Seguici su

Festival di Sanremo

LIVE Sanremo 2021 oggi, Finale in DIRETTA. TRIONFANO I MANESKIN! Fedez e Michelin ed Ermal Meta battuti in volata

Pubblicato

il

CLICCA QUI PER AGGIORNARE LA DIRETTA LIVE

2.35: Appuntamento tra pochi minuti su Sport2u per Sanremo siamo noi. Grazie per averci seguito e buona notte.

2.34: Secondo posto per Fedez e Michielin e terza piazza per Ermal Meta

2.33: E’ un tuffo nel passato con uno sguardo nel futuro la vittoria dei Maneskin che stanno cantando quello che sarà un succ esso straordinario. Chitarre elettriche e suoni hard rock

2.32: Vittoria a sorpresa dei Maneskin con il rock italiano

2.31: VINCE LA 71MA EDIZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO I MANESKIN

2.30: Terzo posto per Ermal Meta

2.29: C’è il sindaco di Sanremo sul palco, è tutto pronto per la proclamazione del vincitore

2.28: Migliore composizione musicale Giancarlo Bigazzi a Ermal Meta

2.27: Premio per il miglior testo Sergio Bardotti a Madame con la canzone Voce

2.26: premio sala stampa a Colapesce e Dimartino

2.25: Premio della critica a Mia Martini a Willie Peyote

2.24: All’alba Amadeus inizia a distribuire i premi. Stop al Televoto

2.18: E’ il momento di Dardust sul palco dell’Ariston

2.15: Tra poco conosceremo il vincitore del Festival

2.13: Cinque giorni di Zarrillo

2.07: La notte dei pensieri di Zarrillo, poi La forza della vita di Paolo Vallesi e Storie di Tutti i giorni di Riccardo Fogli

2.05: In attesa del vincitore sul palco Zarrillo, Paolo Vallesi e Riccardo Fogli

2.04: Il Televoto ha premiato Fedez e Michielin e dunque è probabile che in volata siano loro a vincere

2.03: Clamorosa rimonta di Fedez e Francesca Michielin, Ermal Meta e i Maneskin ci stavano

2.00: 3. Maneskin, 2. Michielin e Fedez, 1. Ermal Meta

1.59: 13. Lo Stato Sociale, 12. Extraliscio, 11. La rapprdssentante di Lista, 10. 9. Orietta Berti, 8. Madame, 7. Annalisa, 6. Willie Pelyote, 5. Irama, 4. Colapesce e Dimartino

1.58: 26. Random, 25. Aiello, 24. Bugo, 23. Gio Evan, 22. Francesco Renga. 21. Ghemon, 20. Coma_Cose, 19. Gaia, 18. Fasma, 17. Max Gazzè, 16. Fulminacci, 15. Malika Ayane, 14. Noemi,

1.58: Tra poco la classifica. Si scelgono i tre che si giocheranno il Festival

1.51: Sul palco Gaudiano, vincitore della categoria giovani con Polvere da sparo

1.51: Fiorello ferma il Televoto

1.46: AIELLO CON ‘ORA’ 26. POSTO

Antonio Aiello è nato a Cosenza il 26 luglio 1985. Inizia a studiare prima pianoforte, poi violino, dall’età di 10 anni. A 16 si dedica al canto e comincia a esibirsi per le prime volte in pubblico, trovando anche l’ispirazione per comporre le sue prime canzoni.

Prova ad arrivare sul palco di Sanremo nel 2011, ma si ferma alle audizioni, arrivando comunque tra i primi 50 su oltre 700 cantanti. Parte per l’Australia, vive per diversi mesi a Sydney e suona con una band locale proponendo un repertorio di pezzi italiani e inglesi. Torna a Roma e decide di impegnarsi con tutte le sue forze per raggiungere il successo in musica. Il suo primo singolo, Riparo, viene trasmesso in diverse radio italiane. Lancia quindi il suo EP Hi-Hello, prodotto a Daniele Sinigallia, e vive l’esperienza di Deejay on Stage. Negli ultimi anni ha raggiunto una certa maturità ed è arrivato a sviluppare un cantautorato che unisce indie, pop e R&B. Emblema di questo nuovo corso della sua vita è il brano Arsenico. La particolarità di questa canzone sta anche nel suo video, una raccolta di storie di Instagram che ha per protagonista una ragazza, Emma. Dopo il successo del singolo, l’artista calabrese ha pubblicato il suo primo album che riscuote grande successo: Ex voto.

Mese dopo mese Aiello aumenta il numero dei suoi fan e ascoltatori. Nel 2020 è stato annunciato come uno dei grandi protagonisti del Festival di Sanremo 2021 con il brano Ora, estratto dall’album Meridionale.

 

Ora ora ora ora

Mi parli come allora

Quando ancora non mi conoscevi

Pensavi le cose peggiori

Quella notte io e te

Sesso ibuprofene

Tredici ore in un letto

A festeggiare il mio santo

Il giorno dopo su un treno che mi portava a casa

Nessuno mi aveva detto “devi tornare a scuola”

Mi sono perso nel silenzio delle mie paure

L’atteggiamento di uno stronzo, invece era terrore

Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei

Mi ricordavi di lui, ero fuori da poco

Ora ora ora ora

Te la ricordi ancora

Quella notte io e te

Sesso ibuprofene

Avevo il cuore malato

Ma tu non lo vedevi

Mi tenevo le pezze gelide dietro al petto

Ci tenevo a mostrarmi come un drago nel letto

Mi sono perso nel silenzio delle mie paure

L’atteggiamento di uno stronzo, invece era terrore

Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei

Mi ricordavi di lui ero fuori da poco

Mi sono perso nella notte, non mi hai mai abbracciato

E mi vergogno a dirlo di solito sputo fuoco

Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei

Mi ricordavi di lui, ero fuori da poco

Ho visto foto di te

Il tuo compagno, una bambina

Poi quella casa l’hai finita

Dovevi portarci me

Dovevi portarci me

Sesso ibuprofene

Mi sono perso nel silenzio delle mie paure

L’atteggiamento di uno stronzo, invece era terrore

Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei

Mi ricordavi di lui ero fuori da poco

Mi sono perso nella notte, non mi hai mai abbracciato

E mi vergogno a dirlo di solito sputo fuoco

Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei

Mi ricordavi di lui, ero fuori da poco

 

La canzone è la confessione nero su bianco del protagonista che chiede scusa alla sua ex per i comportamenti sbagliati tenuti in piedi, un’autocritica spietata ma che ricorda anche i bei momenti passati insieme.

Aiello dichiara alla stampa: “Ora parla di sesso, un sesso speciale. L’ho definito ibuprofone. Era giusto che spiegassi a me stesso cosa mi stava succedendo in quel periodo. La mia canzone si chiama “Ora” e parla di quando non riusciamo a superare una storia passata che ci ha fatto male. Chi viene dopo si prende la parte peggiore di noi, che sembra quella peggiore, ma non lo è… Facciamo la figura degli strxxxi, ma non lo siamo.“

 

1.45: Fasma rappresenta la quota giovanissima del Festival. Niente di nuovo ma le visualizzazioni schizzeranno

1.42: FASMA CON ‘PARLAMI’ 19. POSTO

Fasma è il nome d’arte del rapper romano Tiberio Fazioli, nato nella capitale il 17 dicembre del 1996. Appassionato di musica sin da piccolissimo, all’età di 13 anni inizia a comporre le sue prime canzoni. Ma è nel 2016 che muove i primi passi nel mondo della musica quando fonda la crew WFK insieme al produttore GG, a Barak da Baby e Tommy l’Aggiustatutto. Nel 2017 pubblica vari brani (Marylin M. certificato disco d’oro, M. Manson, Lady D. e Monnalisa) che verranno poi racchiusi nell’EP d’esordio dell’artista, intitolato WFK.1 pubblicato il 5 luglio 2018.

Nel giugno dello stesso anno, ha preso parte alla sesta edizione del Summer Festival, arrivando secondo con il brano Marylin M. nella sezione Giovani. Il suo primo album in studio è del 2 novembre 2018 e si intitola Moriresti per vivere con me?. Un nuovo singolo arriva poi il 5 luglio 2019 con Mi ami, brano che ha visto anche la partecipazione di Papichulo.

Alle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2020, condotto da Amadeus, si è classificato al terzo posto con il brano inedito Per sentirmi vivo.

 

Vorrei darti la mia forza per vederti parlare

Non di ciò che ti succede ma parlare di te

Anche un granello di sabbia che si è perso nel mare può tornare roccia come puoi farlo te

Non dire non dire

Che ti va bene questo mondo bastardo

Anche con il posto rubi il posto di un altro

Anche se voglio io non posso cambiarlo,

Io non sono quell’altro

Che di me

Che di me

Ti rimane solo addosso il tabacco

Qualche foto e qualche vestito sparso

Anche se voglio io non posso cambiarlo

Io non posso cambiarlo

Ma noi sì

Parlami parlami

Dai ti prego tu guardami

Perché dentro i tuoi occhi già vedo come mi immagini

E quindi guardami guardami

Sai che adoro quegli attimi

In cui non litighiamo e siamo proprio come ci immagini

E quindi parlami parlami

Dai ti prego tu parlami

Perché dentro i tuoi occhi già vedo come mi immagini

E quindi guardami guardami

Sai che adoro quegli attimi

In cui non litighiamo e siamo proprio come ci immagini

Quindi parlami parlami

Dai ti prego tu parlami

Se vuoi stiamo più vicini ma rendendoci apatici

Quindi baciami baciami

Che dai baci fantastici che mi aumentano i battiti

Ti prego tu salvami

Dimmi come faccio a stare bene così

Nei miei giorni no tu sei l’unico sì

Tu che mi parlavi e mi parlavi di te

E come se parlassi e parlassi di me

Quegli sguardi e quelle smorfie io le ho prese da te

Il modo in cui ora gridi tu l’hai preso da me

E sei tu che mi ringrazi

Ma grazie di che

Grazie a te ho tirato fuori il meglio di me

Parlami parlami

Dai ti prego tu guardami

Perché dentro i tuoi occhi già vedo come mi immagini

E quindi guardami guardami

Sai che adoro quegli attimi

In cui non litighiamo e siamo proprio come ci immagini

E quindi parlami parlami

Dai ti prego tu parlami

Perché dentro i tuoi occhi già vedo come mi immagini

E quindi guardami guardami

Sai che adoro quegli attimi

In cui non litighiamo e siamo proprio come ci immagini

Quindi parlami parlami

Dai ti prego tu parlami

Se vuoi stiamo più vicini ma rendendoci apatici

Quindi baciami baciami

Che dai baci fantastici che mi aumentano i battiti

Ti prego tu salvami

 

Lettera d’amore aperta a una persona amata che invoca attenzione e supporto in nome di una salvezza raggiungibile attraverso l’altro. “Non vi dico di cosa tratta Parlami poiché ogni persona si potrà immaginare nel testo la propria esperienza. Le sonorità che abbiamo scelto per il pezzo ci appartengono e sono l’evoluzione dell’anno scorso, ma con qualcosa di totalmente nuovo”, ha dichiarato Fasma. Poi, l’artista in gara a Sanremo 2021 ha aggiunto: “Penso che siamo cresciuti dall’anno scorso. La rinascita è il tema più importante di quest’anno. Gli artisti possono insegnare la voglia di ricominciare e di non farsi fermare da questo mondo, indipendentemente da quello che succede“.

 

1.31: Bella interpretazione di Noemi, pezzo un po’ banale ma lo ascolteremo per radio

1.28: Una Noemi finalmente in forma. L’interpretazione di questa sera è migliore rispetto a quella delle serate precedenti

1.27: NOEMI CON ‘GLICINE’ 10. POSTO

Veronica Scopelliti, in arte Noemi, nasce a Roma il 25 gennaio del 1982, da una famiglia originaria di Reggio Calabria. A 19 mesi fa la sua prima apparizione televisiva: compare in uno spot della Pampers. Suo padre Armando è un musicista e infatti è proprio lui a trasmetterle la passione per la musica e per il pianoforte, strumento che inizia a suonare all’eta di 7 anni; a 11 anni inizia a prendere lezioni di chitarra. Nel 2001 si diploma con il massimo dei voti al Collegio San Giuseppe – Istituto De Merode, e si iscrive al corso di laurea del DAMS della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi Roma Tre. Conseguita la prima laurea nel 2004, prosegue gli studi iscrivendosi al corso di laurea magistrale presso la stessa facoltà, laureandosi nel 2006 con 110 e lode in Regia televisiva e cinematografica.

Contemporaneamente agli studi lavora come corista nello spettacolo Donna Gabriella e i suoi figli di Gabriele Cirilli. Nel 2008 la svolta arriva grazie alla partecipazione a X Factor, che non vince, ma che la lancia nel panorama musicale italiano. Da lì la notorietà di Noemi si accresce sempre più, arrivando ad essere considerata una delle voci più interessanti e particolari della musica italiana.

Dal 2003 è già impegnata, con la sorella Arianna, al videoclip Dimmi come passi le notti di Pier Cortese, che vede tra gli altri coinvolti: Eleonora Giorgi, Simone Cristicchi, Alessandro Cattelan e gli Zero Assoluto. Nel 2007 prende parte alle selezioni di Sanremolab e viene ammessa tra i dodici finalisti, senza tuttavia rientrare fra i tre vincitori ammessi di diritto al Festival di Sanremo 2008. Il 2008 è però un anno fortunatissimo per Noemi: partecipa alla seconda edizione di X Factor Italia, nella categoria over 25, capitanata da Morgan, altri giudici di quell’edizione erano Simona Ventura e Mara Maionchi. Noemi non vince ma grazie al suo primo singolo Briciole scala rapidamente le classifiche e acquista una notorietà tale da portarla a collaborare con: Irene Grandi, Zucchero, Claudio Baglioni, Gianluca Grignani e Fiorella Mannoia, con la quale canta un altro suo grande successo: L’amore si odia.

Nel 2011 esce il brano Vuoto a perdere, scritto per lei da Vasco Rossi, colonna sonora del film Femmine contro maschi, grazie al quale Noemi viene candidata al Nastro d’argento per migliore canzone originale. Nel 2012 realizza le musiche per il film d’animazione Ribelle, della Walt Disney. Il 2013 la vede giudice a The Voice of Italy, insieme tra gli altri a Piero Pelù, Raffaella Carrà e J-Ax, esperienza che si conclude dopo 3 stagioni. Nel 2014 Noemi collabora con Malika Ayane, Fedez, Emma Marrone, Loredana Bertè e tanti altri, e nello stesso anno esce Made in London, album interamente registrato a Londra. Il 2017 è l’anno delle collaborazioni con Tommaso Paradiso, esce infatti il singolo Autunno. Nel 2018 la cantante romana festeggia i primi 10 anni di carriera, ed esce il nuovo e per ora ultimo album La luna, alla quale segue La luna tour. Dal 15 febbraio al 15 marzo 2019, Noemi è stata giudice della seconda edizione del talent show Sanremo Young.

Il 2020 vede la cantante impegnata nel progetto Italian AllStars 4 life che ha riunito oltre 50 artisti italiani (tra cui: Baby K, Michele Bravi, Bugo, Gigi D’Alessio, Elodie, Francesco Gabbani, Francesco Renga, Ermal Meta e molti altri) per l’incisione della cover del brano Ma il cielo è sempre più blu, volto a raccogliere fondi per la Croce Rossa Italiana per sostenere Il Tempo della Gentilezza, progetto a supporto delle persone più fragili colpite dalla pandemia COVID-19. Inoltre appare nella puntata Sotto il cielo di Roma del programma di Alberto Angela: Ulisse- Il piacere della scoperta.

Noemi vanta già 5 partecipazioni al Festival di Sanremo, più una come ospite. Sale per la prima sul palco dell’Ariston nel 2010 e canta Per tutta la vita, con la quale si classifica quarta nella classifica finale. La sua esclusione dal podio causa il malcontento del pubblico e la reazione dell’orchestra che, in gesto di disappunto, appallottola e lancia sul palco gli spartiti. Nel 2012 l’artista romana torna sul palco dell’Ariston con la famosissima Sono solo parole, scritta da Fabrizio Moro; si classifica terza, dietro la grande amica Arisa e la vincitrice Emma Marrone. Il brano debutta alla terza posizione nella Top Singoli e viene certificato doppio disco di platino. Con Bagnati dal sole e Un uomo è un albero, Noemi partecipa a Sanremo 2014, classificandosi quarta con il primo brano citato. Nel 2016 è invece Marco Masini che scrive La borsa di una donna, consentendo la quarta partecipazione per Noemi al Festival di Sanremo, alla quale si classifica ottava. L’ultima partecipazione alla rassegna canora è nel 2018 con il brano Non smettere mai di cercarmi, brano scritto dalla stessa Noemi, piazzandosi quattordicesima.

L’8 febbraio 2019, vediamo Noemi sul palco dell’Ariston, ma solo per cantare con Irama il brano La ragazza con il cuore di latta, durante la serata dedicata ai duetti. Noemi ha ricevuto 5 Wind Music Awards, un Premio Regia Televisiva e svariate nomination tra cui un Nastro d’Argento per Vuoto a perdere.

 

Mi dici che

Che non funziona più

Siamo soli adesso noi

Sopra a un pianeta blu.

E quando arriva sera

Invadi la mia sfera

Non è la primavera

Che non sento da un po’.

Non sento da un po’

I brividi sulla mia pelle,

Il tuo nome fra le stelle.

Sembra ieri,

Sembra ieri che la sera

Ci stringeva quando tu stringevi me.

Ricordo ancora quella sera guardavamo le

Le code delle navi dalla spiaggia sparire

Vedi che son qui che tremo

Parla parla parla parla con me

Ma forse ho solo dato tutto per scontato e

E mi ripeto che scema a non saper fingere

Dentro ti amo e fuori tremo

Come glicine di notte.

Scommetto che

Ora non prendi più

L’abitudine di far

Sempre come vuoi tu.

E quando arriva sera

Mi manca l’atmosfera

Non è la primavera…

Sembra ieri, sembra ieri che la sera

Ci stringeva quando tu stringevi me.

Ricordo ancora quella sera guardavamo le

Le code delle navi dalla spiaggia sparire

Vedi che son qui che tremo

Parla parla parla parla con me

Ma forse ho solo dato tutto per scontato e

E mi ripeto che scema a non saper fingere

Dentro ti amo e fuori tremo

Come glicine di notte.

Dietro di noi vedo giorni spesi su treni infiniti

Forse è solo che mi manca parte

Di un passato lontano come Marte

Tu cosa dirai vedendomi arrivare

Quando ti raggiungerò

Ricordo ancora quella sera guardavamo le

Le code delle navi dalla spiaggia sparire

Vedi che son qui che tremo

Parla parla parla parla con me

Ma forse ho solo dato tutto per scontato e

E mi ripeto che scema a non saper fingere

Dentro ti amo e fuori tremo

Come glicine di notte.

Ora che

Non posso più tornare

A quando ero bambina

Ed ero salva da ogni male

E da te, da te, da te…

 

La fine di un amore è protagonista del brano di Noemi, dai tratti malinconici che porta in musica una lettera ricca di ricordi verso un amato ormai perduto.

Noemi racconta in un’intervista che, quando ricevette la telefonata di Amadeus, passò il telefono a mio marito, convinta fosse un call center con un numero sconosciuto. Su Glicine, ha detto: “E’ una canzone in cui mi ritrovo molto, è un pezzo emozionante». Il suo augurio è che il pezzo “possa essere un arcobaleno che colora finalmente questo cielo che nell’ultimo anno non è stato proprio chiaro“

 

1.25: Altro che Iannacci! Era Clark Kent, si è trasformato in Superman ed è caduto in platea. Speriamo che non si sia fatto niente

1.22: Dal barbone allo sbarbato: Max Gazzè alla Iannacci sul palco dell’Ariston

1.21: MAX GAZZÈ CON LA TRIFLUOPERAZINA MONSTERY BAND CON ‘IL FARMACISTA’ 14. POSTO

Max Gazzè, all’anagrafe Massimiliano Gazzè, nasce a Roma il  6 luglio del 1967. Ha origini siciliane, il padre è di Scicli (provincia di Ragusa) e lavora come ambasciatore. Max inizia a studiare pianoforte quando ha 6 anni, e a 14 si dedica allo studio del basso elettronico. All’età di 15 anni si trasferisce con la famiglia in Belgio, dove frequenta la scuola europea di Bruxelles, città in cui inizia ad esibirsi nei locali con diversi gruppi.

Già da giovanissimo diventa bassista, arrangiatore e coautore di alcuni gruppi, e ha l’opportunità di spaziare in diversi ambiti musicali come il Northem soul e l’acid jazz, e anche di viaggiare per l’Europa, spostandosi tra Belgio, Francia e Paesi Bassi.

All’album è seguita una tournée europea, Il ballo della vita Tour, che ha ottenuto il tutto esaurito in ognuna delle tappe previste, fatto che ha portato il gruppo ad aggiungere nuove date nel successivo periodo estivo. Nel settembre 2019 i Maneskin pubblicano il video di Le parole lontane, ultimo estratto dall’album, che si posiziona subito nelle tendenze di YouTube Italia. La band identifica quest’ultimo brano come uno dei più vicini al loro progetto e a cui sono maggiormente legati. Il 20 ottobre 2020 esce il loro nuovo singolo Vent’anni e parteciperanno a Sanremo 2021 con il brano Zitti e buoni.

Rientra a Roma nel 1991 e collabora con nomi quali: Alex Britti, Niccolò Fabi, Frankie hi-nrg mc e Daniele Silvestri. Lavora al suo primo album tra il 1994 e il 1995, e nel 1997 diventa noto grazie al singolo Cara Valentina, e l’anno dopo con Niccolò Fabi vince l’edizione di Un disco per l’estate, con il noto brano Vento d’estate.

