Calcio
Calcio, squadre italiane tutte eliminate negli ottavi di finale di Champions League. I motivi dell’abituale disfatta
Con la prevedibile uscita di scena della Lazio di Simone Inzaghi, mortificata all’andata degli ottavi di finale di Champions League dal Bayern Monaco, il calcio italiano non avrà alcuna rappresentante nei quarti della competizione continentale più importante per club. Augurandosi che Milan e Roma riescano a invertire il trend in Europa League, il bilancio per il “Pallone” del Bel Paese è amaro e non è una novità. Spesso, in questo periodo, ci si chiede che cosa non vada nel nostro calcio e perché l’impatto coi club di altre realtà sia così devastante.
Una risposta unica non esiste, ma di sicuro desta sensazione che l’attuale compagine in vetta al campionato, ovvero l’Inter, sia stata la prima delle formazioni italiane a essere eliminate (fase a gironi di Champions). A ruota poi sono seguite le eliminazioni negli ottavi della Juventus di Cristiano Ronaldo contro il non irresistibile Porto, dell’Atalanta al cospetto del blasonato Real Madrid e della Lazio contro i campioni in carica del Bayern.
Appare chiaro che qualcosa non vada. Al di là delle questioni strutturali di cui si potrebbe parlare per ore, il campo ha detto che il tatticismo esasperato della Serie A in Europa non funziona. Nelle discussioni infinite legate al possesso di palla dal basso o meno, è evidente che il ritmo e l’intensità di gioco applicati alla tecnica non siano all’altezza dei requisiti continentali. Le compagini italiane, schiave quasi di dettami statici, sono costrette a cambiare pelle al cospetto di formazioni abituate a mordere le caviglie e a proporre calcio per 90′. Da questo punto di vista, le critiche di Fabio Capello relativamente a un campionato poco allenante per la Champions hanno un senso. Pertanto, servirebbe un cambio di mentalità importante sia nel modo di allenarsi che di concepire il match.
In un contesto così precario, forse, solo la Nazionale di Roberto Mancini è riuscita in questi ultimi due anni a proporre un qualcosa di accettabile e collettivo, in cui i singoli vengono valorizzati e non trattati come “polli d’allevamento”. Alla fine della fiera, negli ultimi 21 anni, l’Italia ha conquistato la penuria di tre Champions League e questo dato parla chiaro.
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Foto: LaPresse