Formula 1

F1, Mario Isola: “Le monoposto recupereranno sicuramente la perdita di carico aerodinamico. Gomme 2022? Un prodotto innovativo”

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Il conto alla rovescia sta per scadere. Il Mondiale 2021 di F1 è alle porte e nel weekend dal 26 al 28 marzo a Sakhir (Bahrain) si inizierà a fare sul serio. Dopo tre giorni di test proprio sul tracciato nel deserto, i team dovranno mettere insieme i dati e prepararsi all’esordio stagionale, non avendo potuto dare troppo tempo ai piloti di ritrovare le giuste sensazioni alla guida. Il calendario fitto di impegni (23 gare) ha portato a questa limitazione relativa alle prove pre-stagionali.

E Pirelli come si è preparata per questa stagione? Come noto, la FIA ha ha definito la riduzione del carico aerodinamico (valutata nel 10% circa) con modifiche sostanziali al fondo davanti alle ruote posteriori delle monoposto proprio per non andare a stressare eccessivamente delle gomme che di base sono quelle del 2019, seppur con accorgimenti particolari. Il fornitore unico di pneumatici ha introdotto, infatti, delle piccole modifiche sulla gamma per contrastare l’incremento della downforce, ovvero irrobustire la carcassa in modo tale da non dover incrementare nel campionato 2021 le pressioni di gonfiaggio per contrastare l’eventuale insorgere di blistering, riducendo il surriscaldamento, permettendo così ai piloti di spingere. 

Aspetti interessanti analizzati da Mario Isola, responsabile di Pirelli Motorsport in F1, nell’intervista concessa a OA Sport (in collaborazione con Sport2U), nell’ultima puntata di FormulaUno2U. Isola ha prima di tutto puntualizzato un concetto importante, ovvero quello delle monoposto 2021 più lente di quattro decimi di secondo rispetto a quelle dell’anno precedente: “I 4 decimi sono frutto del fatto che le vetture che montavano le gomme 2021 non fossero ottimizzate. Nel 2020 correvano auto che erano state disegnate per andare forte con mescole 2020, per cui dal pacchetto si tirava fuori una data prestazione. Con le regole in vigore, le squadre si sono attivate per recuperare il 10% di carico perso, nello stesso tempo noi abbiamo effettuato uno step in termini di costruzione, in grado di seguire lo sviluppo delle monoposto. Pertanto, il prodotto 2021 ha un profilo anteriore diverso che su una vettura 2020 ha generato un po’ più di sottosterzo. Per questo, sulle monoposto di quest’anno, lo studio dei flussi ha portato a recuperare ciò che si è perso come prestazione (4 decimi) grazie allo sviluppo”.

Una domanda non poteva mancare sulla Sprint Race, che potrebbe fare la comparsa in alcuni round stando alle indiscrezioni. Pirelli in questo caso dovrà prendere in considerazione un cambiamento nel sistema di allocazione: “Il format diverso con la Sprint Race nel weekend porta a rivedere il tutto e la discussione è in corso per capire la soluzione migliore. L’obiettivo di questa corsa particolare è quello di spingere dall’inizio alla fine, dove non sono previsti pit-stop (non c’è l’obbligatorietà) e di conseguenza bisogna spingere al 100%“.

E poi sul 2022 e le gomme da 18 pollici, la sottolineatura di Isola è importante: “Prodotto diverso, con concetti nuovi. Una delle richieste dei piloti è quella di ridurre il surriscaldamento e questo sarà aiutato da come vengono disegnate le vetture. Nel 2022 è prevista una perdita di carico del 10% nel caso in cui si si trovi a seguire un’altra monoposto da vicino, contrariamente al 50% circa attuale. Noi stiamo sviluppando delle mescole che siano meno termosensibili e quindi risentano meno di queste differenze di grip a seconda della temperatura e con un working range più ampio. Un prodotto dunque innovativo dal punto di vista della costruzione. Siamo partiti a fine 2019, abbiamo dovuto interrompere per la pandemia e ripreso poi con alcuni test con Ferrar. C’è un piano di prove di 28 giorni nel corso dell’anno in cui saranno coinvolte le scuderie che spero riusciremo a seguire. Abbiamo chiesto 5 giorni in più perché potrebbe esserci imprevisti cause Covid“.

LA VIDEO INTERVISTA A MARIO ISOLA

 

Foto: LaPresse

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