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MotoGP, Valentino Rossi e l’entusiasmo di un ragazzino. Nuova sfida a 42 anni per continuare a stupire

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Con l’anima che si pente, metà e metà, con l’aria, col sole, con la rabbia nel cuore, con l’odio, l’amore. In quattro parole, io sono ancora qua…eh già“. Vasco Rossi ce la raccontava un po’ così nella sua “Eh..Già” e il riferimento a qualcun altro con quel cognome viene spontaneo. Sì, perché Valentino Rossi giunto alle 26ma stagione nel Motomondiale, a 42 anni suonati, non ne vuol proprio saperne di appendere il casco al chiodo, dando libero sfogo alla sua passione, più forte della paura del Covid e di ciò che è stato nel 2020.

L’inevitabile scorrere del tempo è qualcosa con cui tutti dobbiamo fare i conti, ma il ticchettio di quell’orologio non spaventa Valentino, motivato soprattutto dai ragazzi della sua Academy che saranno anche rivali in pista nella classe regina. Gli esempi di Franco Morbidelli (compagno di squadra nel Team Yamaha Petronas) e del fratellino Luca Marini sono emblematici.

115 vittorie (89 in top-class), 235 podi (199 nella classe regina) e 65 pole position (55 in MotoGP/500 cc.) e 9 titoli iridati (7 nella massima cilindrata) fanno parte della storia. Un lungo percorso che continua, con la voglia di stupire e di mettersi in discussione. Lo spirito è sempre lo stesso: puntare ai podi e alle vittorie. Certo, l’ultimo titolo vinto nel 2009 e l’ultimo GP conquistato nel 2017 sono lì a dimostrare che di difficoltà in questo periodo ci sono state, ma il “Dottore” non è mai stato lì a disperarsi più di tanto perché essenzialmente per lui andare in moto rappresenta in primis un grande divertimento.

Con la forza del sorriso, quindi, Rossi lancia la sua sfida a chi avrebbe tutti i crismi per essere suo figlio o comunque appartenente a una generazione diversa. Gli amici/rivali di una vita ora sono a fare altro, mentre lui è “ancora qua…eh già“.

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Credit: MotoGP.com Press

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