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Formula 1
F1, le 5 risposte che dovrà darci il GP del Bahrain. Ferrari migliorata: basterà?
Siamo giunti ufficialmente ai nastri di partenza della stagione della Formula Uno. Il Mondiale 2021 partirà da Sakhir con il Gran Premio del Bahrain laddove, due settimane fa, abbiamo assistito ai test pre-stagionali. Tre sessioni che hanno fatto vedere le prime cose importanti in vista dei 23 Gran Premi di questa annata ma, come sempre, i test vanno presi con le pinze. Anche per questo motivo i quesiti in vista del weekend sono numerosi. Andiamo ad analizzare i più importanti.
1) A che punto sarà la Ferrari SF21?
La grande domanda di questo esordio stagionale. Dopo la disastrosa SF1000 (che proprio a Sakhir mise in mostra limiti eclatanti a livello di velocità di punta) la nuova nata di Maranello saprà riportare più in alto Charles Leclerc ed il neo-arrivato Carlos Sainz? Per quanto visto nel corso della tre-giorni di test svolti proprio sul tracciato bahreinita, qualche passo in avanti è stato compiuto, ma al momento appare impossibile sognare vittorie per il team emiliano. I due grandi crucci nel 2020 erano caricano aerodinamico (specialmente al posteriore) e velocità di punta per colpa di un motore riveduto e corretto dopo la decisione della FIA. Sotto questi punti di vista i miglioramenti si sono notati, ma sarà sufficiente?
2) La Mercedes avrà mosso passi in avanti rispetto ai test?
Solitamente i test pre-stagionali mettono in mostra una Mercedes dominante che, in tutti i modi, prova a nascondere il suo strapotere tecnico. Questa volta, invece, la scuderia di Brackley ha dovuto far fronte a diversi problemi al cambio e, soprattutto, ad un retrotreno sofisticatissimo ma, al contempo, difficile da gestire. Tra errori in frenata e uscite di pista vere e proprie, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno potuto girare davvero poco. Una simulazione di gara vera e propria non si è vista, come nemmeno i tanto attesi tempi record. La W12 sembra nata leggermente più indietro rispetto alla clamorosa W11. Occorrerà qualche settimana al team anglo-tedesco per portare al massimo livello la nuova monoposto. Per il momento vedremo come saprà reagire già a Sakhir.
3) La Red Bull sarà davvero la prima forza del gruppo?
Chi, invece, è uscito dalle tre sessioni di test nella maniera migliore è, senza ombra di dubbio, la Red Bull. Max Verstappen e Sergio Perez hanno messo in mostra una RB16B veramente eccellente. Ottima sul giro secco (non una cosa usuale per il team anglo-austriaco) e perfetta sulle lunghe distanze. Dopo diverse annate nelle quali la scuderia con i due tori sulla livrea partiva a scartamento ridotto, questo 2021 potrebbe davvero rappresentare una svolta, con la monoposto pronta a battagliare per il successo fin dal via. Se la Red Bull sarà in grado, davvero, di primeggiare anche a Sakhir, la Mercedes dovrà davvero fare attenzione.
4) La McLaren saprà inserirsi nella lotta per il podio?
Se avessimo composto una sorta di griglia virtuale post-test invernali, alle spalle di Red Bull e Mercedes avremmo messo la McLaren. La MCL35 sembra avere ripreso la traccia intrapresa dalla vettura 2020 con l’aggiunta (non di poco conto) della Power Unit Mercedes. Lando Norris e Daniel Ricciardo hanno messo in mostra buone cose nella tre-giorni di lavoro a Sakhir e si candidano con pieno diritto al ruolo di primi sfidanti delle due big. Il mix a livello di piloti è davvero intrigante, e la macchina sembra pronta ad assecondarli. Lo vedremo sin da questo fine settimana?
5) Che Aston Martin vedremo in pista?
La Aston Martin, ex Racing Point, è stata la peggiore vettura vista a Sakhir, quantomeno in fatto di affidabilità. Lance Stroll e, soprattutto, Sebastian Vettel, hanno trascorso ore e ore appiedati ai box per diversi problemi tecnici, tra cambio ed elettronica. Non si è ancora capito a pieno, quindi, che AMR21 vedremo in azione in questo campionato. Il tedesco ex-Ferrari aveva bisogno di macinare chilometri per creare la giusta confidenza con la nuova vettura, per cui partirà ad handicap nel Gran Premio del Bahrain. Sulla carta la monoposto con la livrea color verde sembra pronta a inserirsi con frequenza nella lotta per le posizioni che contano, ma questi problemi di affidabilità non sono certo un buon viatico.
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Foto: LPS/DPPI/Antonin Vincent