Nuoto
Nuoto, la certezza Detti e la carta De Tullio sin troppo sottovalutata
Aveva appena dichiarato che si è stancato del terzo posto e si ritrova con il terzo tempo mondiale stagionale, Gabriele Detti che esce dall’acqua con tutta un’altra espressione rispetto a quella corrucciata di questa mattina quando sembrava trascinare un rimorchio pesantissimo e aveva avuto pessime sensazioni.
All’Assoluto primaverile Detti chiedeva risposte forti e la prima è arrivata. Non si aspettava niente di più, anzi, con un paio di giorni di stop la scorsa settimana per via del vaccino, si sarebbe accontentato anche di un crono più alto ma è arrivato questo 3’44″75 che non avvicina il record italiano ma che gli fa dormire sonni tranquilli anche in vista delle sfide dei prossimi giorni.
Manca il passo gara al mezzofondista livornese, come a tanti suoi compagni e rivali qui a Riccione. A fine gara ha dichiarato che da qui a Tokyo può tirare giù due secondi, forse anche due e mezzo e così non si può far altro che sognare. Di sicuro il Detti visto oggi può puntare a migliorare il suo record italiano e già quello potrebbe garantirgli un posto sul podio ma di arrivare terzo, lo ha detto lui, si è stancato e dunque l’attesa è per un miglioramento ancora più sensibile.
Chi si è migliorato è Marco De Tullio, compagno di allenamenti di Gabriele Detti e ormai rivale sempre più agguerrito del livornese. Una gara particolare per Marco che aveva in acqua anche il fratello più piccolo Luca e, per sua stessa ammissione, è stata una forte emozione. Emozione spazzata via dalla gara che De Tullio ha imparato a gestire alla grande, vissuta tutta a fianco del più titolato rivale, che ad un certo punto ha pensato anche di poter battere, arrendendosi solo al finale proverbiale di Detti.
Marco De Tullio non è (ancora) uno degli uomini copertina della Nazionale azzurra ma di questo passo può diventarlo molto in fretta. Nei momenti importanti si è sempre fatto trovare prontissimo nelle ultime due stagioni e ora c’è la volata più lunga ed esaltante, quello che lo porterà a scendere in vasca a Tokyo ai suoi primi Giochi Olimpici. I margini di miglioramento sono tanti e soprattutto servono gare di livello per acquisire anche la giusta esperienza. L’Europeo di Budapest può essere una tappa importante in vista di una Olimpiade nella quale potrebbe davvero recitare il ruolo di protagonista, sia nei 400 ma anche nella 4×200 di cui si propone di essere componente.
Foto Lapresse