Conquista la notorietà a livello nazionale grazie alla partecipazione del 1999 al Festival di Sanremo, con la famosissima Una musica può fare. Amatissimo dal pubblico, grazie alla suo timbro dolce e al suo carattere cordiale ed educato, è noto per i successi: Il solito sesso, Mentre dormi, I tuoi maledettissimi impegni, Sotto casa, La vita com’è, Ti sembra normale, La leggenda di Cristalda e Pizzomunno.

Celebri sono le sue collaborazioni con artisti quali: Paola Turci, Carmen Consoli, Marina Rei, Dolcenera, Carl Brave, Francesca Michielin, Levante e tanti altri. Il cantautore romano è stato anche impegnato al cinema, con 6 film tra cui: Basilicata coast to coast, di Rocco Papaleo, con Alessandro Gassmann, Giovanna Mezzogiorno e Paolo Briguglia. Per il film, Gazzè scrive la canzone Mentre dormi, che riceve il David di Donatello 2011 come “miglior canzone originale”.

Nella primavera del 2014 nasce il supergruppo Fabi Silvestri Gazzè con i cantautori e amici, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. É di aprile il singolo Life is Sweet che anticipa l’album Il padrone della festa. Oltre all’album, il trio ha dato via a un tour europeo partito il 26 settembre a Colonia in Germania, che ha incluso concerti in Francia, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Spagna. Nel mese di novembre inizia il tour italiano e si conclude con la data del 30 luglio 2015 a Roma davanti ad un pubblico di circa 18.000 persone.

 

(Si può fare!)

Polvere d’amore,

Té verde due bustine

E non mi dici

Più che non ti va…

Dimetisterone,

Poi Norgestrel in fiale

Per chiuderci

Una notte

In camera!

Son tutte

Soluzioni al naturale…

Amore

Mio,

Vedrai che male

Non ti fa…

Te le ho create io,

Ma in nome

Della scienza

Per quella tua tendenza

Alla rigidità!

Trifluoperazina,

Stramonio e Pindololo…

Un pizzico

Di Secobarbital:

Somministra

Prima

Di un logorroico

Assolo

E via anche questa

Smania di parlar!

Non c’è neppure

Controindicazione…

Amore

Mio,

Ti dirò come

Si starà

Senza

Il pesante

Tuo brusio

Da conferenza

Che mi rompe

L’anima!

Io ho la soluzione

(Si può fare!)

Per un tormento

Che attanaglia,

Punto

Debole o magagna

E qualsivoglia

Imperfezione!

Per tutto

Invento,

Stai tranquilla,

Una bio-chimica pozione!

(Ma che cos’è?)

È quel miracolo

Che non ho visto

Mai

In nessun’altra

Se non te dopo

La cura,

E stai sicura

Che stavolta

È quella buona

E presto

Mi ringrazierai!

Noci,

Zafferano,

Lavanda e passiflora…

Poi ci

Mettiamo

Anche del guaranà:

Travasare piano

L’essenza su verdura…

Contro lo shopping

È una favola!

E per i troppi

Tuoi salti

D’umore,

Fiore

Di Bach

E aggiungo

Vitamina E…

Ma addizionando

Del trifoglio rosso

Posso

Cancellarti

Anche lo stress!

Io ho la soluzione

(Si può fare!)

Per la pettegola

Che origlia…

Vanità,

Coda di paglia

O qualsivoglia

Imperfezione!

Per tutto

Invento,

Stai tranquilla,

Una bio-chimica pozione!

(Ma che cos’è?)

È quel miracolo

Che non ho visto

Mai

In nessun’altra

Se non te dopo

La cura,

E stai sicura

Che stavolta

È quella buona

E presto

Mi ringrazierai!

Ma adesso

Aspetta

Cara, c’è

Un problema:

Questa camicia m’incatena

Un po’…

Me l’hanno stretta

A forza sulla schiena…

Non chiedermi perché,

Io che ne so!

(Si può fare!)

(Ma che cos’è?)

È quel miracolo

Che non ho visto

Mai

In nessun’altra

Se non te dopo

La cura,

E stai sicura

Che stavolta

È quella buona

E presto

Mi ringrazierai!

Io ho la soluzione

(Si può fare!)

Per un tormento

Che attanaglia,

Punto

Debole o magagna

E qualsivoglia

Imperfezione!

Per tutto

Invento,

Stai tranquilla,

Una bio-chimica pozione!

(Ma che cos’è?)

È quel miracolo

Che non ho visto

Mai

In nessun’altra

Se non te dopo

La cura,

E stai sicura

Che stavolta

È quella buona

E presto

Mi ringrazierai!

 

Esiste una ricetta medica per tutto? Max Gazzè veste i panni di un farmacista pronto a mescolare polveri, ingredienti e medicinali per trovare la cura ai più grandi mali moderni. Canzone carica di ironia intelligente e spensierata.

Un brano che ricorda l’elettronica Anni Ottanta, con un arrangiamento folle e complesso in cui spicca un theremin; nel testo vengono enumerati una serie di rimedi contro le più disparate e diffuse malattie dell’uomo contemporaneo, dal brusio da conferenza agli sbalzi d’umore fino alla classicissima mania per lo shopping.

 

1.17: RANDOM CON ‘TORNO A TE’ 25. POSTO

Emanuele Caso nasce in provincia di Napoli, precisamente a Massa di Somma, il 26 aprile 2011. Si trasferisce con la sua famiglia a Riccione quando aveva solo due anni. La sua famiglia è molto religiosa, e i suoi  genitori sono dei pastori evangelici; proprio per questo per lui Dio è un punto fermo ancora oggi. Emanuele, in arte Random, inizia ad appassionarsi alla musica, per merito del padre, che gli porta sempre strumenti diversi, sin da piccolissimo: a soli cinque anni. Il primo strumento che inizia a suonare è la batteria, poi mette le mani anche sul basso, sulla chitarra e sul piano. Ai tempi della scuola si avvicina al mondo del rap e del freestyle, per poi passare a scrivere testi veri e propri, riguardanti la scuola e la quotidianità.

Random ormai lavora nel mondo della musica, grazie all’incontro con il producer Zenit che nota il suo video su YouTube e decide di offrirsi come produttore per lui. Insieme pubblicano il primo lavoro dell’artista, “Giovane Oro”, più vicino al genere trap. Il riscontro con il pubblico è positivo, ma Emanuele preferisce sperimentare e dopo mesi di ricerca musicale il duo registra “Chiasso”, ottenendo in pochissimo tempo la vetta delle classifiche italiane, complice anche il social Tok Tok. La canzone è stata in realtà scritta in 80 minuti  mentre Emanuele lavora come muratore, e Zenit pensava di scartarla, ma dopo averne fatto una versione nuova in pochissimi giorni (compreso un altro videoclip) hanno deciso di lanciarla, ottenendo risultati impensabili: doppio Disco di Platino, oltre 40 milioni di stream su Spotify, 14 milioni di view su Youtube.

Successivamente pubblica il suo secondo singolo, “rossetto”, un pezzo al quale il rapper è molto legato anche più del primo poiché ha confermato il suo successo ed ha dimostrato che il successo di “chiasso” non è stato un evento fortuito, ma gli ha permesso di credere nella sua bravura e le sue potenzialità.  In seguito pubblica “Marionette”, duettando con il cantante Carl Brave. Riguardo il suo successo ha recentemente ammesso che la musica lo ha aiutato anche nei momenti di sconforto e che, nonostante le difficoltò, il suo sogno di diventare un cantante famoso non l’ha mai abbandonato. L’11 dicembre 2020 pubblica un nuovo singolo dal titolo “Sono Luce”.

 

Quando giri intorno a me

Sai non mi sembra vero

E forse non lo sei

Forse è la testa mia

Ogni sorriso ricordo sai

Quanti sogni nel cassetto che

A volte lasciamo alle spalle

Non lasciamo la vita di sempre

Per paura di restare da soli

Quando giri intorno a me

Sai non mi sembra vero

E forse non lo sei

Forse è la testa mia

E oggi ritorno a te

Torno ad amare almeno

Forse non penso più

Oggi mi sento vivo

E ci perdiamo sempre sul più bello

Sfiori il mio viso poi fuggi ridendo

Siamo migliaia e migliaia

Ma non ci troviamo

Quando giri intorno a me

Sai non mi sembra vero

E forse non lo sei

Forse è la testa mia

E oggi ritorno a te

Torno ad amare almeno

Forse non penso più

Oggi mi sento vivo

Cercami e mi troverai

Dentro le note che mai scriverei

È solo il tempo che scriverà il resto

Che cambia se siamo diversi dal resto

Quando giri intorno a me

Torno a te

Quando giri intorno a me

Torno a te

Quando giri intorno a me

 

Canzone d’amore dedicata a un amore finito e a una persona che, nonostante tutto, riesce a suscitare ancora stima e affetto anche nella potenza del ricordo. Random presenta così “Torno a te“: “Narra di una storia d’amore finita. Incoraggia le persone a tornare al primo amore e a vivere tutte le cose come se fosse il primo amore. La canzone avrà delle sonorità diverse da quelle che ho portato fino ad ora. È un pezzo molto sentito e molto emozionale. L’artista prosegue: “Ho 19 anni e per me essere a Sanremo quest’anno è un sogno che si realizza soprattutto dopo un anno e mezzo di carriera. Sto cercando di mettere da parte l’ansia altrimenti è un casino, ma provo tanta emozione e tanta carica.”

 

1.13: Trasformisti e rockettari Lo Stato sociale. Pezzo non particolarmente originale con un ritornello. “Le cose inutili sono importanti, sono l’unica cosa per cui ha senso vivere”

1.10: LO STATO SOCIALE CON ‘COMBAT POP’ 11. POSTO

Lo Stato Sociale è un gruppo musicale italiano  di cinque ragazzi nato nel 2009 a Bologna. Il leader del gruppo è Lodo Guenzi. Con all’attivo 4 album pubblicati e il grandissimo successo del brano Una vita in vacanza, classificatosi secondo a Sanremo 2018, il gruppo fa parte dei 26 Big in gara al Festival di Sanremo 2021,  con il brano Combat Pop. I componenti: Lodovico “Lodo” Guenzi, Alberto “Albi” Cazzola, Francesco “Checco” Draicchio, Alberto “Bebo” Guidetti, Enrico “Carota” Roberto.

Lo Stato Sociale è un gruppo di genere indie rock-pop ed elettropop italiano, in attività dal 2009. Il gruppo nasce a Bologna quando Alberto Cazzola (Albi), Lodovico Guenzi (Lodo) e Alberto Guidetti (Bebo), nel 2009 sono dj di Radio Città Fujiko, e decidono di dare vita a Lo Stato Sociale. Nel 2011 si uniranno Francesco Draicchio (Checco) ed Enrico Roberto (Carota).

Il gruppo esordisce nel 2010 con l’EP autoprodotto Welfare Pop, seguito dal più famoso Amore ai tempi dell’Ikea che dà inizio alla collaborazione con Garrinchia Dischi. Del 2012 è il il primo album della band: Turisti della democrazia, seguito da un tour di 200 concerti in Italia ed Europa; grazie all’album vincono la seconda edizione del Premio Buscaglione, e lo stesso viene ripubblicato l’anno dopo in edizione deluxe con doppio CD. Il secondo CD comprende tutti gli 11 brani del disco reinterpretati da 11 artisti. L’album vince diversi premi e risulta uno degli album più discussi in ambito indie rock italiano.

C’eravamo tanto sbagliati è il singolo del 2014 che si posiziona in cima alle classifiche dei brani più venduti su iTunes, superando Happy di Pharrell Williams. Nello stesso anno esce L’Italia peggiore, lavoro che coinvolge anche Piotta e di cui i proventi (delle prime due settimane) vengono destinate a Emergency. Per due anni non pubblicano nulla. Suonano tanto e scrivono, tornando nel 2016 con l’album Amore, lavoro e altri miti da sfatare, e nello stesso anno curano la colonna sonora del film Gli Asteroidi.

Nel 2018 partecipano al Festival di Sanremo classificandosi secondi. Il brano sanremese Una vita in vacanza, fa parte della raccolta di successi Primati, che contiene il singolo Facile, in collaborazione con Luca Carboni, e nello stesso anno cantano con Cristina D’Avena la sigla dei cartoni animati Ti voglio bene Denver. A giugno 2019 esce il nuovo singolo DJ di m****, alla quale prestano la voce Arisa e Myss Keta. L’ultimo singolo del gruppo esce nel 2020 e si intitola Autocertificazione.

Nel 2018 Lo Stato Sociale sale sul palco dell’Ariston cantando a squarciagola Una vita in vacanza. Il brano conquista subito la platea e il pubblico a casa e la band si classifica seconda nella classifica finale, regalando al Festival la loro esibizione con la ballerina ottantatreenne Paddy Jones, e il duetto con Paolo Rossi e il Piccolo Coro dell’Antoniano. Una vita in vacanza, dopo il Festival, risulta la canzone più trasmessa in Italia per oltre un mese. L’anno dopo, il gruppo torna sul palco dell’Ariston, in veste di ospiti con Renato Pozzetto, e insieme cantano il celebre brano E la vita, la vita.

 

Questo è combat pop!

O era combat rock?

Erano i Clash lo so,

Ma che stile!

Metti il vestito buono,

Sorrisi e strette di mano,

Che non è niente male

Questo funerale.

Credevi fosse amore

E invece era un coglione,

Sbaglia anche il migliore, ma con stile!

Questo è combat pop,

Mica rock’n’roll.

Nella vita si può

Anche dire di no,

Alle canzoni d’amore,

Alle lezioni di stile,

Alle hit del mese,

Alle buone maniere…

Ma… ma che senso ha?

Volere sempre troppo,

Pagare tutto il doppio

E godere la metà?

Ma che senso ha

Vestirsi da rockstar,

Fare canzoni pop

Per vendere pubblicità?

Che bravo cantautore

Con tutto questo dolore…

No bella ‘sta canzone eh,

Ma che sfiga!

Il tatuaggio sul collo

Ce l’ha anche mio nonno

E le elezioni di maggio

Le vince il solito gonzo!

Questo è combat pop,

Mica rock’n’roll.

Nella vita si può

Anche dire di no,

Alle canzoni d’amore,

Alle lezioni di stile,

Alle hit del mese,

Alle buone maniere…

Ma… ma che senso ha?

Volere sempre troppo,

Pagare tutto il doppio

E godere la metà? Ma che senso ha

Vestirsi da rockstar,

Fare canzoni pop

Per vendere pubblicità?

Non c’è più il punk

Per dire quanto sei fuori

O il rock per litigare

Con i tuoi genitori,

La canzone impegnata,

Sì ma niente di serio,

Ormai solo Amadeus

Ha un profilo di coppia.

A canzoni non si fanno rivoluzioni

Ma nemmeno un venerdì di protesta,

La moda passa, lo stile resta

Fidati, l’ha detto una stilista.

Ma… ma che senso ha?

Volere sempre troppo,

Pagare tutto il doppio

E godere la metà?

Ma che senso ha

Vestirsi da rockstar,

Fare canzoni pop

Per vendere pubblicità?

 

Il brano analizza il consumismo ironizzando sulle pieghe avute da quella musica troppo attenta a moda e influence che divorano tutto senza lasciare il tempo di assaporare i momenti che valgono. “Il brano parla della necessità di abbattere le regole. Sarà un pezzo rock, ma anche kombat, ma anche pop”, spiega Lo Stato Sociale. I componenti della band chiariscono: “A Sanremo 2021 ci approcciamo come… cacciatori di fagiani! Speriamo che sia la prima grande festa, visto che è un anno che non si può suonare…”.

 

1.09: Achille Lauro saluta il pubblico e presenta Lo Stato Sociale

1.06: Il pezzo rende assolutamente più sul disco che live. Si sono snaturati i Coma_Cose, un’operazione che ci può anche stare ma devono crescere questi ragazzi nella qualità della performance

1.03: COMA_COSE CON ‘FIAMME NEGLI OCCHI’ 22. POSTO

I Coma_Cose, duo milanese composto da Fausto Zanardelli (aka Fausto Lama) e da Francesca Mesiano (aka California), partecipano per la prima volta a Sanremo 2021 nella categoria Campioni con la canzone “Fiamme negli occhi”. I due, che fanno coppia anche nella vita, sono una delle band più note nell’ambiente indie-pop italiano, formatasi nel 2017 a Milano. Ecco cosa c’è da sapere sui Coma Cose: la carriera, le curiosità e le informazioni sulla loro partecipazione al Festival di Sanremo 2021.

I due sono conosciuti anche per la loro enorme attenzione ai testi, alla capacità di giocare con le parole, usare tantissimi calembour e giochi di parole varie (provate a leggere bene il titolo dell’album e avrete un nascosto “hai paura”, ma scovare i loro giochi di parole è sempre molto interessante. I due, poi, sono amanti del cantautorato italiano, citando più o meno esplicitamente alcuni tra gli artisti che hanno segnato la musica italiana.

Oltre alle citazioni di De Gregori, la band è amata anche per un omaggio esplicito a Lucio Battisti e alla sua “Anima Latina” che è diventata “Anima lattina” declinava nelle loro sonorità il loro enorme amore per il cantautorato classico. Cosa suoneranno al Festival di Sanremo è difficile immaginarlo, nel loro album “si trovano un gamma di suoni che coniugano downtempo e psichedelie beatleasiane, sfrontatezza post punk e citazioni dal cantautorato italiano classico, ma soprattutto l’immediatezza del linguaggio rap”.

Fausto Lama, il cui vero nome è Fausto Zanardelli è nato a Gavardo il 21 novembre 1978. Cantante, autore e polistrumentista italiano è appunto metà della coppia Coma_Cose, anche se in passato aveva già tentato la strada della musica con un altro progetto, Edipo, che avevano pubblicato tre album e un Ep e con cui Zanardelli aveva anche partecipato a Festival come il Goa Boa e aperto a Caparezza. Nel 2010 pubblica “Hanno ragione i topi”, mentre nel 2012 è la volta di “Bacio battaglia”, mentre dall’incontro con Dargen D’Amico nascono l’Ep “Parchetti” del 2014 e l’album “Preistorie di tutti i giorni”. Nonostante ciò come Edipo Lama non riesce a trovare la strada voluta e così seza soldi e senza più tanta voglia per un po’ decide di lasciare la musica e solo l’incontro con Francesca Mesiano in un negozio di Porta Ticinese gli ridà la voglia di provarci e dar vita ai Coma_Cose.

California, vero nome di Francesca Mesiano è una cantautrice, che con Fausto Lama ha fondato, appunto, i Coma_Cose. Nata a Pordenone, si trasferisce a Milano per studiare scenografia e negli scorsi anni ha lavorato come scenografa, falegname, ha realizzato mobili per negozi e stand espositivi all’interno di varie fiere. Ha anche lavorato in un laboratorio di confezioni dove disegnava e realizzava zaini e borse. Ex Dj, ritorna prepotentemente nel mondo della musica quando incontra Lama nel negozio in cui viveva. Sceglie il nome California perché, spiega al Corriere “volevo un nome geografico, in ballo c’erano anche Alabama e Anversa”.

 

Quando ti sto vicino sento

Che a volte perdo il baricentro

E ondeggio come fa una foglia

Anzi come la California

Metà sono una donna forte

Decisa come il vino buono

Metà una Venere di Milo

Che prova ad abbracciare un uomo

E anche se qui c’è troppa gente

Io me ne fotto degli altri

E te lo dico ugualmente

Resta qui ancora un minuto

Se l’inverno è soltanto un’estate

Che non ti ha conosciuto

E non sa come mi riduci

Hai le fiamme negli occhi ed infatti

Se mi guardi mi bruci

Quando ti sto vicino sento

Che a volte perdo il baricentro

Galleggio in una vasca piena di risentimento

E tu sei il tostapane che ci cade dentro

Grattugio le tue lacrime

Ci salerò la pasta

Ti mangio la malinconia

Così magari poi ti passa

Mentre ondeggi come fa una foglia

Anzi come la California

Resta qui ancora un minuto

Se l’inverno è soltanto un’estate

Che non ti ha conosciuto

E non sa come mi riduci

Hai le fiamme negli occhi ed infatti

Se mi guardi mi bruci

Resta qui e bruciami piano

Come il basilico al sole

Sopra un balcone italiano

Che non sa come mi riduci

Hai le fiamme negli occhi ed infatti

Se mi guardi mi bruci

Se mi guardi mi bruci

Se mi guardi mi bruci

Se mi guardi mi bruci

Mi bruci

Mi bruci

Se mi guardi senti.

 

La canzone è stata scritta da Fausto Lama e Francesca Mesiano (veri nomi dei Coma_Cose). Si tratta di un brano che richiama l’affrontare la vita e le sue difficoltà anche davanti a quelli che sembrano cose impossibili. La forza di restare insieme anche davanti alle avversità, così gli autori hanno descritto il brano. Fiamme negli Occhi”, dal sapore contemporaneo e il ritmo incalzante. E’ un amore, quello tra Francesca e Fausto, tutt’altro che lirico ma che anzi si rifà ad immagini estremamente quotidiane come il tostapane, la grattugia per il formaggio e il basilico sul balcone che brucia al sole come lo sguardo di una persona innamorata. “Quando ti sto vicino sento che perdo il baricentro” sarà sicuramente, dopo Sanremo 2021, la frase più riciclata (anche sui social) per dichiarare i propri sentimenti al partner.

