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Ciclismo
Milano-Sanremo 2021, l’Italia può vincere? Speranze risicate: serve una situazione tattica non convenzionale
I corridori italiani hanno chance di vincere la Milano-Sanremo 2021? La risposta, ovviamente, è sì dato che parliamo di una corsa dal tracciato ben poco impegnativo che non sempre premia il più forte. Chiaramente, però, nessun corridore proveniente dal Bel Paese ha le armi per vincere un testa a testa coi tre moschettieri Wout Van Aert, Mathieu van der Poel e Julian Alaphilippe. Per questo motivo, per vedere trionfare un azzurro serve che la gara si sviluppi, dal punto di vista tattico, in modo non convenzionale.
Se i tre sopraccitati dovessero neutralizzarsi tra loro, sul Poggio o giù dalla discesa del Poggio non ha importanza, si verrebbe a creare uno scenario favorevole ai corridori azzurri. Nel caso, infatti, che la corsa si concluda in volata, il Bel Paese ha delle frecce che possono fare molto bene. Su tutti, ovviamente, spicca quel Davide Ballerini che, con uno sprint regale, ha vinto l’Omloop Het Nieuwsblad. Attualmente il canturino teme pochissimi corridori in volata e per lui il problema più grande è la concorrenza interna, dato che deve dividere i gradi di capitano della Deceuninck-Quick Step sia con Alaphilippe che con Sam Bennett.
In alternativa alla volata di gruppo, vi è la possibilità che, in caso di ricompattamento giù dal Poggio, qualcuno riesca a sorprendere il gruppo con una sparata da finisseur. Un’azione del genere, tra gli azzurri, potrebbe farla Alberto Bettiol, il quale ha dimostrato di avere una buona gamba alla recente Tirreno-Adriatico e quando si superano i 250 chilometri è sovente uno dei più brillanti. Altri due atleti che avrebbero le qualità per sorprendere il gruppo con una stoccata improvvisa sono Filippo Ganna e Fabio Felline.
E’ molto difficile, invece, che si riveli vincente un’azione partita sulla Cipressa. Qualche corridore che si sente battuto nel testa a testa coi tre fuoriclasse potrebbe provare ad anticiparli sulla penultima erta della Classicissima, ma il gruppo, di solito, non ha problemi ad andare a riacciuffare i coraggiosi che si muovono su quest’ascesa. E’ dal lontano 1996, infatti, che la Cipressa non svolge il ruolo di trampolino di lancio vincente.
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Foto: Lapresse