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Tennis
Masters1000 Miami, Jannik Sinner doma l’imprevedibile Bublik e irrompe in semifinale!
Quando si sono incrociati a rete per il saluto al termine della partita, Alexander Bublik ha detto poche, semplici parole a Jannik Sinner, parole che in tanti nel circuito ATP hanno dentro: “Tu non sei umano”. A 19 anni e 7 mesi il 19enne di San Candido conquista la semifinale del Master 1000 di Miami, la prima di questa caratura, contro un avversario mai facile da affrontare per la sua imprevedibilità e creatività. Alla fine però è venuto a galla il gran talento dell’azzurro, partendo sotto nel punteggio in entrambe le frazioni ma chiudendo poi sul 7-6 6-4, riportando un italiano in semifinale a Miami dopo quattro anni di distanza: l’ultimo fu Fabio Fognini. Ora si attende il prossimo avversario, uno tra Daniil Medvedev e Roberto Bautista Agut.
L’avvio di partita vede Jannik partire con le marce basse; al terzo gioco si trova già in difficoltà concedendo due palle break, arrendendosi sul passante del frenetico Bublik. Che al solito è uno che accende e spegne il suo tennis nel giro di una frazione di secondo: in un game avanti 40-0 riesce a concedere tre palle break all’azzurro giocando dei servizi disastrosi per poi salvarsi con dei dritti esplosivi. Il kazako è bravissimo a cambiare il suo schema di gioco praticamente ad ogni punto, tirando un paio di risposte che potrebbero pensare solo lui e pochi altri. Dopo aver aspettato che la chance arrivasse, Sinner decide di passare al contrattacco e di aggredire l’avversario sin dall’inizio dello scambio: la tattica paga, un gran dritto in risposta e un ottimo recupero su un dropshot un po’ troppo fuori dagli schemi dell’avversario gli permettono di recuperare lo svantaggio sul 5 pari. Jannik mantiene la parità con il brivido, poi Bublik gli annulla una palla set nel game successivo: si va al tie-break, in cui l’altoatesino inizia sbagliando tanto, ma sotto 5-4 e servizio avversario esce fuori tutto il suo talento e capovolge l’inerzia, prendendosi la prima frazione.
In avvio di secondo set l’azzurro potrebbe dar seguito al momento positivo, ma sulle due palle break a favore trova la superba opposizione di Bublik. E d’improvviso la situazione si ribalta, con Jannik costretto a inseguire a causa di due errori di rovescio in un game che sembrava già chiuso: il kazako ringrazia e si ritrova sopra 3-0 quasi senza sapere come. Il ragazzo di San Candido si dimostra però ancora una volta un animale dal sangue freddissimo, in controtendenza rispetto ai suoi 19 anni e mezzo, rimettendo subito in piedi la seconda frazione. Ci riesce conquistando il controbreak nel quinto gioco e soprattutto salvando il pari nel sesto dopo aver concesso ben cinque palle del 4-2 e con brutte percentuali al servizio. Bublik rimane scottato dal mancato sfruttamento delle possibilità a suo favore, il tutto viene a galla nel nono gioco in cui con due doppi falli concede all’azzurro di servire per il match. Jannik diventa di nuovo un uomo di ghiaccio al momento di chiudere ed entra tra i migliori quattro di Miami in maniera meritatissima.
Le statistiche raccontano di una partita equilibrata, con numeri abbastanza simili da una parte e dall’altra. Entrambi vincono 33 punti con la prima di servizio e 17 con la seconda, Jannik è più incisivo di Bublik quando è in risposta, vincendo 38 punti rispetto ai 31 dell’avversario. A pesare sulle spalle del kazako anche i cinque doppi falli della partita, di cui due nell’ultimo game al servizio, che ha in pratica deciso la partita.
Foto: LaPresse
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