 

1.01: Annalisa non si è snaturata. Ha portato se stessa. Poteva osare di più, è vero, ma è credibile

0.59: ANNALISA CON ‘DIECI’ 4. POSTO

Annalisa Scarrone, da tutti conosciuta come Annalisa, nasce il 5 agosto del 1985 a Savona. Sin da piccola canta in diversi corsi e studia chitarra classica. Dopo essersi cimentata nell’apprendimento della tecnica vocale e musicale fin dai tredici anni di età, si dedica al flauto traverso e al pianoforte. Si esibisce con diversi gruppi locali come corista o cantante solista a partire dal 2000, non disdegnando anche la partecipazione a cori orchestrali.

Tra il 2001 e il 2003, inoltre, mette a frutto la sua passione per la scrittura, partecipando al Premio dedicato a Gabriella Richeri Mazzarelli “Voci di Liguria”, al Premio “Sincerità” di Biella e al premio dedicato al tema della stazione organizzato dall’Associazione Nazionale Ex Deportati, che le permette di vincere un viaggio studio nei luoghi di deportazione nazista.

Dopo aver fatto parte dell’Orchestra Bruni di Cuneo dal 2004 al 2006, pubblica il disco “Blue trip” insieme con il dj Carlo Polliano, usando il nome di Elaphe Guttata. Nel frattempo, Annalisa partecipa ad Arezzo Wave e diventa leader e autrice per i Malvasia, band savonese che poco dopo cambia nome in leNoire, e che si scioglie nell’inverno del 2008.

Nel 2010 entra a far parte dei concorrenti della decima edizione del programma “Amici” (di Maria De Filippi), in onda su Canale 5. Annalisa giunge in finale, classificandosi seconda nella categoria dei cantanti, ma aggiudicandosi comunque 50mila euro come premio della critica giornalistica. Il suo primo album solista, intitolato “Nali”, viene pubblicato il 4 marzo del 2011 con l’etichetta “Warner Music Italy e  conquista il disco d’oro per aver superato le 15mila vendite in digitale. L’album, invece, ottiene il disco di platino per le 60mila copie vendute e un Wind Music Award. Il 2012 è l’anno del suo secondo disco, “Mentre tutto cambia”, uscito il 27 marzo e anticipato dal singolo “Senza riserva”.

Tornata ad “Amici” nel cosiddetto circuito big, la Scarrone arriva in finale al quarto posto, dietro a Marco Carta, Emma Marrone e Alessandra Amoroso, vincendo anche questa volta il premio della critica giornalistica. All’edizione del Festival di Sanremo 2013: sul palco dell’Ariston, presenta i brani “Scintille” e “Non so ballare”. Alla fine del 2014 partecipa a un singolo in duetto con il rapper Raige realizzando la canzone “Dimenticare (mai)”.

Nel 2015 torna sul palco di Sanremo per presentare la sua nuova canzone “Una finestra tra le stelle”. Nello stesso anno collabora al disco di Benji e Fede partecipando al brano “Tutto per una ragione”. Anche nel 2018 è a Sanremo, questa volta con il brano “Il mondo prima di te”.

Nel settembre del 2020 esce il suo settimo album realizzato in studio: il titolo è “Nuda” e vede la partecipazione vocale di J-Ax, Chadia Rodríguez, Rkomi e Achille Lauro. Torna a Sanremo 2021 con la canzone “Dieci”.

 

Cos’è che ti ho promesso

Non so

Non mi ricordo adesso

Me lo dici cos’hai

Siamo dentro i ghiacciai

Dieci giorni in una notte

Dieci bocche sul mio cocktail

Se è più facile scrivimi

Che hai bisogno di quello che hai perso

E va bene una volta su cento

Se ci pensi precipiti

Non ho tempo deciditi

A fine lavoro ti penso

Ho cenato col vino sul letto

E non deve andare così

Non fanno l’amore nei film

E forse non ritorno in me

Ma niente panico

Guarda come piove forte

Questo sabato

Perché l’ultima volta è sacra

Fa freddo tornare a casa

Ma non è così amara

Questa notte si impara

E sta piovendo

E sono fuori da

Fuori da me

E questa casa non ha

Niente di

Niente di te

Ma l’ultima volta è sacra

L’ultimo bacio in strada

Tu scrivimi tra un’ora

Serviranno ancora

Dieci ultime volte

Dieci

Dieci ultime volte

Vestiti fuori posto

Addormentati in un parcheggio

Baci francesi delivery

Le scenate nell’appartamento

Merito caffè latte corretto

E mi piace se esageri

Non ho tempo deciditi

Io però non ti aspetto

Mi ricordi di un libro che ho letto

E non deve andare così

Non fanno l’amore nei film

E forse non ritorno in me

Ma niente panico

Guarda come piove forte

Questo sabato

Perché l’ultima volta è sacra

Fa freddo tornare a casa

Ma non è così amara

Questa notte si impara

E sta piovendo

E sono fuori da

Fuori da me

E questa casa non ha

Niente di

Niente di te

Ma l’ultima volta è sacra

L’ultimo bacio in strada

Tu scrivimi tra un’ora

Serviranno ancora

Dieci ultime volte

Tra un’ora…

Forse non te l’ho mai detto

Forse lo sai già

Che ho bisogno di quello che ho perso

Di quella volta su cento

Non ritorno in me

Ma niente panico

Guarda come piove forte

Questo sabato

Perché l’ultima volta è sacra

Fa freddo tornare a casa

Ma non è così amara

Questa notte si impara

E sta piovendo

E sono fuori da

Fuori da me

E questa casa non ha

Niente di

Niente di te

Ma l’ultima volta è sacra

L’ultimo bacio in strada

Tu scrivimi tra un’ora

Serviranno ancora

Dieci ultime volte

Dieci

Dieci ultime volte

Dieci

 

Il numero dieci è al centro di una storia d’amore prendi e molla, fatta di continue riprese e finali che si alternano in un vortice di bei momenti e recriminazioni declinate in decine. “Ho ricevuto la telefonata di Amadeus mentre stavo guidando e mi sono agitata tantissimo – spiega l’ex concorrente di Amici a Tv Sorrisi e Canzoni – Ero talmente presa da questa sensazione che sono andata a sbattere contro la sbarra del telepass». Il brano che porterà a Sanremo 2021 “è un po’ la mia dichiarazione d’amore alla musica, questo amore lo condivido con il pubblico da dieci anni, non vedo l’ora di vivere questa festa con tutti quelli che avranno voglia“

 

0.50: Simpatica la gag sulle arti marziali con Ibra, Fiorello e Amadeus

0.46: Umberto Tozzi presenta il suo concerto in streaming da Montecarlo con incasso a favore dei suoi musicisti

0.43: Un peccato che non ci fosse il pubblico all’Ariston, ci sarebbe stata la standing ovation

0.41: E la chiusura con Gloria!

0.39: E’ il momento di Tu

0.37: Si alza il ritmo con Stella Stai

0.35: Ti Amo per Umberto Tozzi che potrebbe restare sul palco per mezz’ora per farci cantare

0.33: Umberto Tozzi al piano intona Dimentica

0.32: Entra sul palco Umberto Tozzi

0.21: Abito “poco impegnativo” di Valentino, probabilmente Veronica è stata calata dalla gru. E’ uno dei brani più radiofonici del Festival

0.20: Spettacolare la performance de La Rappresentante di Lista. Pezzo di respiro internazionale

0.19: LA RAPPRESENTANTE DI LISTA CON ‘AMARE’ 7. POSTO

La Rappresentante di Lista è un duo musicale italiano nato nel 2011 e formato Veronica Lucchesi (voce) e Dario Mangiaracina (chitarra e altri strumenti), a cui si sono aggiunti in seguito altri musicisti. Si definiscono una Queer Pop Band.

La  Rappresentante di Lista, ovvero Veronica Lucchesi, originaria di Viareggio, e Dario Mangiaracina, originario di Palermo, si incontrano a Valledolmo (PA) nel 2011 e durante le prove dello spettacolo teatrale Educazione Fisica, diretto da Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, decidono di fondare un gruppo. Il nome La Rappresentante di Lista prende origine dal fatto che Veronica si iscrisse come rappresentante di lista di uno dei vari partiti politici per poter votare fuori sede al referendum abrogativo del 2011 in tema di energia nucleare! Attualmente il gruppo è composto anche da Erika Lucchesi, Marta Cannuscio (batteria e voce), Enrico Lupi (tromba, pianoforte e synth), Roberto Calabrese. Dario e Veronica hanno un forte background teatrale e hanno dichiarato che “Il teatro è come una lingua che impari da piccolo ed esce fuori in alcuni contesti: ti salva, ti aiuta a esprimere un concetto che altrimenti non riusciresti, ti fa utilizzare in un certo modo il diaframma, la gestualità e il corpo. È anche cura del dettaglio, che applichi ad altre discipline, in una commistione speciale”.

Il 6 marzo 2014 esce il primo album di La Rappresentante di Lista, (per la) Via di casa, che inaugura la collaborazione della band con l’etichetta Garrincha Dischi. L’album presenta sonorità folkloristiche e territoriali e contiene anche due canzoni in lingua tedesca (Klammern an den Zähnen e Winter Underwear). È dello stesso anno la candidatura alle targhe Tenco – miglior disco d’esordio e la partecipazione alle finali del festival Musicultura. Il 4 dicembre 2015 esce il loro secondo album, Bu Bu Sad che porta la band a suonare dal vivo in tutta Italia. Nel 2018 esce invece l’album Go Go Diva, dopo il passaggio de La Rappresentante di Lista alla casa discografica Woodworm Label e inizia il tour in tutta italia e sancise l’inizio della collaborazione con altri artisti come Giovanni Truppi e Dimartino. Il 1 maggio 2019 partecipano al Concertone dei sindacati a Roma.

La Rappresentante di Lista si sono esibiti a Sanremo 2020 con Rancore e Dardust dove hanno cantato con la cover di Elisa, Luce. Il gruppo La Rappresentante di Lista partecipa alla seconda stagione della serie televisiva di casa Rai Il cacciatore in cui interpreta la band di Maria, una giovane cantante punk nella Palermo del 1996. Nella serie partecipano tra gli altri Francesco Montanari, marito di Andrea Delogu.

 

Ogni volta che nella mia vita

Non pensavo di essere abbastanza

Come un vuoto dentro la mia testa

Un incendio dentro la mia stanza

Come un sole che non sorgerà

Dal riflesso dei miei occhi stanchi

Io corro e poi corro

Piango e poi piango

Amare senza avere tanto

Urlare dopo avere pianto

Parlare senza dire niente

Come il sole, mi consolerà

Amare senza avere tanto

Urlare dopo avere pianto

È come l’aria che non finirà

Ogni volta che stai bene

Vorrei essere tutto

Potrei essere niente

Nella strada infinita

La paura è la vita

Apro gli occhi e vedo l’universo

Tra la gente che non crede

Che sognarlo era diverso

Amare senza avere tanto

Urlare dopo avere pianto

Parlare senza dire niente

Come il sole, mi consolerà

Amare senza avere tanto

Urlare dopo avere pianto

È come l’aria che non finirà

Ogni volta che stai bene

Ho su di me

Un desiderio profondo

Ho dentro me

Tutti i sogni del mondo

Amare senza avere tanto

Urlare dopo avere pianto

Parlare senza dire niente

Come il sole, mi consolerà

Amare senza avere tanto

Urlare dopo avere pianto

È come l’aria che non finirà

Ogni volta che stai bene

Come l’aria che non finirà

Ogni volta che stai male

 

Cosa significa l’amore e cosa vuol dire amare tra gioia e dolore in un testo lungo pieno di metafore e riflessioni su un sentimento tanto importante, declinato in chiave universale. Il duo La Rappresentante di Lista (formato da Veronica Lucchesi e Daniele Mangiaracina) esordisce nella gara vera e propria con “Amare”, un brano serrato e musicalmente contemporaneo in cui si racconta l’amore universale. La canzone, scritta insieme a Dardust, “parla di corpi – spiegano – di vita, di comunità, della ricerca di una rinascita, di un senso di libertà“.

 

0.17. Un dito che traccia il 26 stilizzato sulla neve il secondo logo. Li vedremo sui social per votarli

0.16: Primo logo a mo’ di Cubo di Rubik. Geometrico

0.15: Tomba e la Pellegrini presentano i due loghi di Milano e Cortina 2026 che verranno votati dal pubblico

0.13: Brand Rossorame per Federica Pellegrini in blu, omaggio all’acquaio il suo elemento

0.12: Amadeus ricorda a Tomba quando fu lui a interrompere il Festival di Sanremo per la seconda manche di Calgary

0.11: Alberto Tomba e Federica Pellegrini sul palco dell’Ariston

0.09: Velo bianco, piedi nudi, come nelle altre serate, per Madame

0.08: MADAME CON ‘VOCE’ 18. POSTO

Francesca Calearo in arte Madame è una giovane cantante rapper di Vicenza, nonostante la giovane età è molto conosciuta nel panorama musicale della musica emergente e il suo genere è quello del rap. Grazie al padre, un grande appassionato di musica e in particolare del cantautori italiani, Francesca forma il suo gusto musicale e inizia anche a studiare pianoforte. Successivamente all’età di 13 anni e grazie a una cugina più grande Francesca in arte Madame impara a memoria tutte le canzoni di Fedez e Emis Killa. La madre invece non ha mai sostenuto grandemente la sua vocazione artistica, tendendo a riportarla spesso con i piedi per terra. Il suo nome d’arte, Madame, nasce in modo casuale: a scuola mentre giocava con la sua migliore amici a un generatore di nomi per Drag Queen esce fuori “Madame Wild”. Da qui l’idea di usare questo nome inizialmente per intero, e successivamente rendendolo più coinciso alla sola “madame”. Francesca ha frequentato il liceo di Scienze Umanistiche di Vicenza per poi iscriversi in un istituto privato a “economia e marketing” per conciliare meglio musica e studio, poiché gli impegni le avevano fatto accumulare troppe assenze nella scuola pubblica.

Madame si definisce una persona sensibile, sia fisicamente che emotivamente e quindi percepisce subito cosa la fa stare male. Ama prendersi cura di se stessa passeggiando con il suo cane nella natura, dipingendo acquerelli e suonando il pianoforte a orecchio. Ama anche scrivere, rime e non, che danno poi forma alle sue strofe.

Madame dopo aver iniziato da autodidatta con le cover ed essersi eletta a vocal coach di se stessa (ha dichiarato infatti che il suo stile di canto un pò naif e meno tecnico è un suo tratto distintivo) inizia a usare i type beat. Questi sono suoni strumentali fatti per emulare lo stile di un famoso artista o produttore e dal loro uso esce fuori la prima canzone ovvero “Anna”. Grazie a questa canzone è stata scoperta dal rapper Eiemgei e successivamente supportata dagli Arcade Boys è entrata a far parte del panorama musicale italiano. Attualmente con la sua etichetta discografica Sugar, è sempre coadivata e supportata da un mini team capitanato da Paola Zakar manager tra gli altri anche di Clementino, Fabri Fibra e Marracash. Nel corso dell’ultimo anno ha collaborato anche Elodie e Ghali.

I suoi singoli più conosciuti sono Sciccherie (che è stato anche ripostato da Cristiano Ronaldo e ha raggiunto milioni di riproduzioni in streaming) e 17. Il 3 dicembre 2020 è ospite di X Factor 2020 dove realizza un featuring con il concorrente finalista Blind. Il 19 marzo uscirà il suo primo album, intitolato semplicemente Madame. La giovane rapper ha pubblicato la notizia sul suo profilo Facebook, mentre sul profilo Instagram ha pubblicato il trailer dell’album.

 

Mi ricordo di te

Ricordo i mille giri sulle giostre su di te

Ho fatto un’altra canzone

Mi ricorda chi sono

Ho messo un altro rossetto sopra il labbro superiore

Negli occhi delle serrande si stenderanno e io sparirò

L’ultimo soffio di fiato e sarà la voce ad essere l’unica cosa più viva di me

Voglio che viva a cent’anni da me

Fumo per sbarazzarmi di lei

Ma torna da me

Dove sei finita amore

Come non ci sei più

E ti dico che mi manchi

Se vuoi ti dico cosa mi manca

Adesso che non ci sono più

Adesso che ridono di me

Adesso che non ci sei più

Non so se

Ti ricordi di me

Quanto bello abbracciarti

Che mi mancavi tanto

Sarà bello abbracciarti

Dirti mi sei mancata

In un bosco di me

C’è un rumore incessante

E lo faccio da parte

Tu sei la mia voce

Mi ricordo di te

Mi vedevano ridere sola

Ma eri te

Ho baciato un foglio bianco

E la forma delle mie labbra

Ha scritto da dove nasci tu e che non morirai e se

Negli occhi delle serrande si stenderanno e io sparirò

L’ultimo soffio di fiato darà la voce a quella che è l’unica cosa più viva di me

Voglio che viva a cent’anni da me

Perché in giro mi chiedon di me

E mi chiedo di te anch’io

Dove sei finita amore

Come non ci sei più

E ti dico che mi manchi

Se vuoi ti dico cosa mi manca

Adesso che non ci sono più

Adesso che ridono di me

Adesso che non ci sei più

Non so se

Ti ricordi di me

Quanto bello abbracciarti

Per sentirti un po’ a casa

Sarà bello abbracciarti

Dirti mi sei mancata

In un bosco di me

C’è un rumore incessante

E lo faccio da parte

Tu sei la mia voce

Baby ne ho fatte

Baby ne ho fatta di strada

Baby ti ho cercato in ogni dove

Nelle corde di gente che non conosco

Ma infondo bastava guardarsi dentro più che attorno

Sei sempre stata in me e non me ne rendevo conto

Dove sei finita amore

Come non ci sei più

E ti dico che mi manchi

Se vuoi ti dico cosa mi manca

Adesso che non ci sono più

Adesso che ridono di me

Adesso che non ci sei più

Io so che

Ti ricordi di me

Perché è bello abbracciarmi

Per sentirti un po’ a casa

Ti ricordi le notti

Che urlavamo per strada

Ma nel bosco di me

Ora siamo tornate

E per sempre sarà

Che tu sei la mia voce

E noi siamo tornate

E per sempre sarà

Sì per sempre sarà

Che tu sei la mia voce

 

il brano descrive il senso di smarrimento derivato da una perdita e dalla fine di un amore che, molto spesso, porta con sé l’allontanamento fisico della persona interessata ma ne potenzia il ricordo.

ll brano racconta un viaggio introspettivo alla ricerca della propria voce, della propria identità, in mezzo a tutto il caos che ci circonda. “Conosci te stesso”, l’invito che Socrate faceva sempre a tutti, infatti, per poterci ritrovare prima dobbiamo capire chi siamo veramente.

 

0.05: Dopo le lacrime del sangue, Achille Lauro si apre la giacca e ha le spine di rose piantate nel costato con il sangue che sgorga. Tutto finto, sia chiaro. Francamente facciamo fatica a capire i riferimenti

0.02: E’ il momento di Achille Lauro. Un ballerino classico accoglie Achille Lauro che non ha travestimenti e canta C’est la vie

23.59: Il testo non è probabilmente all’altezza della parte musicale, però il pezzo funziona. Stasera forse un po’ meno scatenati rispetto alle esibizioni precedenti i Maneskin

23.58: C’è grande energia nella nella performance dei Maneskin

23.56: Nude look per Damiano, alla Achille Lauro

23.56: MÅNESKIN CON ‘ZITTI E BUONI’ 5. POSTO

I Maneskin sono un gruppo di genere pop rock e funk rock, formatosi nel 2015 a Roma. Raggiungono la notorietà nel 2017 in seguito alla partecipazione all’undicesima edizione di X-Factor Italia, grazie alla quale, pur essendosi classificati secondi, firmano un contratto con l’etichetta discografica Sony Music. Il loro primo album, Il ballo della vita, è stato pubblicato nel 2018, riscuotendo grande successo, grazie soprattutto ai singoli Morirò da re e Torna a casa. Raggiungono velocemente ed in maniera esponenziale il successo, sia di pubblico che di critica.

I Maneskin vedono la loro origine dalla bassista Victoria De Angelis e il chitarrista Thomas Raggi si conoscono fin dai tempi delle medie, ma solo nel 2015 decidono di fondare il gruppo. Vi si unisce successivamente il cantante e frontman Damiano David, ed infine, tramite un annuncio postato su Facebook, risponde alla chiamata il batterista Ethan Torcio. I componenti del gruppo sono tutti giovanissimi. Damiano nasce l’8 gennaio del 1999; Victoria il 28 aprile del 2000; Ethan l’8 ottobre 2000 e Thomas, il più giovane, il 18 gennaio 2001. Nascono, crescono e vivono tutti a Roma.

Nel 2017 partecipano all’undicesima edizione del talent show X-Factor Italia. Superano le prime fasi del programma già con grande successo, e durante lo show la loro notorietà aumenta. Giudici di quell’edizione erano: Fedez, Levante, Mara Maionchi e Manuel Agnelli (loro guida e mentore). Si classificano al secondo posto (vince Lorenzo Licitra). Durante il talent show esce il loro singolo di successo Chosen, certificato doppio disco di platino dalla FIMI. Rapidamente si affermano nel panorama della musica italiana.

Nel 2018 sono ospiti a Che tempo che fa di Fabio Fazio, al programma E poi c’è Cattelan di Alessandro Cattelan, e ad Ossigeno, condotto da Manuel Agnelli.

