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Ciclismo, Beppe Conti: “A Campiglio Pantani fece l’esame con un macchinario non attendibile”

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Torna l’appuntamento con il grande ciclismo con Bike2U, il programma a cura di Sport2U, in collaborazione con OA Sport. Ad intervenire ai microfoni del nostro Gian Luca Giardini, Beppe Conti, volto e voce Rai e autore di numerosi scritti.

In questa puntata ripercorriamo un viaggio ricco di aneddoti nella storia del ciclismo, molti dei quali sono racchiusi nell’ultimo libro di Conti: “Dolomiti da leggenda”. Un insieme di curiosità e retroscena che hanno fatto parte della storia delle due ruote, dal 1937 ad oggi.

“Ho cercato di andare al di là dei fatti – commenta Conti – per esempio, c’è un aneddoto molto interessante su Marco Pantani. Ho parlato con un biologo, secondo il quale si può risolvere la vicenda di Pantani a Campiglio senza parlare di complotto. Pantani fece questo esame, ma con una macchinetta dall’attendibilità vaga. Per spiegarlo con un esempio banale, ma semplice: sarebbe stato come prendere i tempi di una prova di Formula1 con una sveglia al posto del cronometro”.

L’obiettivo dell’autore, nel libro, è sfatare i luoghi comuni: “Uno interessante riguarda Moser, quando si diceva che veniva aiutato perchè gli toglievano le salite. Pensate che c’è stato un anno in cui, di salite, gliene hanno messe persino di più. Da un dibattito televisivo con il caro amico Gianni Mura – continua – era invece emerso un retroscena interessante sulla sfida Coppi-Bartali. Nel Giro del ’47, i gregari di Coppi provarono a corrompere Bartali. Quest’ultimo rifiutò, indignato. Ma ciò nonostante oltre ai soldi perse anche il Giro”.

Curiosità e rivelazioni imperdibili, che potete trovare in questa video intervista integrale.

LA VIDEO INTERVISTA A BEPPE CONTI

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Foto: Lapresse

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