Formula 1

F1, l’entrata della Sprint Race ostacolata dal Budget Cap? L’analisi della situazione

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La Sprint Race potrebbe diventare sempre più una realtà in F1? Come è emerso nelle settimane precedenti, i gestori del Circus stanno facendo una serie di valutazioni sulla bontà di questa soluzione, voluta per dare un po’ di interesse e spettacolo a una categoria appiattita dai successi a ripetizione della Mercedes.

Un nuovo format che potrebbe andare a mutare l’organizzazione di tre fine settimana e le piste scelte per l’eventualità, viste le possibilità di sorpasso offerte, potrebbero essere quelle di Monza (Italia), Montreal (Canada) e di Interlagos (Brasile). Appare evidente che l’introduzione di questa novità andrà a cambiare i weekend citati: il venerdì dopo 60 minuti di libere, al posto della seconda sessione, si terrebbero infatti le qualifiche per formare la griglia di partenza della gara sprint, prevista poi il sabato pomeriggio. Si tratterebbe di una corsa di 100 chilometri, senza sosta, che assegnerebbe dei punti, massimo 12 a scalare, ai primi otto classificati. L’ordine di arrivo della Sprint Race determinerebbe, successivamente, la griglia di partenza della classica gara della domenica.

Tuttavia, una delle questioni che deve ancora essere risolta è quella legata alle potenziali conseguenze economiche che le squadre potrebbero affrontare a causa dell’aumento delle probabilità di incidenti e quindi di danni sulle vetture. Stando a quanto riportato da Motorsport.com, è stato offerto un pagamento extra da parte della FOM per coprire qualsiasi costo aggiuntivo legato alla particolare prova, con questa cifra che sarebbe aggiunta all’attuale Budget Cap.

Questa soluzione sarebbe stata però poco gradita soprattutto da parte dei team che sono ben al di sotto del tetto dei costi, che non vedono alcun beneficio ad alzare questo bonus per i loro rivali più ricchi. La cifra di un milione di dollari è ritenuta ben al di sopra di quello che è lo spirito del Budget Cap, dal momento che le scuderie più importanti potrebbero sfruttare a proprio vantaggio quest’ulteriore entrata dal punto di vista prestazionale piuttosto che per questioni legate ai citati danni.

Pertanto si è proposto un’alternativa, ovvero un pagamento specifico legato alle conseguenze dell’incidente eventuale della monoposto. Da capire quindi come la situazione evolverà. La mancanza di un consenso significa che il voto sulla entrata del format potrebbe essere in bilico, soprattutto con la F1 che ha bisogno di una maggioranza di 28 voti su 30 nella F1 Commission se vuole l’approvazione per il 2021: la F1 e la FIA hanno a disposizione 10 voti ciascuno, mentre le squadre ne hanno uno a testa.

Foto: LaPresse

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