La carriera dei Maneskin una volta raggiunto il successo a X-Factor è fulminante. Il 23 marzo 2018 esce il loro secondo singolo, Morirò da re, certificato doppio disco di platino. Il 28 aprile sono ospiti di Saturday Night Live, condotto da Claudio Bisio. Il 16 giugno i Maneskin partecipano alla settima edizione di RadioItaliaLive – Il concerto, per poi esibirsi alla sesta edizione del Wind Summer Festival. Il 6 settembre durante la loro tournée autunnale del 2018aprono il concerto degli Imagine Dragons a Milano. Il 28 settembre pubblicano il singolo Torna a casa, che riscuote un enorme successo, divenendo il primo singolo del gruppo dei Maneskin ad arrivare in vetta alla Top Singoli della FIMI, venendo poi certificato quintuplo disco di platino. Il 26 ottobre 2018 viene pubblicato il primo album in studio del gruppo, Il ballo della vita. Per presentare il disco, in alcuni cinema italiani il 24 ottobre è stato proiettato il docufilm: This Is Måneskin.

All’album è seguita una tournée europea, Il ballo della vita Tour, che ha ottenuto il tutto esaurito in ognuna delle tappe previste, fatto che ha portato il gruppo ad aggiungere nuove date nel successivo periodo estivo. Nel settembre 2019 i Maneskin pubblicano il video di Le parole lontane, ultimo estratto dall’album, che si posiziona subito nelle tendenze di YouTube Italia. La band identifica quest’ultimo brano come uno dei più vicini al loro progetto e a cui sono maggiormente legati. Il 20 ottobre 2020 esce il loro nuovo singolo Vent’anni.

 

Loro non sanno di che parlo

Voi siete sporchi fra’ di fango

Giallo di siga’ fra le dita

Lo con la siga’ camminando

Scusami ma ci credo tanto

Che posso fare questo salto

Anche se la strada è in salita

Per questo ora mi sto allenando

E buonasera signore e signori

Fuori gli attori

Vi conviene toccarvi i coglioni

Vi conviene stare zitti e buoni

Qui la gente è strana tipo spacciatori

Troppe notti stavo chiuso fuori

Mo’ li prendo a calci ‘sti portoni

Sguardo in alto tipo scalatori

Quindi scusa mamma se sto sempre fuori, ma

Sono fuori di testa ma diverso da loro

E tu sei fuori di testa ma diversa da loro

Siamo fuori di testa ma diversi da loro

Siamo fuori di testa ma diversi da loro

Io

Ho scritto pagine e pagine

Ho visto sale poi lacrime

Questi uomini in macchina

Non scalare le rapide

Scritto sopra una lapide

In casa mia non c’è Dio

Ma se trovi il senso del tempo

Risalirai dal tuo oblio

E non c’è vento che fermi

La naturale potenza

Dal punto giusto di vista

Del vento senti l’ebrezza

Con ali in cera alla schiena

Ricercherò quell’altezza

Se vuoi fermarmi ritenta

Prova a tagliarmi la testa

Perché

Sono fuori di testa ma diverso da loro

E tu sei fuori di testa ma diversa da loro

Siamo fuori di testa ma diversi da loro

Siamo fuori di testa ma diversi da loro

Parla la gente purtroppo

Parla non sa di che cosa parla

Tu portami dove sto a galla

Che qui mi manca l’aria

Parla la gente purtroppo

Parla non sa di che cosa parla

Tu portami dove sto a galla

Che qui mi manca l’aria

Parla la gente purtroppo

Parla non sa di che cazzo parla

Tu portami dove sto a galla

Che qui mi manca l’aria

Ma sono fuori di testa ma diverso da loro

E tu sei fuori di testa ma diversa da loro

Siamo fuori di testa ma diversi da loro

Siamo fuori di testa ma diversi da loro

Noi siamo diversi da loro

 

La canzone è un ballad rock che porta i temi della redenzione e della potenza della musica capace di sfidare tutti i pregiudizi esistenti.

Scritto e composto interamente dai Måneskin, “Zitti e Buoni”, con sonorità crude e distorte, porta all’Ariston il graffio rock che caratterizza l’attitudine del gruppo, per la prima volta a Sanremo. Un brano carico che ha la dimensione live nel suo dna, quella di cui gli artisti si sono nutriti attraversando l’Italia e l’Europa nel primo lungo tour. “Zitti e buoni” è un pezzo che parla principalmente di redenzione e voglia di spaccare il mondo con la musica, una sfida contro i pregiudizi, tema centrale nelle produzioni dei Måneskin.

 

23.48: C’è Fiorello sul palco dell’Ariston. Il premio Città di Sanremo va a lui, consegnato dal sindaco di Sanremo

23.44: Impermeabile bianco e nero a scacchi. Pezzo che ha diversi richiami della storia della musica italiana. C’è Battisti, c’è Vasco Rossi e anche Benvenuto di Laura Pausini

23.42: BUGO CON ‘E INVECE SÌ’ 24. POSTO

Cristian Bugatti è nato a Rho, in provincia di Milano, il 2 agosto 1973. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Cerano, nel novarese. Durante gli anni del liceo modifica il suo carattere, diventando ribelle a causa del disinteresse per lo studio scolastico e per il cattivo rapporto con gli insegnanti. In questi stessi anni si appassiona di letteratura, e in particolare di poesia romantica. Il suo idolo diventa Arthur Rimbaud.

nel 1994 fonda i Quaxo, gruppo in cui suona la chitarra elettrica e canta, ispirato dal punk e dai Nirvana. L’esperienza termina dopo due anni, ma fa comprendere a Bugo una cosa importante: non è fatto per stare all’interno di una band. L’artista inizia quindi la propria carriera solista, da cantautore, e nel 1999 arriva a pubblcare in vinile il suo primo singolo, Questione d’eternità. Sul finire del 2000 arriva anche il suo primo album, intitolato La prima gratta.

Maggior successo rispetto all’album di debutto ottiene il secondo, Sentimento westernato, che lo fa diventare un nome importante nel circuito underground. Forte di questo primo successo, attira l’attenzione di una major, la Universal, che lo mette sotto contratto. Nel 2002 pubblica così l’album Dal lofai al cisei, trascinato da singoli come “Io mi rompo i coglioni”

Per la Universal pubblica anche il doppio Golia & Melchiorre e nel 2006 Sguardo contemporaneo, prima di una svolta elettronica con il disco Contatti, prodotto da Stylophonic, dj che aveva già lavorato con Jovanotti in Buon sangue. Il primo singolo da questo lavoro è C’è crisi, e ottiene un ottimo riscontro da parte del pubblico.

Nel 2011 lancia un nuovo apprezzato disco, Nuovi rimedi per la miopia, trascinato dal singolo I miei occhi vedono, inserito anche nel film Missione di pace, che lo vede tra i protagonisti. Dopo diversi anni di pausa, in cui si dedica alle arti visive, nel 2015 il cantautore firma con la Carosello e annuncia il suo ritorno. L’anno dopo pubblica il suo ottavo disco, Nessuna scala da salire.

Nel 2017 ha deciso di tornare a sonorità rock, più vicine al suo percorso delle origini. Una scelta che si concretizza nell’album RockBugo del 2018, un disco che raccoglie i suoi maggiori successi in una veste rock, appunto. Nel 2020 è invece arrivato sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo in coppia con Morgan. I due sono stati squalificati dopo aver litigato in diretta nella quarta serata, creando un vero e proprio caso di cui si sono occupati tutti i media nazionali. Nell’occasione, infatti, Morgan ha modificato il testo della loro canzone andando all’attacco di Bugo, che ha preso e ha abbandonato il palco.

Buono il successo ottenuto lo scorso anno dall’album Cristian Bugatti che Bugo ha lanciato a rimorchio del singolo Sincero lanciato a Sanremo.

 

Le metropolitane vanno molto veloci

I giornali gratis

La radio

Le voci

Bella la campagna ma mi rende un po’ triste

Vorrei comprare un disco ma non ho il giradischi

Vorrei fare l’arbitro ma non mi piacciono i fischi

Il superfluo è a volte più importante

Scriverò il nostro nome sui portoni

Anche se mi dici

Cristian cresci, stai su dritto

Grazie ma io

Voglio immaginarmi che non ho sbagliato

E che il paradiso è il mio supermercato

Con la birra in saldo e il poster di Celentano

È meglio così

Voglio immaginarmi che anche un dittatore

S’innamora, vomita e poi si commuove

Che davvero non ci avranno mai capiti

E invece sì

Na na na na na

Vorrei pensare che Ronaldo non sia perfetto

Vorrei essere onesto ma non timbro il biglietto

Chiamare mio papà per dirgli che sto bene

Scriverò le risposte sulla mano

Anche se mi dici

Cristian sveglia, perdi il treno

Grazie ma io

Voglio immaginarmi che non ho sbagliato

E che il paradiso è il mio supermercato

Con la birra in saldo e il poster di Celentano

È meglio così

Voglio immaginarmi che anche un dittatore

S’innamora, vomita e poi si commuove

Che davvero non ci avranno mai capiti

E invece sì

E tu gridami addosso

Che va bene lo stesso

E tu gridami addosso

Cristian cresci, stai su dritto

Grazie ma io

Voglio immaginarmi che non ho sbagliato

E che Ringo Starr è il mio miglior amico

Che io e lei lo abbiamo fatto e le è piaciuto

Si dice così

Voglio immaginarmi che anche un dittatore

S’innamora, vomita e poi si commuove

Che davvero non ci avranno mai capiti

E invece sì

E invece sì

 

Una canzone che descrive il coming of age di Cristian Bugatti, in arte Bugo, che scrive una lettera di autoanalisi che critica ed esalta il suo percorso come artista e uomo. “E invece sì” nel ritmo e nella struttura rispecchia a pieno lo stile di Bugo, affezionato nostalgico del cantautorato firmato anni ’70. Il brano rappresenta un inno alla spensieratezza e all’immaginazione contro chi, fin da bambino, ti intima di “dover crescere”. Nel ritornello, ritroviamo la semplicità di un supermercato che può diventare un paradiso, “con una birra in saldo e un poster di Celentano“.

 

23.40: Grande trascinamento, coinvolgente Giovanna Botteri nel racconto di ciò che ha vissuto

23.36: E’ il momento del monologo di Giovanna Botteri

23.35: Anche Arisa si gioca un posto sul podio e arrivasse nelle prime tre potrebbe anche avere qualche chance

23.32: Intro che richiama Bella senz’anima

23.31: ARISA CON ‘POTEVI FARE DI PIÙ’ 3. POSTO

Arisa, pseudonimo di Rosalba Pippa (Genova, 20 agosto 1982), è una cantante e personaggio televisivo italiana. Dopo aver vinto nel 2008 il concorso SanremoLab, ha raggiunto il successo partecipando al 59º Festival di Sanremo nel 2009 con il singolo Sincerità, vincitore della categoria “Nuove Proposte”. Nel corso della sua carriera Arisa si è aggiudicata in una seconda occasione la vittoria al Festival di Sanremo, in questo caso nella categoria “Campioni”, trionfando nel 2014 con il brano Controvento. Ha inoltre partecipato, sempre tra i Big, rispettivamente nel 2010 con Malamorenò (9º posto), nel 2012 classificandosi seconda con La notte, vincitore di un Sanremo Hit Award come singolo sanremese più venduto di quell’edizione, nel 2016 con Guardando il cielo (10º posto) e nel 2019 con Mi sento bene (8º posto).

Nella sua carriera, ha ottenuto vari riconoscimenti tra i quali un Premio Assomusica e un Premio della Critica “Mia Martini” al Festival di Sanremo 2009, un Premio Sala Stampa al Festival di Sanremo 2012, due Wind Music Awards, un Venice Music Awards, un Premio Lunezia e un Premio TV – Premio regia televisiva, oltre ad una candidatura al Premio Amnesty Italia e due al Nastro d’argento nella categoria migliore canzone originale, rispettivamente nel 2017 per Ho perso il mio amore e nel 2018 per Ho cambiato i piani.

Dal 2010 ha avviato la sua attività televisiva, come presenza fissa al programma televisivo Victor Victoria – Niente è come sembra e come giudice della quinta, sesta e decima edizione italiana del talent show X Factor.

Dal 2011 ha lanciato la sua carriera cinematografica, debuttando sia come attrice che come doppiatrice. Nel 2015 è stata invece co-conduttrice della 65ª edizione del Festival di Sanremo, mentre tra il 2018 e il 2020 ha preso parte ad Amici di Maria De Filippi rispettivamente in qualità di giurata e professoressa di canto.

 

Lasciarsi adesso non fa più male non è importante

Cosa ci importa di quello che può dire la gente

L’abbiamo fatto oramai non so più quante volte

Te lo ricordi anche tu

Ci sono troppi rancori che ci fanno star male

Mi sono messa in disparte sola col mio dolore

Dove c’era dell’acqua oggi solo vapore

Potevamo fare di più

A che serve cercare se non vuoi più trovare

A che serve volare se puoi solo cadere

A che serve dormire se non hai da sognare

Nella notte il silenzio fa troppo rumore

A che serve una rosa quando è piena di spine

Torno a casa e fa festa solamente il mio cane

Ora i nostri percorsi sono pieni di mine

Sto annegando ma tu non mi tendi la mano

A che serve un cammino senza avere una meta

Dare colpa al destino che ci taglia la strada

Non importa se sono vestita o son nuda

Se da sopra il divano più niente ti schioda

A che serve truccarmi se nemmeno mi guardi

Ero dentro i tuoi occhi ma tu non lo ricordi

Noi di spalle nel letto più soli e bugiardi

Ti addormenti vicino ti svegli lontano

Mi mancheranno i sorrisi che da un po’ non vedevo

Ti chiamerò qualche volta senza avere un motivo

Racconterò a chi mi chiede che sto bene da sola

Questo farai anche tu

Cancellerò foto e video dal mio cellulare

Solo per non vederti né sentirti parlare

Ne avrò piena la testa e spazio sulla memoria

E chissà quanto tempo io ti amerò ancor

A che serve truccarmi se nemmeno mi guardi

Ero dentro i tuoi occhi ma tu non lo ricordi

Noi di spalle nel letto più soli e bugiardi

Ti addormenti vicino ti svegli lontano

A che serve morire se ogni giorno mi uccidi

Dallo specchio ti vedo mentre piango tu ridi

È tutto quello che è stato oramai non ci credi

Potevi fare di più

 

La fine di una relazione tossica è descritta nella canzone di Arisa che descrive i tentativi e la stanchezza psicologica derivati da una storia che si nutre delle energie di chi, purtroppo, non sa di non essere più innamorato.

Il brano, nato dalla penna di Gigi D’Alessio ed incentrato sull’amore tossico, è stato definito dall’artista di “Sincerità” un “testo di rinascita“, “terapeutico“, con cui tenterà di “esorcizzare alcuni capitoli della sua vita“. Alla stampa, in diretta Zoom, l’artista dichiara di volere che arrivi questo messaggio, soprattutto alle donne: “Quando ci troviamo in una situazione non congeniale alle nostre corde, dobbiamo ricercare la felicità. Prenderci la responsabilità anche del nostro disagio. Cambiare le cose è possibile“.

 

23.21: Atmosfere da Notre Dame de Paris con Orietta Berti. Il pezzo ricorda vagamente Il tempo delle Cattedrali di Riccardo Cocciante

23.19: ORIETTA BERTI CON ‘QUANDO TI SEI INNAMORATO’ 12. POSTO

Orietta Berti, nasce l’1 giugno del 1943 a Cavriago in provincia di Reggio Emilia. Artisticamente nasce nel 1961, quando dopo una lunga gavetta fatta di studio ed esibizioni in vari locali dell’Emilia, partecipa alla prima manifestazione canora ufficiale “Voci Nuove Disco d’Oro” indetta dall’Enal di Reggio Emilia, si posiziona sesta grazie alla sua interpretazione de Il cielo in una stanza, brano di Gino Paoli, lanciato l’anno prima da Mina. Insieme alla Berti lo stesso anno partecipano Iva Zanicchi e Gianni Morandi.

La Berti si impone all’attenzione del pubblico fino ai giorni nostri. Il successo arriva grazie a “Un disco per l’estate” nel 1965, dove la giovane artista propone Tu sei quello. Gli anni 70 la consacrano come artista nazionale regalando al pubblico il pezzo Fin che la barca va, intramontabile successo.

Icona della musica italiana fino ad oggi, la Berti risiede e rimane ancorata alla sua Emilia, in cui vive con il marito Osvaldo Paterlini. Ha due figli nati dal suo unico e solido matrimonio, e una nipotina, figlia del suo secondogenito.

Orietta comincia a cantare giovanissima, spronata dal padre, grande appassionato di musica lirica. Studia musica e canto lirico. Nel 1961, partecipa al concorso “Voci Nuove Disco d’Oro” e conosce Giorgio Calabrese, direttore artistico della Karim (etichetta discografica attiva fino al 1966), che le propone un contratto discografico. Nel 1964 firma un contratto con la Polydor e pubblica il suo primo album Orietta Berti canta Suor Sorriso. Il successo arriva nel 1965 quando vince: “Un disco per l’estate 1965”, la “Mostra Internazionale di Musica Leggera” con il brano Tu sei quello, il “Festival delle Rose” con la canzone Voglio dirti grazie.

Nel 1966 approda per la prima volta sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo, con il brano Io ti darò di più, che insieme a quelli sopracitati faranno parte del suo secondo album Quando la prima stella. É del 1967 la sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo con uno dei suoi brani più celebri: Io, tu e le rose. La carriera tutta in ascesa, vede il culmine negli anni ‘70, quando si classifica in terza posizione a “Un disco per l’estate 1970″ con quella che forse è la sua canzone più conosciuta: Fin che la barca va. Nello stesso anno la Rai le dedica uno speciale in quattro puntate incentrato sulla sua carriera e sulla sua vita dal titolo La cugina Orietta. Dal 1972 al 1974 incide ben 3 album, tutti di successo: Più italiane di me, Cantatele con me e Così come le canto.

Nel 1979 esce il primo di una serie di singoli dedicati ai più piccoli: Ecco arrivare i Barbapapà, seguito l’anno dopo da La Balena, sigla di Domenica In. Nel 1984 da una svolta alla sua carriera pubblicando Le mie nuove canzoni, con il quale inizia a prodursi da sola, e collabora con Umberto Balsamo e Cristiano Malgioglio.

Tra gli anni ‘80 e ‘90 partecipa a programmi come: Premiatissima, varietà di Canale 5, C’era una volta il festival e Una rotonda sul mare. Nel 2000 vengono pubblicati due album che racchiudono alcuni dei suoi successi più famosi: Il meglio di Orietta Berti Vol.1/Vol.2., e inizia le sue tournée in tutto il mondo (Stati Uniti, Australia, Canada, ecc.). Nel 2003 pubblica Emozione d’autore, album che trae ispirazione dalla sua collaborazione con Maurizio Costanzo a Buona Domenica.

Nel 2006 Orietta celebra i suoi 40 anni di carriera pubblicando l’album Exitos latinos, in lingua spagnola. Nel 2010 riceve il Premio Speciale Mia Martini alla carriera per i suoi 45 anni di attività.

Durante i suoi anni d’oro, Orietta Berti, si concede anche un salto al cinema, accanto a grandi nomi come Ettore Scola, che la dirige nel nell’episodio: L’Uccellino della Val Padana, contenuto ne I nuovi mostri (Mario Monicelli,1977), o Paolo Villaggio che la affianca in Quando c’era lui …caro lei! (1978). Più recentemente partecipa al documentario del 2009 di Daniele Coluccini: Finché l’Emilia va.

Gli anni ‘90 la vedono soprattutto impegnata in televisione. Nel 1992 è ospite fissa del varietà Acqua calda su Rai Due, insieme al comico/autore Giorgio Faletti. Nel 1993, Orietta, passa a Italia 1, canale per cui conduce con le ragazze di Non è la RAI la trasmissione pre-serale intitolata Rock’n’Roll. Diventa ospite fisso a Domenica in per la stagione 1995-1996. Nel 1997 insieme a Fabio Fazio e Claudio Baglioni è protagonista di Anima mia, programma in cui duetta con Baglioni interpretando la canzone Il nostro concerto di Umberto Bindi. Nello stesso anno inizia la fruttuosa collaborazione con Quelli che il calcio, che dura fino al 2001, e che la vede inviata speciale sia sui campi da calcio che in giro per il globo. Conduce, insieme a Fabio Fazio, Sanremo Giovani 1997 su Rai Uno che vede protagonisti i nuovi volti della musica leggera come: Annalisa Minetti, Alex Britti, Max Gazzè e Mario Venuti. Nel 1999 conduce il “dopofestival” insieme a Teo Teocoli.

Maurizio Costanzo la vuole come ospite fissa a Buona Domenica su Canale 5 per l’edizione 2001-2002, che poi si prolunga fino al 2006. Milly Carlucci, nel 2006, include la cantante nella terza edizione di Ballando con le stelle. Nel 2018 partecipa a Celebrity Masterchef Italia e si classifica seconda dopo Anna Tantangelo, giudici dell’edizione: Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Antonino Cannavacciuolo. Dal 2018 al 2019 è giurata e coach nelle prime due edizioni del programma Ora o mai più su Rai 1, condotto da Amadeus. Nel 2019 diventa ospite fissa a Domenica in , nel 2020 è uno dei concorrenti de Il cantante mascherato, e ospite di Barbara D’Urso a Live- Non è la D’Urso.

 

La senti e già lo sai che brucia dentro

Come una fiamma ormai ti lascia il segno

Quando mi guardi tu so quello che vorrei.

Come una musica mi scorri dentro,

Un fiume in piena ormai fino allo schianto,

Pericoloso sei ma è quello che vorrei.

Sembrava tanto eppure non ho niente

Se non ti ho accanto tutto è apparente,

Un’onda senza il mare, un cielo senza stelle,

Solo il mio pianto mi resta senza te.

Quando ti sei innamorato, perduto

Da allora niente è cambiato.

