compagine è di seconda fascia, non a livello delle top mondiale come Brasile, Spagna, Portogallo, Argentina e Russia e nello stesso tempo è da valutare quanto la gestione tecnica stia facendo. Mister Bellarte ha scelto coraggiosamente di convocare giocatori molto giovani, non però facenti parte della Serie A, lasciando a casa calciatori come Ercolessi, Romano, Azzoni e Fortini. Per cui io credo che una valutazione ancora non la si possa fare. Io CT in futuro? Non questa Nazionale, figlia di questa divisione, figliastra della Figc, madre di pressioni, non mi interessa…

E dunque Fulvio Colini che cosa pensa dell’asset italiano del futsal? “In Italia si fa il passo del gambero per scelte di format, strutture inadeguate, estinzione delle principali squadre della nostra tradizione e allenatori esonerati alla quarta giornata non più pagati. In buona sostanza, non c’è un’organizzazione che autorizzi un pensiero positivo circa lo sviluppo della nostra disciplina a livello di crescita proprio per tutta questa serie di criticità“.

VIDEO INTERVISTA A FULVIO COLINI

Foto: Filippo Baioni – Italservice Pesaro C5

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