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MotoGP, Marco Melandri: “Fabio Quartararo favorito. Il futuro di Valentino Rossi dipende dalla VR46. E Marquez…”

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Via alle danze. Sul circuito di Losail (Qatar) il Motomondiale è pronto per andare in scena: primo round stagionale e primi punti di domanda. A un quesito possiamo già dare una risposta, però, ovvero Marc Marquez non ci sarà per i primi due GP in terra qatariana. Lo spagnolo, che ha ripreso i propri allenamenti in moto, ancora non è in grado di sopportare gli sforzi richiesti nel portare al limite una moto difficile come quella della massima cilindrata e per questo tutto si deciderà poco prima del GP del Portogallo (16-18 aprile), terzo weekend iridato.

I temi di interesse, comunque, non mancano perché nei test che si sono tenuti sempre sulla pista nel deserto alcune moto si sono ben distinte, ma capire in che modo non è semplice. A venirci in soccorso è stato Marco Melandri, campione del mondo della classe 250cc nel 2002 che vanta 215 GP disputati, 22 vittorie e 62 podi nel Motomondiale, senza contare l’esperienza in Superbike con 201 gare portate a termine, 22 vittorie e 75 podi. Attualmente commentatore tecnico di DAZN, Marco ha fornito delle chiavi di lettura interessanti nell’intervista concessa ad OA Sport.

Il primo argomento è il favorito per il titolo della classe regina e la risposta è stata secca: “Punto su Fabio Quartararo perché credo che l’esperienza dell’anno scorso gli sarà servita da lezione. Ha commesso degli errori e penso che sia cresciuto. Poi, possiamo girarci intorno fin quando vogliamo, ma correre con un Team Factory è diverso che farlo in Petronas, altrimenti non avrebbe avuto senso per lui cambiare. Gareggiando con una squadra con queste caratteristiche ha aggiornamenti costanti e una linea diretta con la Casa. Per questo io penso che i vantaggi saranno molteplici“.

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Si è parlato tanto di Marquez e in Qatar non ci sarà. Non mancano quindi i punti interrogativi sui suoi riscontri: “Marc può fare di tutto in moto, l’ha dimostrato nella sua carriera. I dubbi riguardano la sua condizione e come e quanto saprà andar forte. Onestamente, guardando anche i suoi post sui social, ritengo che lui si senta decisamente meglio fisicamente e quindi quando potrà gareggiare, magari non subito, potrà far vedere qualcosa. Tuttavia, io non penso che al suo ritorno sarà subito un riferimento per gli altri“, le parole di Macho.

 

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Si partirà da Losail, notoriamente una pista per la Ducati. Il team di Borgo Panigale ha cambiato la sua coppia di piloti, puntando su un duo più giovane con un’esperienza diversa rispetto ad Andrea Dovizioso/Danilo Petrucci: “Non sarà però un salto nel buio perché entrambi hanno corso in Pramac, che è una squadra clienti della Ducati. Miller l’anno scorso è molto migliorato e soprattutto nelle qualifiche va molto forte. Nella MotoGP moderna questo è un chiaro vantaggio perché partire davanti è importante. Bagnaia nel 2020 ha fatto vedere grandissime cose, ma poi ha commesso degli errori. Quest’anno sarà fondamentale per lui trovare continuità per imporsi nella squadra“, ha precisato Melandri.

Alla fine della fiera, però, si deve comunque considerare chi ha vinto l’anno scorso, ovvero Joan Mir e la Suzuki: “Lo spagnolo sa di non essere il più forte in assoluto, l’ha anche dichiarato. E’ però cosciente dei propri mezzi e nello stesso tempo corre per un team molto forte, con un compagno di squadra molto veloce. Mir e Rins si spingeranno a vicenda e saranno della partita, ma per loro sarà fondamentale migliorare nelle qualifiche“, il parere di Melandri.

Venendo al duo in Yamaha Petronas Valentino Rossi/Franco Morbidelli, il pensiero del campione del mondo della 250cc del 2002 è il seguente: “Il loro rapporto funzionerà senza problemi finché non ci saranno grossi risultati in palio, ma in caso di podio già qualcosa potrebbe capitare. In quel frangente Valentino dovrà essere un po’ più morbido rispetto al passato coi suoi avversari. In merito alla stagione di entrambi, credo che per Morbidelli sarà un’annata difficile perché avrà una moto meno aggiornata rispetto agli ufficiali e alla lunga questo potrebbe rivelarsi un grosso limite. Lui è tra i centauri più forti in pista, ma il deficit tecnico potrebbe penalizzarlo. Rossi credo possa lottare per qualche gara, ma non per il titolo, e sono convinto che la sua carriera possa continuare o meno sulla base delle opportunità che avrà con la VR46 in MotoGP. Penso che ormai il ‘grosso’ della suo percorso l’abbia fatto e quindi si guarderà anche intorno“.

E sulla possibile sorpresa del 2021, il nome è quello del portoghese Miguel Oliveira della KTM. Ci avrà visto lungo Melandri? La pista saprà illuminarci molto presto.

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Foto: LaPresse

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