Quando mi hai detto “ti amo”, confuso

Dicesti non vado lontano, io resto con te.

Ancora non lo sa ma nel mio mondo

Esiste solo lui che mi sta accanto

E mi perdonerà se non mi sveglierò

Da questo sogno che non è stato inganno

Senza più orgoglio, senza più affanno

Ci abbandoniamo al mondo senza nessun rimpianto

Non vado a fondo se sono insieme a te.

Quando ti sei innamorato, perduto

Da allora niente è cambiato.

Quando mi hai detto “ti amo”, confuso

Dicesti non vado lontano, io resto con te.

La senti e già lo sai che brucia dentro

L’amore che mi dai è quello che vorrei.

 

Brano melò sotto forma di lettera d’amore al proprio innamorato che descrive le emozioni dell’amore e dell’innamoramento. Orietta Berti, una delle cantanti più amate ed apprezzate nella penisola italiana, concorre a Sanremo 2021 dopo anni di assenza dal Festival con il brano ”Quando ti sei innamorato”. Il brano parla di amore, un amore appena nato tanto forte quanto bello, tanto da farti perdere il fiato.

 

23.17: Ospite del Festival Tecla Insolia che interpreterà Nada in “La bambina che non voleva cantare”

23.12: Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. Non è il Festival di Ibra, è il Festival degli italiani

23.11: Il monologo di Ibra che racconta di se stesso

23.09: Impossibile restare fermi con il ritmo di Willie Peyote

23.08: Il testo merita un premio! Il ritmo è quello elettronico, che parte dagli Ultravox e arriva ai Subsonica passando dai Blu Vertigo di Morgan

23.06: Willie Peyote si gioca la vittoria, parte dal secondo posto

23.06: WILLIE PEYOTE CON ‘MAI DIRE MAI (LA LOCURA)’ 2. POSTO

Guglielmo Bruno, in arte Willie Peyote, nasce a Torino nel 1985. Suo padre è torinese e sua mamma è di Biella, e Guglielmo cresce in un paese della cintura torinese, Leinì, ma vive la città grazie ai nonni che abitano in uno dei quartieri della periferia, Barriera di Milano. Fin da bambino cresce con la musica perchè suo padre era un musicista e Willie spesso lo seguiva in tourneé. Sappiamo inoltre che parte della sua famiglia è seguace dei Testimoni di Geova, mentre lui ha deciso di non farsi battezzare ed è ateo. Sulla sua infanzia sappiamo poco: ha vissuto per un periodo a Parigi all’età di 16 anni ma la sua educazione è “sabauda” come dice lui stesso. Willie Peyote è laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla rivolta di Los Angeles del 1992 come conseguenza del pestaggio di Rodney King da parte della polizia, e nelle sue canzoni troviamo molto di questa cultura dall’impegno sociale ai diritti civili e la religione. La sua vita è cambiata per sempre nel novembre del 2014, quando dopo aver partecipato e vinto un concorso per songwriter, Genova x Voi. Tornato a Torino a metà mese si licenziò dal call center in cui lavorava. Willie Peyote si sente un rapper anche se non ha lo stile classico del genere rap: «Un po’ mi offendo quando mi dicono che non lo sono: curo tantissimo la tecnica, l’originalità, il flow, e i miei colleghi rapper sanno perfettamente che sono uno di loro».

Willie è il diminutivo di William, la traduzione inglese del suo nome Guglielmo, da qui il primo Willie che gli è venuto in mente è stato il personaggio dei Looney Tunes Willie Coyote. Ma perchè cambiarlo in Peyote? Come dice lo stesso Willie “Io mi sono limitato ad aggiungerci la droga”. Il peyote infatti è una pianta dagli effetti allucinogeni molto nota in America Latina.

Willie Peyote inizia la carriera da musicista come bassista punk e piano piano si appassiona al rap. Willie è la voce del gruppo Funk Shui Project, un collettivo di artisti torinesi che collabora con diversi altri artisti come Davide Shorty, anche lui concorrente a Sanremo 2021. Il suo primo album da solista è del 2011, Il manuale del giovane nichilista, e in poco tempo ha fatto il boom di streaming su Spotify. Le sue canzoni è spesso lodata dalla critica e il suo pubblico è cresciuto nel tempo raggiungendo il sold out  all’Alcatraz di Milano e nelle tappe del suo tour prima dello stop forzato causa Covid. Willie Peyote ha partecipato al Premio Tenco e ha cantato un brano nell’antologia celebrativa di Fabrizio De André.

Si impone sulla scena musicale italiana grazie al linguaggio dei suoi testi (cinico, polemico e hardcore), e soprattutto grazie all’uscita nel 2015 dell’album che conferma e accresce la sua notorietà: Educazione Sabauda. L’album è una vera e propria commistione di generi, ma quello che la fa da padrone è sicuramente il jazz, presente in pezzi come Io non sono razzista ma…, L’outfit giusto e C’era una vodka. I testi sono più ironici e satirici e cosparsi di citazioni musicali e cinematografiche.

Il successo mediatico lo porta ospite  da Fabio Fazio a Che tempo che fa. Dopo alcune collaborazioni anche con i Subsonica, Willie Peyote pubblica il quinto album Iodegradabile nel 2019. Celebre pezzo del suo ultimo lavoro è Mango, dedicata all’omonimo artista scomparso nel 2014. A novembre 2020 esce il singolo La depressione è un periodo dell’anno che racconta con amarezza il periodo di difficoltà dovuto al Covid-19.

 

Questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte

Ora che sanno che questo è il trend tutti ‘sti rapper c’hanno la band

Anche quando parlano l’autotune, tutti in costume come gli X-men

Gridi allo scandalo, sembrano Marilyn Manson nel 2020

Nuovi punk vecchi adolescenti, tingo i capelli e sto al passo coi tempi

C’è il coatto che parla alla pancia ma l’intellettuale è più snob

In base al tuo pubblico scegliti un bel personaggio, l’Italia è una grande sit-com

Sta roba che cinque anni fa era già vecchia ora sembra avanguardia e la chiamano It-pop

Le major ti fanno un contratto se azzecchi il balletto e fai boom su Tik-tok

Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype

Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify

Riapriamo gli stadi ma non teatri né live

Magari faccio due palleggi, mai dire mai

Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype

Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai

Riapriamo gli stadi ma non teatri né live

Magari faccio due palleggi, mai dire mai

Mai dire mai, mai dire mai

Mai dire mai dire mai dire mai dire mai

Ora che sanno che questo è il trend tutti che vendono il culo a un brand

Tutti ‘sti bomber non fanno goal ma tanto ora conta se fanno il cash

Pompano il trash in nome del LOL e poi vi stupite degli Exit poll?

Vince la merda se a forza di ridere riesce a sembrare credibile

Cosa ci vuole a decidere “tutta ‘sta roba c’ha rotto i coglioni?”

Questi piazzisti, impostori e cialtroni a me fanno schifo ‘sti cazzi i milioni

“le brutte intenzioni…” che succede? Mi sono sbagliato

Non ho capito in che modo twerkare vuol dire lottare contro il patriarcato

Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype

Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify

Riapriamo gli stadi ma non teatri né live

Magari faccio due palleggi, mai dire mai

Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype

Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai

Riapriamo gli stadi ma non teatri né live

Magari faccio due palleggi, mai dire mai

(Mai dire mai) non so se mi piego non so se mi spezzo

(Mai dire mai) non so se mi spiego, dipende dal prezzo

(Mai dire mai) lo chiami futuro ma è solo progresso

(Mai dire mai) sembra il Medioevo più smart e più fashion

(Mai dire mai) se è vero che il fine giustifica il mezzo

(Mai dire mai) non dico il buongusto ma almeno il buonsenso

(Mai dire mai) ho visto di meglio, ho fatto di peggio

(Mai dire mai) ecco, tu dì un’altra palla se riesco palleggio

Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype

Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify

Riapriamo gli stadi ma non teatri né live

Magari faccio due palleggi, mai dire mai

Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype

Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai

Riapriamo gli stadi ma non teatri né live

Magari faccio due palleggi, mai dire mai

Mai dire mai, mai dire mai

Mai dire mai dire mai dire mai dire mai

Mai dire mai, mai dire mai

Mai dire mai dire mai dire mai dire mai

 

La locura è un termine utilizzato nella serie TV Boris che viene direttamente citata nel brano in diversi passaggi. La canzone critica i tempi moderni e la piega della musica innestata al boom dei social media ritagliandosi un inno di speranza in quel Mai dire mai ripetuto come fosse un monito portafortuna.

In un’intervista in esclusiva su Rai Play, Willie Peyote spiega il significato del brano che presenterò all’Ariston: “La canzone che porterò a Sanremo parla dell’approccio alla cultura nel nostro paese. La musica, la politica, come viviamo la cultura dopo un periodo come quello che abbiamo trascorso nel 2020. Si intitola Mai Dire Mai e non posso dire molto sulle sonorità del brano perchè altrimenti svelo tutto il trucco. Posso dire che il sound è diverso da quello che si aspettano da me ed è differente da quello che si è abituati a sentire a Sanremo.“

23.05: L0’kmaggio di Fiorello agli assistenti di palco dell’Ariston

23.01: L’ovazione virtuale dell’Ariston per Ornella Vanoni

22.59: Entra Francesco Gabbani che si mette al piano e attacca “Un sorriso dentro al pianto” composta per Ornella Vanoni

22.52: Spettacolare la performance di Ornella Vanoni, una delle dive vere di questo Festival

22.50: Domani è un altro giorno scritta da Giorgio Calabrese, cove di un pezzo di Tammy Wynette

22.48: Mi sono innamorato di te, l’omaggio di Ornella Vanoni a Luigi Tenco

22.45: La musica è finita di Umberto Bindi e Mario Guarnera

22.43: Una ragione di più è il primo pezzo intonato da Ornella Vanoni

22.42: Ha voluto fare la scala, accompagnata da Fiorello e Amadeus

22.41: Amadeus chiama sul palco Ornella Vanoni

22.38: Non è una canzone facile da far rendere al massimo dal vivo. Di sicuro ascoltandola nel disco questo pezzo resta in testa, avrà un grande successo anche se non arriverà nella top ten di Sanremo

22.36: FRANCESCO RENGA CON ‘QUANDO TROVO TE’ 21. POSTO

Francesco Renga, è un cantautore italiano che ha trionfato al 55-esimo Festival di Sanremo con la canzone “Angelo”, pubblicato 8 album da studio e collaborato con, tra gli altri, Patti Smith. E’ uno dei giudici di All Together Now con Rita Pavone, Anna Tatangelo e Michelle Hunziker.

Pierfrancesco Renga, all’anagrafe Francesco Renga, è nato a Udine, dove ha vissuto per due anni finché la famiglia non ha dovuto trasferirsi Brescia a causa del lavoro del padre Salvatorico, un maresciallo della Guardia di Finanza. Ha una sorella gemella Paola alla quale è molto legato e che ha dato vita ad un’associazione culturale chiamata Officina Creativa. Si è avvicinato al canto a soli 16 anni. Ha partecipato al concorso “Deskomusic” con gli Modus Vivendi, un gruppo fondato con i suoi amici.

Francesco Renga durante lo stesso concorso incontra Omar Pedrini, Diego Galeri, Enrico Ghedi, e Pietro Paolo Pettenadu della band Precious Time con cui stringe una forte amicizia e un bellissimo rapporto artistico, tant’è che ne diventa il membro. Precious Time cambiano nome e sotto l’appellativo Timoria vincono la seconda edizione di Deskomusic. Nel 1990 il gruppo pubblica il primo album ufficiale chiamato “Colori che esplodono” e sono subito una hit a livello europeo. L’anno successivo partecipano al Festival di Sanremo in cui vincono il Premio della Critica – istituito per l’occasione – che li catapulta immediatamente nel firmamento artistico italiano. Escono “Ritmo e dolore” (1991) e “Storie per vivere” (1992) con sonorità più decise e rock e un concept album “Viaggio senza vento” (1993). Arrivano così primi riconoscimenti: disco d’oro grazie a “2020 Speedball” (1995) e due anni più tardi “Eta Beta” del 1997 che sembra segnare la fine del periodo fortunato per la band a causa di dissapori tra Francesco Renga e Omar Pedrini. Renga infatti abbandona ufficialmente il gruppo alla fine del 1998, con la raccolta “Senzatempo (dieci anni)”.

Francesco Renga si rivolge a Fabrizio Barbacci, già produttore di Gianna Nannini e Negrita, per lavorare sul suo omonimo album, “Francesco Renga” che esce nel 2000. Nel 2001 si impone come un un solita partecipando al Festival di Sanremo con il singolo “Raccontami…” che gli vale il Premio della Critica. Seguono “Tracce” (2002), uscito in contemporanea con la sua partecipazione all’Ariston, e “Camere con vista” del 2004. Tre anni più tardi esce il quarto album dell’artista, “Ferro e cartone” e il primo libro “Come mi viene” che si pone come un’estensione del CD, nel libro infatti capitoli hanno li stessi nomi delle canzoni e sono disposti nello stesso ordine. L’anno 2008 è l’anno dei grandi e importanti duetti: il primo con il gruppo sardo Tazenda, e il secondo con Irene Grandi e Patti Smith nel brano “Birima” a sostegno di un progetto umanitario in Senegal.

Nel 2009 arriva la svolta lirica: accompagnato dalla soprano Daniela Dessì partecipa al Festival di Sanremo con “Uomo senza età”, una citazione alla celebre opera di Puccini, Turandot. Nello stesso anno collabora con un altro famoso cantante italiano, Claudio Baglioni, nella canzone “Lungo il viaggio”. Registra, assieme a Ligabue, Elisa, Jovanotti, Laura Pausini e Tiziano Ferro il singolo “Domani 21/4.2009”, realizzato a scopo benefico a seguito del terremoto dell’Aquila del 2009. Arrivano importanti premi come disco di platino per l’album “Orchestraevoce” (2009) e il disco d’oro per il singolo “Un giorno bellissimo” tratto dall’omonimo album. Nel 2013 esce “Razza bastarda” un film di Alessandro Gassmann al quale contribuisce con il brano “La vita possibile”.

L’anno successivo si esibisce sul palco dell’Ariston con due brani, “A un isolato da te” e “Vivendo adesso” scritto da Elisa. Arriva così il sesto album, che debutta in testa alle classifiche e diventa disco d’oro. Ad aprile dello stesso anno debutta anche in TV diventando il giudice di “Amici di Maria De Filippi” assieme a Loredana Bertè e Sabrina Ferilli. Nel 2016 ritorna in studio a registrare il suo settimo album “Scriverò il tuo nome”, che vede importanti collaborazioni: Tony Maiello, Fortunato Zampaglione, Ermal Meta, Francesco Gabbani e Nek. Parte per un tour con Max Pezzali e Nek e insieme a loro, con anche la partecipazione di Claudio Baglioni, canta “Strada facendo” alla 68° edizione di Sanremo. Prende parte anche alla 69° Festival di Sanremo con “Aspetto che torni” contenuto nell’album “L’altra metà”.

 

Guarda un po’ la mia città è insonne

E ha smesso di sognare

Come mai nessuno ora lo ammette

Gente che taglia le ombre

Mentre il traffico ancora riempie

Spazi immensi di solitudine

Questa volta ho come l’impressione

Che la speranza abbia cambiato umore.

E la mia testa non ne vuole più sapere

Di stare ferma e io continuo ancora a camminare

Si bagnano anche gli occhi, forse piove

E lo sguardo che segue il tragitto di un cane

E va a finire che

Come sempre mi dimentico

Dimentico di te

Sempre mi dimentico

Ma poi io ti ritrovo

Sempre se mi guardo

E intorno non c’è niente

Sei lo stupore atteso, un desiderio

La verità in un mondo immaginario

Sempre sempre

Si confondono perfettamente

Le mie gioie

Inevitabilmente

Sempre sempre

Le ritrovo tutte quante sempre

Solo quando trovo te.

Questa città confonde

Di luci sempre accese

Dicono che tornerà sereno a fine mese

Io sempre fuori stagione

E la tua testa non ne vuole più sapere

Di stare ferma e quel silenzio dentro fa rumore

All’improvviso torno a respirare

Una stanza, due sedie, la cena, un film

Qual è il finale?

Come sempre mi dimentico

Dimentico di te

Sempre mi dimentico

Ma poi io ti ritrovo

Sempre se mi guardo

E intorno non c’è niente

Sei lo stupore atteso, un desiderio

Tra mille note in volo un suono nuovo

Sempre sempre

Si confondono perfettamente

Le mie gioie

Inevitabilmente

Sempre sempre

Le ritrovo tutte quante sempre

Solo quando trovo te.

Tu che dormi sul divano

Quando resta sulle mani

Il tuo profumo

Le tue cose fuori posto

Quelle scarpe sulle scale

Mi portano da te

Come sempre mi dimentico

Dimentico di te

Sempre mi dimentico

Ma poi io ti ritrovo

Sempre se mi guardo

E intorno non c’è niente

Sei lo stupore atteso, un desiderio

La meraviglia di ogni giorno nuovo

Sempre sempre

Si confondono perfettamente

Le mie gioie

Inevitabilmente

Sempre sempre

Le ritrovo tutte quante sempre

Solo quando trovo te.

Solo quando trovo

Trovo te.

 

“Quando trovo te” è stata scritta a sei mani da Francesco Renga, Roberto Casalino e Dario Faini. La canzone si concentra su quel momento di rottura ed epifania che si inserisce nella vita di tutti i giorni e nella ruotine che spesso ci costringe a ritmi talmente serrati da impedirci di vedere la bellezza della vita nel suo quadro generale. “Quando trovo te” esplora il concetto di “oblio salvifico”. Dimenticare infatti, in alcuni casi rappresenta una salvezza, una via d’uscita. Eppure il ricordo che spesso riaffiora quando meno ce lo aspettiamo, viene poi ad essere il senso stesso della relazione, sia essa finita o ancora in bilico. E’ quella sensazione che stravolge il quotidiano e lo rende straordinario.

 

22.34: Break pubblicitario lungo, il ritmo di questa sera è piuttosto incalzante

22.26: La scenetta di Fiorello e Amadeus su lirica e balletto

22.24: Un pezzo da sentire e risentire, cantare e ricantare. E’ costruito con un crescendo vincente. E’ un pezzo disegnato su misura per la voce e la classe di Malika Ayane

22.23: Malika Ayane, prodotta da Caterina Caselli, ha portato un pezzo fortissimo!

22.20: Bellissima Malika, vestita Armani. E’ lei la regina degli outfit sanremesi

22.19: MALIKA AYANE CON ‘TI PIACI COSÌ’ 9. POSTO

Malika Ayane è nata il 31 gennaio 1984 a Milano. Il padre è marocchino e la madre è italiana, si sono incontrati durante un viaggio in marocco della madre. Il padre Ahmed ha scelto il nome Malika poiché vuol dire regina e il nome di sua nonna. A 11 anni Malika canta già alla Scala di Milano, prima come corista e poi come solista. Si iscrive al Conservatorio di Milano dove studia canto e violoncello e dopo il diploma inizia ufficialmente la sua carriera canore. Inizia a esibirsi in piccoli eventi e sagre locali, percorrendo una lunghissima gavetta che la porterà lentamente al successo. Appassionata di blues, jazz e gospel, sperimenta anche l’electro-clash. Dopo una lunga gavetta, Malika Ayane inizia a farsi notare nel 2008 quando incide il suo primo album che viene certificato disco di platino. Grazie al successo del sinfgolo Feeling Better, Malika conquista la notorietà. Amata dal pubblico e dalla critica, Malika Ayane partecipa 4 volte al Festival di Sanremo, è uno dei 4 giudici a X Factor 13, interpreta Evita Peròn nell’omonimo musical e pubblica ben 5 album, affermandosi come una delle cantanti  più amate e stimate del panorama musicale italiano.

Malika Ayane lavorando come cameriera in un locale, ha potuto mostrare il suo talento. Il venerdì sera le lasciavano mezz’ora per cantare, ed è stata notata dal musicista Ferdinando Arnò, che le chiese di diventare la sua segretaria personale. A darle la possibilità di incidere il suo primo album è stata Caterina Caselli, che era rimane colpita dalla sua bravura. Nel 2008 esce il primo album di Malika Ayane, intitolato semplicemente: Malika Ayane. Con il secondo singolo estratto dall’album, Feeling Better, Malika raggiunge notorietà e successo, che la portano non solo ad essere amata da pubblico e critica ma anche a collaborare con grandi nomi come: Pacifico, Duffy e Andrea Bocelli. Nel 2009 è autrice del brano Dopo di me per Valerio Scanu (concorrente dell’ottava edizione di Amici di Maria De Filippi) e insieme a Morgan, Ligabue, Jovanotti, Francesco Renga, J-Ax, Negramaro, Tiziano Ferro e tanti altri,  canta il brano Domani 21/04/2009, parte all’iniziativa di Artisti Uniti per l’Abruzzo. Malika Ayane continua a collaborare con grandi artisti e partecipa a vari Festival di Sanremo, portandosi a casa il Premio Mia Martini e il Premio della Stampa. Nel 2010 viene invitata alla serata di premiazione del David di Donatello durante il quale canta La prima cosa bella, e l’anno dopo canta Il giorno in più, inserito nella colonna sonora dell’omonimo film di Fabio Volo. Malika Ayane non si ferma mai: pubblica altri 4 album, il più famoso è Ricreazione del 2012. Partecipa nel 2015 a The Voice of Italy, e nello stesso anno presta la voce nella versione italiana del cortometraggio della Pixar Lava. Nello stesso anno pubblica l’album Naïf, da cui viene estratto il singolo Senza fare sul serio che si classifica come seconda canzone passata in radio dell’intero 2015. Tra il 2016 e il 2017 veste i panni di Evita Peron nell’omonimo musical e collabora con Raphael Gualazzi. Nel maggio 2018 Malika Ayane pubblica un video messaggio su Instagram, nel quale annuncia l’uscita di Stracciabudella, singolo che fa da apripista al nuovo progetto , Domino, pubblicato per Sugar Music nel settembre dello stesso anno.

