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Calcio, Cesare Prendelli lascia la panchina della Fiorentina: “La mia carriera di allenatore potrebbe finire qui”

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Una notizia che era nell’aria: termina l’avventura sulla panchina della Fiorentina di Cesare Prandelli. L’ex CT della Nazionale ha presentato le dimissioni e per questo il tecnico che continuerà a guidare la Viola in Serie A sarà Beppe Iachini, che era stato esonerato nel novembre scorso proprio dal club gigliato.

Dimissioni confermate in primis dalla società attraverso un comunicato stampa: “La Fiorentina informa che, in data odierna, l’allenatore Cesare Prandelli ha presentato alla dirigenza del club le proprie dimissioni. La Società viola, con enorme dispiacere, ha accolto la richiesta del tecnico comprendendo le ragioni, che vanno oltre il calcio giocato. Cesare Prandelli è l’allenatore e l’uomo che ha dato tutto se stesso dimostrando ancora una volta il profondo legame e affetto che lo lega alla città e alla Fiorentina“.

A seguire, Prandelli ha pubblicato una lettera d’addio, riportata da tutti gli organi di informazione, in cui ha spiegato i motivi di questa decisione: “E’ la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me“, la rivelazione di Prandelli.

Una scelta dunque su basi personali: “Dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono”.

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Foto: LaPresse

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