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MotoGP, Ducati fu vera gloria nel GP del Qatar? Il potenziale è altissimo, manca la quadra del cerchio

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La Ducati è uscita dal Gran Premio del Qatar con un doppio podio, in quanto Johann Zarco ha concluso secondo e Francesco Bagnaia terzo dopo essere partito dalla pole position e aver comandato la gara nelle sue fasi iniziali. Tuttavia, può la Casa di Borgo Panigale essere soddisfatta di quanto accaduto  domenica 28 marzo? La risposta è rappresentata dal più classico dei “Nì”, perché se la competitività è complessivamente risultata ottima, è in ogni caso mancata la vittoria su un tracciato oltremodo favorevole. Come se non bastasse, sono emerse alcune lacune che generano una serie di punti interrogativi in vista del proseguo della stagione.

Sappiamo bene come Losail sia autodromo amico delle Desmosedici, che da queste parti hanno sovente raccolto a piene mani, soprattutto grazie al loro grande motore. Infatti è stata proprio la potenza a permettere alle quattro GP21 di monopolizzare addirittura le prime quattro posizioni al principio delle ostilità. Cionondimeno, uno scenario da sogno ha ben preso cominciato a sfarinarsi perché, con il passare delle tornate, le Yamaha e le Suzuki sono cresciute prepotentemente di rendimento. Non a caso Maverick Viñales si è preso il lusso di infilare tutte le Ducati, andandosi a prendere una splendida vittoria. Joan Mir ha fatto altrettanto, dovendo però rinunciare alla piazza d’onore solo a causa di un suo errore alla curva 16 che ha permesso a Zarco e Bagnaia di volarlo via sfruttando puramente il motore. Quantomeno il francese e il piemontese sono rimasti in quota, a differenza di Jack Miller e Jorge Martin, i quali sono invece scivolati indietro attestandosi a centro gruppo o addirittura in coda allo stesso.

Dunque, da un lato a Borgo Panigale si festeggerà anche la pole position e un doppio podio, ma a conti fatti tutte le GP21 sono state sopravanzate sul traguardo da una M1 e avrebbero dovuto inchinarsi anche a una GSX-RR senza il pasticcio commesso in extremis dal Campione del Mondo. Il tutto considerando come Marc Marquez fosse ancora assente e le due Suzuki siano partite attardate. Bene, quindi, ma non benissimo. Soprattutto perché il contesto di gara era amico. Dunque, viene da chiedersi, cosa succederà quando Ducati si troverà a fronteggiare tracciati più tortuosi. Il punto è che le GP21 hanno pagato pesantemente dazio nei tratti più guidati, risultando decisamente meno performanti in curva rispetto a Yamaha e Suzuki. Ancora una volta, quindi, sono emerse lacune sulla ciclistica su cui bisognerà lavorare per essere competitivi sempre e comunque.

È anche vero la conquista del Mondiale potrebbe essere fuori portata a prescindere. Il miglior Andrea Dovizioso forniva una costanza di rendimento che, attualmente, nessun centauro di Borgo Panigale può garantire. Bagnaia è un aspirante Campione, perché ha già dimostrato di poter tenere picchi di rendimento altissimi e di avere l’approccio giusto per migliorarsi sempre e comunque (lo dimostra il fatto di essersi definito deluso per il terzo posto). Cionondimeno, Pecco è ancora acerbo e deve inevitabilmente farsi le ossa soprattutto sul piano della gestione della gara. Zarco è un ottimo rider, ma sul lungo periodo è tutto da pesare. Miller per certi versi resta un enigma, poiché nonostante un indiscusso talento tende talvolta a perdersi (come avvenuto settimana scorsa). Bagnaia a parte, in ottica futura Ducati appare messa molto bene, perché ha dalla sua i due debuttanti più talentuosi in assoluto, ovvero Jorge Martìn ed Enea Bastianini, i quali dovranno giocoforza accumulare esperienza, così come Luca Marini, che però parte da un gradino inferiore.

Il punto è che con almeno tre potenziali futuri big tra le proprie fila, a Borgo Panigale c’è spazio per coltivare in casa il prossimo Campione del Mondo. Però, affinché tale sogno possa diventare realtà, non sarà necessario far crescere solo i piloti, bensì anche la moto. Quella attuale da’ l’impressione di dover essere affinata ulteriormente, agendo sui punti deboli. Domenica ci sarà una seconda opportunità di vincere. Secondo una scuola di pensiero, è stato il forte vento a complicare le cose per le GP21. Sarà vero? Tra pochi giorni avremo la risposta. Ducati è un work in progress, poiché in ottica futura si intravede la potenzialità di avere un pacchetto fenomenale. Bisognerà trovare progressivamente una quadra del cerchio che, al momento, manca ancora.

Foto: MotoGP.com Press

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