Il 5 novembre 2020 esce il brano Inguaribile e romantico, una collaborazione con Ghemon. Entrambi saranno in gara al Festival di Sanremo 2021.

Malika Ayane è stata giudicedi X Factor 2019 rappresentando la categoria under uomini. La cantante ha affrontato questa sfida dichiarando: “L’idea di poter lavorare e dare qualcosa a chi sta costruendo la propria carriera mi emoziona tantissimo“. Durante tutto il talent si sono distinti i talenti di Sofia Tornambene (vincitrice di questa edizione), Booda, Maryam Rouass, Nuela, Davide Rossi, i Sierra, i Kyber

 

Non è mai tardi

Non è mai detto

Che tutto sia fermo

Immobile

Già scritto

Forse c’è una possibilità

Che desideri

E puoi scegliere

Ti fa muovere

Senza spingere

E ti piace sì

Ti piace così

E ti piace com’è

È ora che ti vedi

Non era, non sarà

Ci pensi

E ti piace com’è

Lo senti che cedi

Come lo sguardo al fulmine

Non c’è intuizione

Senza scintilla

Perderti senza chiedere ti assomiglia

Non è spocchia ma necessità

Di sorprenderti

Di decidere

Cosa prendere, quando smettere

E ti piace sì

Ti piace così

E ti piace com’è

È ora che ti vedi

Com’era non sarà

Ci pensi

E ti piace com’è

Lo senti che tremi

A che serve resistere

Ti desideri e vuoi scegliere

Cosa muovere, quando spingere

E ti piace sì

Ti piace così

E ti piace com’è

È ora che ti vedi

Non era, non sarà

Ci pensi

E ti piace com’è

Lo vedi che tremi

Non ha senso resistere

 

Scritta e arrangiata da Pacifico, Rocco Rampino e Alessandra Flora, il brano racconta della consapevolezza personale e del risolversi dopo una serie di situazioni difficili e spiacevoli. Riconoscere sé stessi senza giudicarsi troppo severamente e accettearsi per quel che si è.

“L’idea di tornare sul luogo del delitto” – confessa Malika Ayane ai microfoni Tv Sorrisi e Canzoni – “mi è venuta la scorsa estate mentre mi trovavo su una spiaggia bellissima. Mi sono resa conto che qualcosa era cambiato nel nostro presente e che quindi la musica ancora di più aveva un valore, ho sentito una sorta di senso di responsabilità“. Il brano che proporrà all’Ariston “parla di sensazioni, è la descrizione di un preciso attimo in cui ci si accorge che tutto può succedere, purché parta da una consapevolezza di sé. È la stessa sensazione che ti porta a ballare da solo scalzo in mezzo a una stanza, perché sei vivo“.

 

22.14: Pezzo da falò in spiaggia, arriva da un’altra epoca, da un altro pianeta, meriterebbero l’applauso del pubblico dell’Ariston. Potrebbero salire ancora in classifica

22.13: Canzone che mette allegria, è, come dicono Colapesce e Dimartino, “leggerissima”

22.12: Intro molto simile a Vivo da re di Cremonini

22.11: COLAPESCE E DIMARTINO CON ‘MUSICA LEGGERISSIMA’ 8. POSTO

Colapesce, pseudonimo di Lorenzo Urciullo, nasce a Solarino in Sicilia il 6 settembre 1983. Curiosa la scelta del nome d’arte che deriva da una leggenda sicula la quale narra la storia di un figlio di un pescatore che rimase sott’acqua per reggere una delle tre colonne della Sicilia onde evitare che la regione sprofondasse. Colapesce ha pubblicato nel 2012 il suo primo album “Un meraviglio declino” facente parte del genere indie. Nel 2015 si sposta più un su genere elettronico con l’album “Egomostro”. Nel 2017 è la volta di “Infedele”. Nel 2019 debutta come attore nello spettacolo teatrale “Stanno tutti male”.

Dimartino, nome completo di Antonio Di Martino, nasce a Palermo il 1 dicembre 1982. Nel 1998 fonda un gruppo denominato Famelika, con lo scopo di “combattere” con la musica la mafia. Nel 2010 arriva il suo primo disco “Cara maestra abbiamo perso”. Nel 2012 esce l’album “Sarebbe bello non lasciarci mai, ma abbandonarsi ogni tanto è utile”. Nel 2015, prendendo come spunto Cesare Pavese, dà vita al progetto “Questo paese ci vuole”, ispirato proprio al romanzo di Pavese “La luna e i falò”. Nel 2017, Dimartino, ha pubblicato il libro “Un mondo raro”.

Nel 2020 Colapesce e Dimartino per festeggiare i 10 anni di carriera decidono di collaborare insieme ad un progetto, infatti pubblicano il disco “I mortali”. In quest’album sono presenti anche due brani eseguiti con Carmen Consoli. Da sottolineare come i due artisti fanno parte dell’etichetta discografica “Numero uno” fondata da Lucio Battisti e Mogol.

 

Se fosse un’orchestra a parlare per noi

Sarebbe più facile cantarsi un addio

Diventare adulti sarebbe un crescendo

Di violini e guai

I tamburi annunciano un temporale

Il maestro è andato via

Metti un po’ di musica leggera

Perchè ho voglia di niente

Anzi leggerissima

Parole senza mistero

Allegre ma non troppo

Metti un po’ di musica leggera

Nel silenzio assordante

Per non cadere dentro al buco nero

Che sta ad un passo da noi, da noi

Più o meno

Se bastasse un concerto per far nascere un fiore

Tra i palazzi distrutti dalle bombe nemiche

Nel nome di un Dio

Che non viene fuori col temporale

Il maestro è andato via

Metti un po’ di musica leggera

Perché ho voglia di niente

Anzi leggerissima

Parole senza mistero

Allegre ma non troppo

Metti un po’ di musica leggera

Nel silenzio assordante

Per non cadere dentro al buco nero

Che sta ad un passo da noi, da noi

Più o meno

Rimane in sottofondo

Dentro ai supermercati

La cantano i soldati

I figli alcolizzati

I preti progressisti

La senti nei quartieri

Assolati

Che rimbomba leggera

Si annida nei pensieri

In palestra

Tiene in piedi una festa

Anche di merda

Ripensi alla tua vita

Alle cose che hai lasciato

Cadere nello spazio

Della tua indifferenza

Animale

Metti un po’ di musica leggera

Perché ho voglia di niente

Anzi leggerissima

Parole senza mistero

Allegre ma non troppo

Metti un po’ di musica leggera

Nel silenzio assordante

Per non cadere dentro al buco nero

Che sta ad un passo da noi, da noi

Più o meno

 

Il brano riflette sull’importanza della musica anche nei momenti più difficili della vita, descrivendo gli effetti benefici di un buon brano o un arrangiamento anche sui momenti più complicati dell’esistenza e della società. “Musica leggerissima” di Colapesce e Dimartino si configura come un omaggio alla musica pop in grado di tenere lontane le ansie e le preoccupazioni. Il duo, infatti, chiede più volte di mettere un po’ “un po’ di musica leggera, Perché ho voglia di niente, Anzi leggerissima”

 

22.07: Piano e voce con Serena Rossi che canta A te di Jovanotti

22.06: Serena Rossi presenta La canzone segreta, il programma che presenterà a breve

22.05: E’ il momento di Serena Rossi, vestito lungo, grigio e nero di Armani

22.04: Succede di tutto sul palco dell’Ariston con i fiati di Fiorenzo Tassinari e Moreno il Biondo

22.02: Pezzo da balera per gli Extraliscio che attendono con ansia la riapertura dei locali per riempirli con ballabili di tutti i tempi

22.01: FRANCESCO RENGA CON ‘QUANDO TROVO TE’ 21. POSTO

Francesco Renga, è un cantautore italiano che ha trionfato al 55-esimo Festival di Sanremo con la canzone “Angelo”, pubblicato 8 album da studio e collaborato con, tra gli altri, Patti Smith. E’ uno dei giudici di All Together Now con Rita Pavone, Anna Tatangelo e Michelle Hunziker.

Pierfrancesco Renga, all’anagrafe Francesco Renga, è nato a Udine, dove ha vissuto per due anni finché la famiglia non ha dovuto trasferirsi Brescia a causa del lavoro del padre Salvatorico, un maresciallo della Guardia di Finanza. Ha una sorella gemella Paola alla quale è molto legato e che ha dato vita ad un’associazione culturale chiamata Officina Creativa. Si è avvicinato al canto a soli 16 anni. Ha partecipato al concorso “Deskomusic” con gli Modus Vivendi, un gruppo fondato con i suoi amici.

Francesco Renga durante lo stesso concorso incontra Omar Pedrini, Diego Galeri, Enrico Ghedi, e Pietro Paolo Pettenadu della band Precious Time con cui stringe una forte amicizia e un bellissimo rapporto artistico, tant’è che ne diventa il membro. Precious Time cambiano nome e sotto l’appellativo Timoria vincono la seconda edizione di Deskomusic. Nel 1990 il gruppo pubblica il primo album ufficiale chiamato “Colori che esplodono” e sono subito una hit a livello europeo. L’anno successivo partecipano al Festival di Sanremo in cui vincono il Premio della Critica – istituito per l’occasione – che li catapulta immediatamente nel firmamento artistico italiano. Escono “Ritmo e dolore” (1991) e “Storie per vivere” (1992) con sonorità più decise e rock e un concept album “Viaggio senza vento” (1993). Arrivano così primi riconoscimenti: disco d’oro grazie a “2020 Speedball” (1995) e due anni più tardi “Eta Beta” del 1997 che sembra segnare la fine del periodo fortunato per la band a causa di dissapori tra Francesco Renga e Omar Pedrini. Renga infatti abbandona ufficialmente il gruppo alla fine del 1998, con la raccolta “Senzatempo (dieci anni)”.

Francesco Renga si rivolge a Fabrizio Barbacci, già produttore di Gianna Nannini e Negrita, per lavorare sul suo omonimo album, “Francesco Renga” che esce nel 2000. Nel 2001 si impone come un un solita partecipando al Festival di Sanremo con il singolo “Raccontami…” che gli vale il Premio della Critica. Seguono “Tracce” (2002), uscito in contemporanea con la sua partecipazione all’Ariston, e “Camere con vista” del 2004. Tre anni più tardi esce il quarto album dell’artista, “Ferro e cartone” e il primo libro “Come mi viene” che si pone come un’estensione del CD, nel libro infatti capitoli hanno li stessi nomi delle canzoni e sono disposti nello stesso ordine. L’anno 2008 è l’anno dei grandi e importanti duetti: il primo con il gruppo sardo Tazenda, e il secondo con Irene Grandi e Patti Smith nel brano “Birima” a sostegno di un progetto umanitario in Senegal.

Nel 2009 arriva la svolta lirica: accompagnato dalla soprano Daniela Dessì partecipa al Festival di Sanremo con “Uomo senza età”, una citazione alla celebre opera di Puccini, Turandot. Nello stesso anno collabora con un altro famoso cantante italiano, Claudio Baglioni, nella canzone “Lungo il viaggio”. Registra, assieme a Ligabue, Elisa, Jovanotti, Laura Pausini e Tiziano Ferro il singolo “Domani 21/4.2009”, realizzato a scopo benefico a seguito del terremoto dell’Aquila del 2009. Arrivano importanti premi come disco di platino per l’album “Orchestraevoce” (2009) e il disco d’oro per il singolo “Un giorno bellissimo” tratto dall’omonimo album. Nel 2013 esce “Razza bastarda” un film di Alessandro Gassmann al quale contribuisce con il brano “La vita possibile”.

L’anno successivo si esibisce sul palco dell’Ariston con due brani, “A un isolato da te” e “Vivendo adesso” scritto da Elisa. Arriva così il sesto album, che debutta in testa alle classifiche e diventa disco d’oro. Ad aprile dello stesso anno debutta anche in TV diventando il giudice di “Amici di Maria De Filippi” assieme a Loredana Bertè e Sabrina Ferilli. Nel 2016 ritorna in studio a registrare il suo settimo album “Scriverò il tuo nome”, che vede importanti collaborazioni: Tony Maiello, Fortunato Zampaglione, Ermal Meta, Francesco Gabbani e Nek. Parte per un tour con Max Pezzali e Nek e insieme a loro, con anche la partecipazione di Claudio Baglioni, canta “Strada facendo” alla 68° edizione di Sanremo. Prende parte anche alla 69° Festival di Sanremo con “Aspetto che torni” contenuto nell’album “L’altra metà”.

 

Guarda un po’ la mia città è insonne

E ha smesso di sognare

Come mai nessuno ora lo ammette

Gente che taglia le ombre

Mentre il traffico ancora riempie

Spazi immensi di solitudine

Questa volta ho come l’impressione

Che la speranza abbia cambiato umore.

E la mia testa non ne vuole più sapere

Di stare ferma e io continuo ancora a camminare

Si bagnano anche gli occhi, forse piove

E lo sguardo che segue il tragitto di un cane

E va a finire che

Come sempre mi dimentico

Dimentico di te

Sempre mi dimentico

Ma poi io ti ritrovo

Sempre se mi guardo

E intorno non c’è niente

Sei lo stupore atteso, un desiderio

La verità in un mondo immaginario

Sempre sempre

Si confondono perfettamente

Le mie gioie

Inevitabilmente

Sempre sempre

Le ritrovo tutte quante sempre

Solo quando trovo te.

Questa città confonde

Di luci sempre accese

Dicono che tornerà sereno a fine mese

Io sempre fuori stagione

E la tua testa non ne vuole più sapere

Di stare ferma e quel silenzio dentro fa rumore

All’improvviso torno a respirare

Una stanza, due sedie, la cena, un film

Qual è il finale?

Come sempre mi dimentico

Dimentico di te

Sempre mi dimentico

Ma poi io ti ritrovo

Sempre se mi guardo

E intorno non c’è niente

Sei lo stupore atteso, un desiderio

Tra mille note in volo un suono nuovo

Sempre sempre

Si confondono perfettamente

Le mie gioie

Inevitabilmente

Sempre sempre

Le ritrovo tutte quante sempre

Solo quando trovo te.

Tu che dormi sul divano

Quando resta sulle mani

Il tuo profumo

Le tue cose fuori posto

Quelle scarpe sulle scale

Mi portano da te

Come sempre mi dimentico

Dimentico di te

Sempre mi dimentico

Ma poi io ti ritrovo

Sempre se mi guardo

E intorno non c’è niente

Sei lo stupore atteso, un desiderio

La meraviglia di ogni giorno nuovo

Sempre sempre

Si confondono perfettamente

Le mie gioie

Inevitabilmente

Sempre sempre

Le ritrovo tutte quante sempre

Solo quando trovo te.

Solo quando trovo

Trovo te.

 

“Quando trovo te” è stata scritta a sei mani da Francesco Renga, Roberto Casalino e Dario Faini. La canzone si concentra su quel momento di rottura ed epifania che si inserisce nella vita di tutti i giorni e nella ruotine che spesso ci costringe a ritmi talmente serrati da impedirci di vedere la bellezza della vita nel suo quadro generale. “Quando trovo te” esplora il concetto di “oblio salvifico”. Dimenticare infatti, in alcuni casi rappresenta una salvezza, una via d’uscita. Eppure il ricordo che spesso riaffiora quando meno ce lo aspettiamo, viene poi ad essere il senso stesso della relazione, sia essa finita o ancora in bilico. E’ quella sensazione che stravolge il quotidiano e lo rende straordinario.

 

21.51: Meglio di come aveva aperto ma questo pezzo non piace e probabilmente non è adatto al Renga di oggi

21.50: Fatica ancora Francesco Renga sul palco, al momento non è il Renga che ricordavamo in Angelo, allora incantevole, oggi purtroppo non all’altezza

21.50: FRANCESCO RENGA CON ‘QUANDO TROVO TE’ 21. POSTO

Francesco Renga, è un cantautore italiano che ha trionfato al 55-esimo Festival di Sanremo con la canzone “Angelo”, pubblicato 8 album da studio e collaborato con, tra gli altri, Patti Smith. E’ uno dei giudici di All Together Now con Rita Pavone, Anna Tatangelo e Michelle Hunziker.

Pierfrancesco Renga, all’anagrafe Francesco Renga, è nato a Udine, dove ha vissuto per due anni finché la famiglia non ha dovuto trasferirsi Brescia a causa del lavoro del padre Salvatorico, un maresciallo della Guardia di Finanza. Ha una sorella gemella Paola alla quale è molto legato e che ha dato vita ad un’associazione culturale chiamata Officina Creativa. Si è avvicinato al canto a soli 16 anni. Ha partecipato al concorso “Deskomusic” con gli Modus Vivendi, un gruppo fondato con i suoi amici.

Francesco Renga durante lo stesso concorso incontra Omar Pedrini, Diego Galeri, Enrico Ghedi, e Pietro Paolo Pettenadu della band Precious Time con cui stringe una forte amicizia e un bellissimo rapporto artistico, tant’è che ne diventa il membro. Precious Time cambiano nome e sotto l’appellativo Timoria vincono la seconda edizione di Deskomusic. Nel 1990 il gruppo pubblica il primo album ufficiale chiamato “Colori che esplodono” e sono subito una hit a livello europeo. L’anno successivo partecipano al Festival di Sanremo in cui vincono il Premio della Critica – istituito per l’occasione – che li catapulta immediatamente nel firmamento artistico italiano. Escono “Ritmo e dolore” (1991) e “Storie per vivere” (1992) con sonorità più decise e rock e un concept album “Viaggio senza vento” (1993). Arrivano così primi riconoscimenti: disco d’oro grazie a “2020 Speedball” (1995) e due anni più tardi “Eta Beta” del 1997 che sembra segnare la fine del periodo fortunato per la band a causa di dissapori tra Francesco Renga e Omar Pedrini. Renga infatti abbandona ufficialmente il gruppo alla fine del 1998, con la raccolta “Senzatempo (dieci anni)”.

Francesco Renga si rivolge a Fabrizio Barbacci, già produttore di Gianna Nannini e Negrita, per lavorare sul suo omonimo album, “Francesco Renga” che esce nel 2000. Nel 2001 si impone come un un solita partecipando al Festival di Sanremo con il singolo “Raccontami…” che gli vale il Premio della Critica. Seguono “Tracce” (2002), uscito in contemporanea con la sua partecipazione all’Ariston, e “Camere con vista” del 2004. Tre anni più tardi esce il quarto album dell’artista, “Ferro e cartone” e il primo libro “Come mi viene” che si pone come un’estensione del CD, nel libro infatti capitoli hanno li stessi nomi delle canzoni e sono disposti nello stesso ordine. L’anno 2008 è l’anno dei grandi e importanti duetti: il primo con il gruppo sardo Tazenda, e il secondo con Irene Grandi e Patti Smith nel brano “Birima” a sostegno di un progetto umanitario in Senegal.

Nel 2009 arriva la svolta lirica: accompagnato dalla soprano Daniela Dessì partecipa al Festival di Sanremo con “Uomo senza età”, una citazione alla celebre opera di Puccini, Turandot. Nello stesso anno collabora con un altro famoso cantante italiano, Claudio Baglioni, nella canzone “Lungo il viaggio”. Registra, assieme a Ligabue, Elisa, Jovanotti, Laura Pausini e Tiziano Ferro il singolo “Domani 21/4.2009”, realizzato a scopo benefico a seguito del terremoto dell’Aquila del 2009. Arrivano importanti premi come disco di platino per l’album “Orchestraevoce” (2009) e il disco d’oro per il singolo “Un giorno bellissimo” tratto dall’omonimo album. Nel 2013 esce “Razza bastarda” un film di Alessandro Gassmann al quale contribuisce con il brano “La vita possibile”.

L’anno successivo si esibisce sul palco dell’Ariston con due brani, “A un isolato da te” e “Vivendo adesso” scritto da Elisa. Arriva così il sesto album, che debutta in testa alle classifiche e diventa disco d’oro. Ad aprile dello stesso anno debutta anche in TV diventando il giudice di “Amici di Maria De Filippi” assieme a Loredana Bertè e Sabrina Ferilli. Nel 2016 ritorna in studio a registrare il suo settimo album “Scriverò il tuo nome”, che vede importanti collaborazioni: Tony Maiello, Fortunato Zampaglione, Ermal Meta, Francesco Gabbani e Nek. Parte per un tour con Max Pezzali e Nek e insieme a loro, con anche la partecipazione di Claudio Baglioni, canta “Strada facendo” alla 68° edizione di Sanremo. Prende parte anche alla 69° Festival di Sanremo con “Aspetto che torni” contenuto nell’album “L’altra metà”.

 

Guarda un po’ la mia città è insonne

E ha smesso di sognare

Come mai nessuno ora lo ammette

Gente che taglia le ombre

Mentre il traffico ancora riempie

Spazi immensi di solitudine

Questa volta ho come l’impressione

Che la speranza abbia cambiato umore.

E la mia testa non ne vuole più sapere

Di stare ferma e io continuo ancora a camminare

Si bagnano anche gli occhi, forse piove

E lo sguardo che segue il tragitto di un cane

E va a finire che

Come sempre mi dimentico

Dimentico di te

Sempre mi dimentico

Ma poi io ti ritrovo

Sempre se mi guardo

E intorno non c’è niente

Sei lo stupore atteso, un desiderio

La verità in un mondo immaginario

Sempre sempre

Si confondono perfettamente

Le mie gioie

Inevitabilmente

Sempre sempre

Le ritrovo tutte quante sempre

Solo quando trovo te.

Questa città confonde

Di luci sempre accese

Dicono che tornerà sereno a fine mese

Io sempre fuori stagione

E la tua testa non ne vuole più sapere

Di stare ferma e quel silenzio dentro fa rumore

All’improvviso torno a respirare

Una stanza, due sedie, la cena, un film

Qual è il finale?

Come sempre mi dimentico

Dimentico di te

Sempre mi dimentico

Ma poi io ti ritrovo

Sempre se mi guardo

E intorno non c’è niente

Sei lo stupore atteso, un desiderio

Tra mille note in volo un suono nuovo

Sempre sempre

Si confondono perfettamente

Le mie gioie

Inevitabilmente

Sempre sempre

Le ritrovo tutte quante sempre

Solo quando trovo te.

Tu che dormi sul divano

Quando resta sulle mani

Il tuo profumo

Le tue cose fuori posto

Quelle scarpe sulle scale

Mi portano da te

Come sempre mi dimentico

Dimentico di te

Sempre mi dimentico

Ma poi io ti ritrovo

Sempre se mi guardo

E intorno non c’è niente

Sei lo stupore atteso, un desiderio

La meraviglia di ogni giorno nuovo

Sempre sempre

Si confondono perfettamente

Le mie gioie

Inevitabilmente

Sempre sempre

Le ritrovo tutte quante sempre

Solo quando trovo te.

Solo quando trovo

Trovo te.

 

“Quando trovo te” è stata scritta a sei mani da Francesco Renga, Roberto Casalino e Dario Faini. La canzone si concentra su quel momento di rottura ed epifania che si inserisce nella vita di tutti i giorni e nella ruotine che spesso ci costringe a ritmi talmente serrati da impedirci di vedere la bellezza della vita nel suo quadro generale. “Quando trovo te” esplora il concetto di “oblio salvifico”. Dimenticare infatti, in alcuni casi rappresenta una salvezza, una via d’uscita. Eppure il ricordo che spesso riaffiora quando meno ce lo aspettiamo, viene poi ad essere il senso stesso della relazione, sia essa finita o ancora in bilico. E’ quella sensazione che stravolge il quotidiano e lo rende straordinario.

 

21.48: Zlatan è cresciuto nelle quattro serate. Piacevole la sua presenza

21.46: Entra in scena Ibra con giacca bianca

21.46: Il gruppo di ascolto di OA Plus ha gradito il pezzo di Fulminacci

21.42: Chitarra in mano, arie di Luca Barbarossa per Fulminacci. Ritornello che strizza l’occhio al primo Vasco Rossi ma il mix è sicuramente piacevole

21.42: FULMINACCI CON ‘SANTA MARINELLA’ 15. POSTO

Filippo Uttinacci, nome reale di Fulminacci, è il cantante romano che gareggerà tra i Big al Festival di Sanremo 2021. Nato a Roma il 12 settembre 1997, Fulminacci è un cantautore in attività dal 2019. L’inizio ufficiale della sua carriera è piuttosto recente: a inizio gennaio 2019 infatti pubblica i singoli Borghese in borghese e il 15 febbraio La vita veramente. Si tratta di due anticipazioni del suo promo album, uscito il 9 aprile di quello stesso anno, e dal titolo La vita veramente per l’etichetta Maciste Dischi. Il disco verrà poi inserito tra i quindici migliori album italiani del 2019 dal quotidiano la Repubblica.

Fulminacci ha anche partecipato il primo maggio al maxi concerto di piazza San Giovanni a Roma per la festa dei lavoratori. A novembre 2019 ha pubblica il singolo Le ruote, i motori!, partecipando poi al programma televisivo Viva RaiPlay! e a Una storia da cantare, dove si esibisce cantando una cover di Sì, viaggiare di Lucio Battisti. Ha vinto il premio Rockol Awards 2019 come artista dell’anno.

A gennaio 2020 nell’ambito dei Top2019 organizzato dal Forum del giornalismo musicale, il suo album viene premiato come miglior opera prima. Il 10 marzo 2020 pubblica su YouTube la demo del brano La fine della guerra. Sempre nel 2020 partecipa per la seconda volta al concertone del primo maggio a Roma esibendosi in diretta streaming dal palco della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma a causa delle restrizioni legate al Covid-19. Il 9 settembre 2020 pubblica Canguro, singolo che anticipa il nuovo progetto musicale. Mentre la sua partecipazione al Festival di Sanremo viene annunciata a fine 2020.

 

Oggi sai è uno di quei giorni che

Se mi vuoi lasciami stare

E non c’è nessuno nei dintorni che

Dentro me ci sappia guardare

Roma, che è una città di mare,

Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare

Tanto non c’è più niente di cui innamorarsi per sempre

Per cui valga la pena restare

Quindi stanotte abbracciami alle spalle

Fammi addrizzare i peli sulla pelle

Prendiamoci una scusa sotto casa

E poi portiamocela su

Voglio solamente diventare deficiente e farmi male

Citofonare e poi scappare

Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto

Quanto vuoi per tutto questo?

Non cercarmi mai però incontriamoci

Prima o poi senza volerlo

Al reparto dei superalcolici

Che ci fai? Scaldo l’inverno

La mia città è un presepe in mezzo alle montagne

Bianche ed ostinate come vecchie cagne

Davvero io non posso più tornare solamente a salutare

A sincerarmi che nessuno piange

Ti prego di raccogliermi la testa

Come se fosse l’ultima che resta

Io me ne sono accorto a Santa Marinella

Io e te siamo un pianeta e una stella

Voglio solamente diventare deficiente e farmi male

Citofonare e poi scappare

Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto

Quanto vuoi per tutto questo?

Non volare via

Na na na

Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto

Quanto vuoi per tutto questo?

Non volare via

 

La canzone è stata scritta due anni fa dal cantante restando inedita fino alla sua proposta e selezione al Festival. Il brano descrive una storia d’amore legata a Roma e alla località marittima di Santa Marinella, descrivendo l’emozione degli amori fugaci che possono durate una vita.

Santa Marinella è un luogo esistente e si trova a Roma. Proprio la città eterna è la protagonista del brano di Fulminacci che regala degli incontri imprevisti tra le corsie di un supermercato, un luogo semplice che può trasformarsi in un paradiso.

 

21.41: Ermal Meta ha offerto una buona prestazione. Si gioca la vittoria

21.38: Ermal Meta si inserisce perfettamente nel mondo della musica italiana melodica, figlio delgli anni ’90. Una canzone che ricorda le arie di Massimo Di Cataldo o Gatto Panceri, però c’è qualcosa di Anna e Marco di Dalla

21.36: ERMAL META CON ‘UN MILIONE DI COSE DA DIRTI’ 1. POSTO

Ermal Meta: altezza 178 cm, del segno del toro, l’artista nasce il 20 aprile 1981 a Fier, in Albania e il suo nome significa letteralmente Vento di montagna.

Eredita la passione per la musica dalla madre, una nota violinista, mentre con il padre Ermal ha un rapporto tutt’altro che semplice, che lo stesso artista molti anni dopo ha provato a spiegare a modo suo, in musica, con la canzone Lettera a mio padre.

Lascia l’Albania a tredici anni con la madre e il fratello per trasferirsi a Bari. la sua avventura nel mondo della musica inizia proprio come chitarrista nel gruppo Ameba 4, seguito da Caterina Caselli. Con la sua band arriva anche sul palco dell’Ariston nel 2006 con la canzone Rido… Forse mi sbaglio, purtroppo però l’avventura al Festival dura una sola serata.

Registra tre album con la band La Fame di Camilla e inizia a girare l’Italia per i primi tour. Nel 2010 il pubblico dell’Ariston ritrova Ermal Meta. La canzone per Sanremo (sezione Nuova Generazione) è Buio e Luce, eliminata dalla competizione nel corso della terza serata.

Dopo lo scioglimento della band, Ermal Meta si allontana dalla luce dei riflettori ma non dal mondo della musica: scrive testi per artisti del calibro di Emma, Francesco Renga, Lorenzo Fragola, Marco Mengoni e Francesca Michielin che trasformano i testi (bellissimi) in canzoni di grande successo. Il cantautore ritrova così il coraggio di rimettersi in gioco e nel 2015 pubblica il suo nuovo singolo Odio le Favole. Torna nuovamente a Sanremo, ma questa volta per rimanerci fino in fondo, o quasi. La canzone si piazzerà al terzo posto, aprendo di fatto le porte per il successo. L’anno successivo partecipa per la quarta volta al Festival, stavolta nella categoria Big. Si presenta con il singolo Vietato Morire, con cui confermerà il terzo posto dell’anno precedente portando a casa il favore del pubblico e della critica.

Da quel momento il cantante diventa di fatto uno dei musicisti più amati in Italia, e lo dimostra anche il suo approdo in televisione come giudice della trasmissione Amici di Maria De Filippi nella sua edizione del 2017.

la quinta volta a Sanremo ad essere quella fortunata. Il cantante si presenta nel 2018 in coppia con Fabrizio Moro, anche lui non certo un volto nuovo sull’Ariston, e già durante i pronostici, lui e il suo compagno di avventure vengono dati sul podio. E alla fine il loro sarà un successo: la canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro Non mi avete fatto niente vincerà, sbaragliando tutti gli altri concorrenti.

 

Senza nome io, senza nome tu

E parlare finché un nome non ci serve più

Senza fretta io, senza fretta tu

Ci sfioriamo delicatamente

Per capirci un po’ di più

Siamo come due stelle scampate al mattino

Se mi resti vicino non ci spegne nessuno

Avrai il mio cuore a sonagli

Per i tuoi occhi a fanale

Ti ho presa sulle spalle

E ti ho sentita volare

Con le mani nel fango

Per cercare il destino

Tu diventi più bella ad ogni tuo respiro

E mi allunghi la vita inconsapevolmente

Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente

In un mare di giorni felici annega la mia mente

Ed ho un milione di cose da dirti

Ma non dico niente

Ma non dico niente

Il tuo viaggio io, la mia stazione tu

E scoprire che volersi bene

È più difficile che amarsi un po’ di più

È la mia mano che stringi, niente paura

E se non riesco ad alzarti starò con te per terra

Avrai il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale

Ce li faremo bastare

Ce li faremo bastare

Con le mani nel fango per cercare il destino

Tu diventi più bella ad ogni tuo respiro

E mi allunghi la vita inconsapevolmente

Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente

In un mare di giorni felici annega la mia mente

Ho un milione di cose da dirti

Solo un milione di cose da dirti

Ti do il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale

E senza dirlo a nessuno

Impareremo a volare

Tu mi allunghi la vita inconsapevolmente

Avrei un milione di cose da dirti, ma non dico niente

In un mare di giorni felici annega la mia mente

Ed ho un milione di cose da dirti

Ma non dico niente

Ma non dico niente

Cuore a sonagli io

Occhi a fanale tu

 

Il brano è una canzone d’amore semplice che rivolge parole ricche di poesia e assonanza al proprio innamorato. Un classico brano sanremese. Ermal Meta ama definire Un milione di cose da dirti una “semplicissima canzone d’amore”. Attenzione però a non confondere la semplicità con la banalità, perché questo brano è ben definito, concettualmente parlando. Esso ha, infatti, l’aspetto di una semiretta: “E’ una canzone che parte, ma non so dove va a finire. Parte e va verso l’alto e se finisce io non la vedo“

 

21.30: Fiorello dice che “si devono prendere i loro tempi” L’augurio che il prossimo anno la platea sia piena

21.27: E’ il momento di Riderà

21.23: Entra in scena Fiorello. Un medley dedicato a Little Tony. La spada nel cuore, adesso Cuore Matto, la sigla di Love Boat

21.17: Non decolla Gio Evan, manca un ritornello che resta nella mente

21.15: Giacca bianca per Gio Evan, pezzo intimista, la poesia c’è, la resa non è il massimo. Malinconia e una pronuncia non perfetta

21.14: GIO EVAN CON ‘ARNICA’ 23. POSTO

Gio Evan nasce a Molfetta (comune della città metropoliatana di Bari), il 21 aprile del 1988. Artista poliedrico, scrittore e poeta, filosofo, umorista, performer, cantautore e artista di strada, durante gli anni che vanno dal 2007 al 2015 intraprende un viaggio con la bicicletta che lo porta in gran parte del mondo: India, Sudamerica, Europa. Comincia a studiare e vivere accanto a maestri e sciamani del posto e in Argentina viene battezzato come “Gio Evan” da un Hopi. Fino al 2017 pubblica album, romanzi, raccolte poetiche e singoli. La sua notorietà arriva in poco tempo, complici il buon uso dei social network, su cui pubblica frammenti dei suoi versi poetici, e aggiornamenti dei suoi lavori e viaggi.

A vent’anni Gio Evan scrive il suo libro d’esordio: Il florilegio passato, una raccolta in versi sul suo viaggio in India; il libro è autoprodotto e viene distribuito dallo stesso autore per le strade in Italia. Nel 2014 inizia due progetti per le strade francesi: Gigantografie e Le poesie più piccole del mondo. Tra il 2014 e il 2016 pubblica i libri La bella maniera (il suo primo romanzo, per Narcissuss), Teorema di un salto, ragionatissime poesie metafisiche (Narcissuss) e Passa a sorprendermi (Miraggi Edizioni), oltre a scrivere e dirigere l’opera OH ISSA – Salvo per un cielo. Nel 2017 esce il libro Capita a volte che ti penso sempre, per Fabbri, e segue un lungo tour in tutta Italia. A marzo 2018 è in vendita il nuovo libro per Fabbri Ormai tra noi è tutto infinito. Dopo un periodo di assenza torna sulle scene nel 2019 con il nuovo romanzo Cento cuori dentro (Fabbri Editori).

Dopo un Tour tra novembre e febbraio 2020 che ha registrato numerosi sold out, l’artista più poliedrico d’Italia torna alla ribalta con un nuovo libro di poesie: Se c’è un posto bello sei te. Il 6 ottobre 2020 è uscito il suo nuovo libro,I ricordi preziosi di Noah Gingols, edito da Fabbri Editori che si impone da subito nelle classifiche di vendita.

Gio Evan fonda tra il 2012 e il 2013 Le scarpe del vento, un progetto musicale dove scrive, canta e suona la chitarra, e pubblica indipendentemente il suo primo disco Cranioterapia. Il 17 aprile del 2018 esce Biglietto di solo ritorno, il doppio album di esordio che lo porterà in tour in Italia ed Europa.

Il 25 Ottobre del 2019 torna con un nuovo doppio album: Natura Molta. Il 15 e 16 novembre dello stesso anno vola a Miami insieme a Carmen Consoli per l’ HIT WEEK, il più importante Festival al mondo dedicato alla diffusione della musica e della cultura italiana oltre i confini nazionali. Nel 2020 esce il nuovo singolo Regali fatti a mano (Universal) e inizia da Bologna il suo nuovo tour: Albero ma estro. Nonostante gli effetti devastanti del COVID-19, l’artista realizza ben 11 sold out. A distanza di un mese dalla pubblicazione del suo ultimo libro, a novembre 2020, esce anche il suo nuovo singolo: Glenn Miller, per la casa discografica Polydor (Universal Music Italia).

 

E sbaglio ancora a vivere e non imparo la lezione

Prendere in tempo il treno, e poi sbagliare le persone

E sbaglio ancora a fidarmi a regalare il cuore agli altri

Che poi ritorna a pezzi curarsi con i cocktail e fare mezzanotte e non risolvere mai niente

Cerco un amico per un buon tramonto insieme

Voglio arrivare all’alba e dire dai di nuovo

E voglio farmi scivolare il mondo addosso

E non scivolare sempre io

E volo con la testa tra le nuvole

Ma vedessi il cuore quanto va più in alto

E non voglio dimenticare niente

Però fa male ricordarsi tutto quanto

Le corse lungomare

Nuotare fino a non toccare

L’ansia di non fare in tempo

Coi regali di Natale

Lo sguardo di mia madre, quando pensava che questa volta non ce la potessi fare

Le partite sulla strada

Fare i pali con la maglia

Restare accanto

A chi non ce l’ha fatta

Le prime cicatrici

Gli amori mai finiti

Le nottate a casa soli o ubriachi con gli amici

Per poi dire cosa quanto ha fatto male

Eppure non riesco a rinunciare

Per poi dire cosa quanto ha fatto male

Eppure lo voglio rifare

E portami una primavera prima che appassisca

Davanti all’estate di tutti

Così esile che la tormenta

Mi confonde con un panno steso al vento

E cerco un posto dove poter fare il debole

Amici buoni per smezzare una tempesta

‘Che’ l’amore si scopre solo in mezzo al temporale, ammiro i vostri punti fermi ma ho bisogno di viaggiare

E volo con la testa tra le nuvole

Ma vedessi il cuore quanto va più in alto

E non voglio dimenticare niente

Però fa male ricordarsi tutto quanto

Le corse lungomare

Nuotare fino a non toccare

L’ansia di non fare in tempo

Coi regali di Natale

Lo sguardo di mia madre, quando pensava che questa volta non ce la potessi fare

Le partite sulla strada

Fare i pali con la maglia

Restare accanto

A chi non ce l’ha fatta

Le prime cicatrici

Gli amori mai finiti

Le nottate a casa soli o ubriachi con gli amici

Le corse di mia madre per fare in tempo a scuola

Sognare ad occhi aperti

L’estate senza soldi

L’ansia degli esami

Ma che festa il giorno dopo

La faccia di mio padre

Quando andava a lavoro

Le volte in cui pensiamo che andrà tutto male

I viaggi con chi ami

Sì ma i sogni a puttane

Le prime delusioni

Perché i baci finiscono

Le nottate a casa con gli amici

A dire resteremo uniti

E poi dire cosa quanto ha fatto male

Eppure non riesco a rinunciare

Per poi dire cosa quanto ha fatto male

Eppure lo voglio rifare.

 

Il brano è un inno alla giovinezza e ai tempi spensierati che hanno condotto alla vita adulta che, forse, non è mai troppo tardi da rivivere. “Arnica“, che il poliedrico artista e paroliere di Molfetta, Gio Evan, farà conoscere al pubblico di Sanremo 2021 è un bilancio tra passato e presente in cui chiunque si può identificare e contiene la consapevolezza che, nonostante a volte faccia male, questo viaggio chiamato vita vale ogni giorno la pena di essere intrapreso.

 

21.12: Doppietta latineggiante, dopo Gaia, Irama comunque accontenta perfettamente il pubblico più giovane.

21.11: Il ritornello acchiappa. Oggi c’è il Televoto e Irama potrebbe giovarne non poco.

21.10: Anche questa sera Irama canta da remoto, qualcuno ha suggerito “in DAD”

21.09: IRAMA CON ‘LA GENESI DEL TUO COLORE’ 6. POSTO

Irama, all’anagrafe Filippo Maria Fanti, è un cantautore italiano. Si appassiona alla musica da giovanissimo e cresce ascoltando cantautori come Francesco Guccini e Fabrizio De Andrè. Passa poi alla musica hip-hop, portando una ventata di aria fresca nella musica italiana. A soli 19 anni collabora con Valerio Sgargi, collaborazione dalla quale nascono tre brani: Amore Mio, Per te e È andata così. Nel 2015 collabora con il famoso duo musicale Benji & Fede, e i tre incidono il singolo “Fino a Farmi Male”. Sempre nel 2015 gareggia tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo e, nonostante non vinca, non si dà per vinto, pubblicando dopo dopo il suo primo album dal titolo “Irama”. Nello stesso anno partecipa al Summer Festival e vince il disco d’oro.

Dopo circa un anno di assenza dalla scene, nel 2017 decide di partecipare ad Amici di Maria De Filippi, vincendo la il talent e aggiudicandosi anche il premio di Radio 105. Il 1° giugno del 2018 viene lanciato il singolo “Nera”, che vende più di 150mila copie e si aggiudica il triplo disco di platino. Nel frattempo Irama realizza “Plume”, EP che viene certificato doppio disco di platino avendo superato le 100mila copie. Tornato al “Summer Festival” con “Nera”, l’artista di origini toscane partecipa anche a “Battiti Live” e a settembre introduce la tappa del Mediolanum Forum di Assago del “Fatti Sentire World Wide Tour” di Laura Pausini. Ripete l’esperienza anche all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno e al PalaLottomatica di Roma.

Nell’ottobre del 2018 pubblica “Giovani”, il suo secondo album in studio, prodotto da Andrea Debernardi e Giulio Nenna, che esordisce al primo posto nella classifica degli album più venduti e viene lanciato in contemporanea con il singolo “Bella e rovinata”. In questo periodo la sua compagna è Giulia De Lellis. A dicembre, viene reso noto che Irama sarà uno dei concorrenti dell’edizione 2019 del Festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston porta il brano “La ragazza col cuore di latta”. Dopo aver spopolato nell’estate 2020 con il tormentone dal titolo “Mediterranea”,Nel 2019 ritorna alla ribalta partecipando con il singolo “La ragazza con il cuore di latta”, brano dedicato alla vincitrice del Grande Fratello 16 Martina Nasoni che ha dovuto essere sottoposta ad un’operazione e portare il pacemaker dall’età di 12 anni. Ad Agosto 2020 esce il nuovo album di Irama dal titolo Crepe.

 

Non sarà la neve

A spezzare un albero

Avessi finto sarebbe stato meglio

Di averti visto piangere in uno specchio

E mi manca la tua voce ormai

Ora che, ora che, ora che sei qui

Io sono qui

Ci vestiremo di vertigini

Mentre un grido esploderà

Come la vita quando viene

Mai smetterai canterai

Perderai la voce

Andrai, piangerai, ballerai

Scoppierà il colore

Scorderai il dolore

Cambierai il tuo nome

Avessi finto sarebbe stato meglio

Hai poco tempo ormai

Per vivere una vita che non sentirai

Chiudo il sole un attimo

Anche se non dormirò oh

E i pensieri passano

Come eclissi resti qui

Io resto qui

E danzeremo come i brividi

Mentre la vita suonerà

Con le dita tra le vene

Mai smetterai canterai

Perderai la voce

Andrai, piangerai, ballerai

Scoppierà il colore

Scorderai il dolore

Cambierai il tuo nome

Colora l’anima

Con una lacrima

Colora l’anima

Con una lacrima

Sottovoce nasce il sole

La scia che ti porterà dentro

Nel centro dell’universo

E l’armonia del silenzio

Sarà una genesi

La genesi del tuo colore

Mai smetterai canterai

Perderai la voce

Andrai, piangerai, ballerai

Scoppierà il colore

Colora l’anima

Con una lacrima

Colora l’anima

Con una lacrima

Scoppierà il colore

Colora l’anima

Con una lacrima

Scorderai il dolore

Colora l’anima

Con una lacrima

Cambierai il tuo nome

 

Il brano descrive l’assenza e il dolore di una perdita e la potenza del ricordo in grado di rigenerare la memoria vivida di chi ci manca. Irama racconta così il brano: “La canzone in poche parole, diciamo senza spoilerare niente, è un inno alla vita“. L’artista spiega che l’ispirazione per il testo è scaturita osservando un ragazzo che alza il viso a una ragazza che piange e poi inizia a radersi i capelli: “Ancora oggi quando ci penso mi scava dentro e lì nascono le parole della canzone. Ha due facce come una moneta, prima arriva l’energia poi il resto. I violini sono melanconici e ci sono riferimenti struggenti.”

 

21.07: Lça presenza scenica c’è, la canzone è un po’ deboluccia, ma alla fine resta in mente

21.06: Gaia è la quota “Elettra Lamborghini” del Festival 2021. Per radio si ascolta già il pezzo suadente e latineggiante di Gaia

21.05: GAIA CON ‘CUORE AMARO’ 16. POSTO

Gaia Gozzi nasce a Gustalla un paesino in provincia di Reggio Emilia nel 1997.  Sua madre ha origini brasiliane, da giovane faceva la ballerina poi per anni ha fatto la pubblicitaria e le ha trasmesso la passione per la musica. Ai provini di X factor addirittura Gaia indossava il turbante della mamma con la quale ha un rapporto davvero speciale.

Il padre è italiano ed è proprietario di un’azienda che ha produce biciclette old style dal nome Abici. Gaia ha la doppia nazionalità e parla perfettamente sia il portoghese che l’italiano. Dopo un soggiorno negli stati uniti Gaia decide di presentarsi a X- Factor e viene presa nella squadra di Fedez classificandosi addirittura seconda nel risultato finale. Questo tuttavia non le ha portato il successo sperato, tanto è vero che ha dovuto partecipare ad Amici e vincere il serale per far sì che il suo brano fosse tra i dieci più passati dalla radio. Gaia ha realizzato il suo primo videoclip, quello della canzone – tormentone Chenga utilizzando delle immagini della sua vita da piccola.

Si è classificata seconda a X Factor nel 2016. Dopo questo importante risultato nel talent show di Sky ha pubblicato diversi album: New Dawns (che ha ottenuto il disco d’oro) e Fotogramas nel 2017. La sua carriera musicale tuttavia non è decollata definitivamente: Gaia infatti non ha ancora trovato una collocazione precisa nel panorama musicale italiano. Ci riprova attualmente nella scuola di Amici di Maria de Filippi dove ha appenaottenuto una maglia e si è distinta per personalità e tecnica. Per entrare nella scuola di Amici 19 ha sfidato Nyv vincendo il confronto con la ragazza. Durante la sua esibizione per entrare nella scuola Gaia ha cantato due nuovi brani dai nomi “Chega” e Fucsia. Vince il serale di Amici riuscendo a conquistare pubblico e giudici e di fatto dando inizio a una brillante carriera.

A marzo 2020 ha presentato in streaming il suo album dal titolo “Nuova Genesi”, che il 22 maggio viene pubblicato su supporto fisico in cd e allegato alla rivista Tv Sorrisi e Canzoni. Il brano “Chega” è già un successo ed è attualmente uno dei dieci brani più passati dalle radio. A Settembre 2020 presenta il singolo “Coco Chanel” e si prepara a partecipare a Sanremo 2021 dove concorre nella categoria dei Big. A Febbraio 2021 è sulla copertina della rivista Io Donna.

 

Fedele ai miei sogni

Senza paura poi di cadere

Fedele ai ricordi

Ricadere

Benedico gli errori più grandi

Perché ho fatto di peggio più tardi

Io volevo soltanto portarmi

La giungla tra questi palazzi

Sotto una lacrima che bagna tutta la città

Strada di arterie che ritorna da me

Ma il mio cuore è amaro

Un disordine raro

Io non vedo il denaro ma il mio cuore amaro

Ora ci vedo chiaro

Ora ci vedo chiaro

Mani radici sole sulla schiena

Parole pioggia che mi disseta

A volte mi sveglio la sera

E strappo pensieri di seta

Foglia nuda per strada

Luna chiara nirvana

Quella che ho dentro è una notte lontana

Quella di chi non sa tornare a casa

Sotto una lacrima che bagna tutta la città

Strada di arterie che ritorna da me

Ma il mio cuore è amaro

Un disordine raro

Io non vedo il denaro ma il mio cuore amaro

Ora ci vedo chiaro

Ora ci vedo chiaro

Il mio cuore è amaro

Un disordine raro

Sa di un giorno lontano questo cuore amaro

Ora ci vedo chiaro

Ora ci vedo chiaro

Il mio cuore è amaro

È un disordine raro

Sa di un giorno lontano questo cuore amaro

Ora ci vedo chiaro

Ora ci vedo chiaro

Anche se mi resta

Sulla pelle l’ultima

Goccia di tempesta

Ormai non mi interessa

Sei il mio cuore amaro

Un disordine raro

Io non vedo il denaro ma il mio cuore amaro

Ora ci vedo chiaro

Ora ci vedo chiaro

Il mio cuore amaro

Un disordine raro

Sa di un giorno lontano questo cuore amaro

Ora ci vedo chiaro

Ora ci vedo chiaro

 

Canzone d’amore che descrive il cuore amaro della vincitrice di Amici 2020. Un po’ autobiografica e un po’ autoreferenziale, il brano racconta successi e delusioni della giovane cantante.

Gaia, da “X Factor” e “Amici” al palco dell’Ariston, svela ai microfoni di Tv Sorrisi e Canzoni: “È una canzone che non parla d’amore, per quanto a me piaccia parlare d’amore, parla di me. Infatti il “Cuore amaro” è mio. Parla della mia storia, del mio percorso, di come mi sento attualmente. È molto personale, anche a livello di sound mi rappresenta tanto, porta molta della mia cultura al pubblico, però sempre con un twist un po’ più contemporaneo“.

 

21.03: La quota jazz o “quota Gualazzi” del Festival 2021: Ghemon che a noi piace un bel po’

21.01: Capelli raccolti per Ghemon, suoni direttamente da Detroit per il cantante di Avellino

21.00: GHEMON CON ‘MOMENTO PERFETTO’ 20. POSTO

Giovanni Luca Picariello, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Ghemon nasce ad Avellino il primo Aprile del 1982 sotto il segno zodiacale dell’Ariete. Ghemon ha una forte passione per la musica fin da ragazzino, a soli tredici anni infatti si avvicina al mondo dell’hip hop, allora emergente, e da allora non ne è più uscito. Sempre in questo periodo Ghemon si avvicina anche al graffitismo, altra espressione della cultura hip hop, in questo periodo il suo pseudonimo è prima Kal e successivamente Esimo, solo nel 2001 decide di abbandonare questo mondo per dedicarsi esclusivamente al mondo della musica. È suo cugino che gli consiglia di ascoltare i brani di artisti come Ligabue e Litfiba, divenute di fatto due stelle polari per il rapper di Avellino. Per quanto concerne il suo percorso di formazione, si sa che dopo aver ottenuto il diploma di maturità, decide di approfondire le sue conoscenze iscrivendosi alla prestigiosa Università Luiss di Roma dove consegue la Laurea.

Ghemon è un rapper italiano di successo appartenente alla cosiddetta “old school” dell’hip hop. Il suo incontro con il mondo del rap risale nel 1993 anno in cui, anche grazie alle canzoni degli Articolo 31, si appassiona alla musica. Dopo qualche anno trascorso a cantare nei locali del suo quartiere, Ghemon conosce Venerdì tappa, ovvero uno dei primissimi programmi radiofonici che promuoveva la cultura hip hop. È proprio qui che Ghemon fa la conoscenza di altri artisti appartenenti alla cultura hip hop come Neffa, Esa, I Sottotono e altri ancora. Nel 1996 entra a far parte dei 15 Barrato ovvero un gruppo fondato dall’amico Mobie. Nei primi anni del 2000 Ghemon decide di abbandonare Avellino per trasferirsi a Roma dove studia giurisprudenza all’Università. È proprio a Roma che nel 2005 Ghemon entra a far parte di un nuovo progetto musicale “Soulville” ispirato allo stile di mostri sacri dell’Hip hop come 2 Pac, 50 Cent e altri ancora. Negli anni riesce a spiccare nel panorama musicale grazie al suo talento e al suo stile inconfondibile. Nel 2017, dopo un periodo di assenza, pubblica il suo quinto album “Mezzanotte” che ha come tema principale la depressione, patologia che lo ha attanagliato per circa due anni. Si esibisce anche al tetro di Ostia antica in compagnia di WrongOnYou (alias Maco Zitelli) Due anni dopo si esibisce in occasione del sessantanovesimo Festival di Sanremo con il brano “Rose Viola”.  Dopo pochi mesi pubblica il suo ultimo album intitolato “Scritto nelle stelle” il cui tema principale è l’amore. E’ uno dei giovani Rapper/Trapper di maggiore seguito insieme a Tony Effe, Tedua Ghali, Geolier, Sfera Ebbasta, Ernia, Clementino.

 

Avevo aspettative su chissà che risultati

Ma erano tranelli

E mi ritrovo con le mani nei capelli

Alle volte vorrei smettere

Non nego che m’intriga il pensiero di sparire,

L’idea di cambiare vita

Certe mattine che è ancora buio

Mi alzo ad orari quasi vietati

Non voglio più lavorare gratis

O che mi cambino i connotati

Se non avveri i tuoi desideri

Finisci a vivere di ricordi

Ma nel momento in cui te ne accorgi

Qualcun altro ha il tuo posto e i tuoi soldi

Ho aspettato in silenzio e con calma

Ma ora mi è venuta voglia di urlare

Sono convinto che questa sia

L’ora mia, il momento perfetto per me

Dicono sempre che è il turno degli altri

Ma non mi sento secondo a nessuno

Sono convinto che questa sia

L’ora mia, il momento perfetto per me

“Non ti ho sentito più ma dì, com’è fratello?

Tu puoi contare su di me e questo lo sai fratello!”

Ma quando poi sei senza chiave nel tuo inferno

Ti scopri figlio unico e sei chiuso dall’esterno

A te è rimasto il veleno

Ma lo sai come sono i serpenti

Se tu gli tendi la mano

Poi loro hanno affondato i denti

È andata ma se ci ripensi

Che razza di rischi ti sei preso?

Ed il fatto che non ti sei mai arreso

È un miracolo e va difeso

Ho aspettato in silenzio e con calma

Ma ora mi è venuta voglia di urlare

Sono convinto che questa sia

L’ora mia, il momento perfetto per me

Dicono sempre che è il turno degli altri

Ma non mi sento secondo a nessuno

Sono convinto che questa sia

L’ora mia, il momento perfetto per me

Non ho dubbi adesso

Dentro sento che è il mio momento

Per questo ora dirò all’universo

Che mi voglio giocare tutte le mie chance

Un flusso di energia mi attraversa

Mi sta mandando fuori di testa

Sto caricando l’aria di elettricità

Ho aspettato in silenzio e con calma

Ma ora mi è venuta voglia di urlare

Sono convinto che questa sia

L’ora mia, il momento perfetto per me

Dicono sempre che è il turno degli altri

Ma non mi sento secondo a nessuno

Sono convinto che questa sia

L’ora mia, il momento perfetto per me

 

Un momento di rivalsa, la rivincita davanti a un progetto andato male o un lavoro perduto per cui si è dato tanto spendendo energie giorno e notte. Ghemon con “Momento perfetto”, porta sul palco sanremese un “urlo di rivalsa“. All’anagrafe Gianluca Picariello, attraverso un flusso di coscienza, si rivolge a quanti gli hanno voltato le spalle, lasciandolo in compagnia solo della propria musica. Dall’altro lato, l’artista si prepara alla rinascita: è il momento giusto per lasciarsi indietro il male e ripartire con grinta.

 

20.58: Dopo la passerella della Banda della Marina Militare, Amadeus spiega il regolamento e legge i codici di voto

20.54: C’è la Banda della Marina Militare che esegue l’inno di Mameli

20.53: Inizia il Festival

20.50: Saranno sul palco dell’Ariston anche due campionissimi dello sport italiano come Alberto Tomba e Federica Pellegrini che presenteranno i due loghi dei Giochi olimpici di Cortina-Milano 2026.

20.49: Gli ospiti musicali di oggi sono tanti: Ornella Vanoni con Francesco Gabbani, Umberto Tozzi, Riccardo Fogli con Michele Zarrillo e Paolo Vallesi, Dardust e la Banda della Marina Militare. 20.50: Tra pochi minuti si accenderanno le luci dell’Ariston

20.48: Gli ospiti fissi per tutte le cinque serate sono Fiorello, Achille Lauro e Zlatan Ibrahimovic.

20.45: A condurre il Festival sarà Amadeus, affiancato questa sera dalla dalle “co-conduttrici” Serena Rossi, Tecla Insolia e Giovanna Botteri

20.42: Ci sarà spazio anche per l’esibizione del vincitore della sezione Giovani proclamato ieri: Gaudiano con Polvere da sparo

20.40: Questa la classifica provvisoria dopo quattro serate:

La classifica provvisoria

1 – Ermal Meta

2 – Willie Peyote

3 – Arisa

4 – Annalisa

5 – Maneskin

6 – Irama

7 – La Rappresentante di Lista

8 – Colapesce Dimartino

9 – Malika Ayane

10 – Noemi

11 – Lo Stato Sociale

12 – Orietta Berti

13 – Extraliscio feat Davide Toffolo

14 – Max Gazzè

15 – Fulminacci

16 – Gaia

17 – Francesca Michielin e Fedez

18 – Madame

19 – Fasma

20 – Ghemon

21 – Francesco Renga

22 – Coma_Cose

23 – Gio Evan

24 – Bugo

25 – Random

26 – Aiello

20.37: Questa la seconda metà delle canzoni in gara che verranno eseguite questa sera: Bugo – E invece sì; Gaia – Cuore amaro; Ermal Meta – Un milione di cose da dirti; Extraliscio feat Davide Toffolo – Bianca luce nera Gio Evan – Arnica; Fulminacci – Santa Marinella; La Rappresentante Di Lista – Amare; Lo Stato Sociale – Combat Pop; Malika Ayane – Ti piaci così; Noemi – Glicine; Orietta Berti – Quando ti sei innamorato; Random – Torno a te; Willie Peyote – Mai dire mai (la locura)

20.34: Questa la prima metà delle canzoni in gara che verranno eseguite questa sera: Aiello – Ora; Arisa – Potevi fare di più; Annalisa – Dieci; Colapasce & Dimartino – Musica leggerissima; Coma_Cose –  Fiamme negli occhi; Fasma – Parlami; Francesca Michielin & Fedez – Chiamami per nome; Francesco Renga – Quando trovo te; Ghemon – Momento perfetto; Irama – La genesi del tuo colore; Madame – Voce; Maneskin – Zitti e buoni; Max Gazzè e La Trifluoperazina Monstery Band – Il farmacista

20.33: La canzone che riceverà la percentuale di voto complessiva più elevata in quest’ultima votazione verrà proclamata vincitrice di Sanremo 2021 per la sezione “Campioni”.

20.31: I primi tre artisti classificati si esibiranno nuovamente. Da questo punto in poi tutti i voti precedenti verranno azzerati e si procederà a un nuovo voto misto da parte della giuria demoscopica (che peserà il 33%), della giuria della sala stampa (che peserà il 33%) e del pubblico da casa con il televoto (il cui voto varrà il 34%).

20.28: Durante la serata finale del Festival torneranno ad esibirsi tutti e 26 i campioni in gara. Il voto verrà espresso dal pubblico mediante il televoto, i cui risultati andranno a fare media con i voti espressi nelle serate precedenti dalle altre giurie, definendo la classifica semi-finale.

20.26: Vi raccontiamo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi teniamo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità.

20.23: Stiamo seguendo minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore e nel giudicare i look dei partecipanti.

20.20: Buonasera agli amici di OA Sport e benvenuti alla diretta live della serata finale della 71ma edizione del Festival di Sanremo, in programma venerdì 5 marzo 2021

Il programma di Sanremo 2021 giorno per giorno: ospiti, cantanti, conduttriciTutti i vincitori e l’albo d’oro del FestivalIl regolamento di Sanremo 2021: come funziona la garaSanremo 2021, i cachet e quanto guadagnano Amadeus, cantanti, ospiti e conduttriciSanremo 2021, i cantanti in gara: testi e titoli delle canzoniSanremo 2021, le Nuove Proposte: chi sono, titoli canzoni e come funziona la garaSanremo 2021 senza pubblico: le motivazioni e il protocollo sanitarioFederica Pellegrini e Alberto Tomba ospiti a Sanremo: sveleranno i possibili loghi di Milano-Cortina 2026 – Sanremo 2021: come funziona il televoto, quanto costa e quanto conta nel designare il vincitoreFestival di Sanremo: programma di oggi, sabato 6 marzo, orari, Tv e palinsestoLe pagelle della quarta serata del Festival di SanremoLe pagelle degli outfit della quarta serata del Festival di SanremoLa cronaca della quarta serata del 71mo Festival di SanremoIl cachet di Zlatan Ibrahimovic per le 4 serate del FestivalCome funziona il Televoto nella serata finale 

Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della serata finale della 71ma edizione del Festival di Sanremo, in programma sabato 6 marzo 2021. OA Sport sta seguendo minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi accompagnano con la diretta scritta nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore e nel giudicare i look dei partecipanti. Vi raccontiamo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi teniamo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2021 questa notte attorno all’una.

Chi sarà il trionfatore della 71ma edizione del festiva? Durante la serata finale del Festival torneranno ad esibirsi tutti e 26 i campioni in gara. Il voto verrà espresso dal pubblico mediante il televoto, i cui risultati andranno a fare media con i voti espressi nelle serate precedenti dalle altre giurie, definendo la classifica semi-finale. I primi tre artisti classificati si esibiranno nuovamente. Da questo punto in poi tutti i voti precedenti verranno azzerati e si procederà a un nuovo voto misto da parte della giuria demoscopica (che peserà il 33%), della giuria della sala stampa (che peserà il 33%) e del pubblico da casa con il televoto (il cui voto varrà il 34%). La canzone che riceverà la percentuale di voto complessiva più elevata in quest’ultima votazione verrà proclamata vincitrice di Sanremo 2021 per la sezione “Campioni”.

A condurre il Festival è Amadeus, affiancato da Fiorello e da Serena Rossi, Tecla Insolia e Giovanna Botteri. Ospiti fissi sono anche Zlatan Ibrahimovic, che torna sul palco dell’Ariston dopo essere stato protagonista della prima e della terza serata e il cantante “trasformista” Achille Lauro. Gli ospiti musicali sono Ornella Vanoni con Francesco Gabbani, Umberto Tozzi, Riccardo Fogli con Michele Zarrillo e Paolo Vallesi, Dardust e la Banda della Marina Militare. Saranno sul palco dell’Ariston anche due campionissimi dello sport italiano come Alberto Tomba e Federica Pellegrini che presenteranno i due loghi dei Giochi olimpici di Cortina-Milano 2026.

Queste le esibizioni in programma oggi: Aiello – Ora; Arisa – Potevi fare di più; Annalisa – Dieci; Colapasce & Dimartino – Musica leggerissima; Coma_Cose –  Fiamme negli occhi; Fasma – Parlami; Francesca Michielin & Fedez – Chiamami per nome; Francesco Renga – Quando trovo te; Ghemon – Momento perfetto; Irama – La genesi del tuo colore; Madame – Voce; Maneskin – Zitti e buoni; Max Gazzè e La Trifluoperazina Monstery Band – Il farmacista; Bugo – E invece sì; Gaia – Cuore amaro; Ermal Meta – Un milione di cose da dirti; Extraliscio feat Davide Toffolo – Bianca luce nera Gio Evan – Arnica; Fulminacci – Santa Marinella; La Rappresentante Di Lista – Amare; Lo Stato Sociale – Combat Pop; Malika Ayane – Ti piaci così; Noemi – Glicine; Orietta Berti – Quando ti sei innamorato; Random – Torno a te; Willie Peyote – Mai dire mai (la locura)

OASport vi propone la DIRETTA LIVE della serata finale della 71ma edizione del Festival di Sanremo, in programma sabato 6 marzo 2021: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla di questo spettacolo. Appuntamento alle 20.20 circa. Buon divertimento!

Foto: Lapresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità