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Nuoto, Stefano Ballo: “La forza della 4×200 sl è l’amicizia, non ci poniamo limiti. Tokyo 2021? Spirito olimpico più forte del Covid”

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Toccare il cielo con un dito: è stata un po’ questa la sensazione che aveva provato Stefano Ballo, a chiosa del 2019. Un anno pieno di soddisfazioni, suggellato da primati personali, da una convocazione ai Mondiali di nuoto a Gwangju (Corea del Sud), con quella frazione interna mostruosa da 1’45″27 nella 4×200 sl (quarta).

Il 2020, che avrebbe dovuto essere a Cinque Cerchi, è stato quello della malasorte: il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo a causa del Covid per un classe ’93 non è la stessa cosa che per un ragazzo di 20 anni e poi è arrivata anche la positività (Coronavirus) a completare l’opera di una stagione da dimenticare: “Inizialmente è stato difficile accettare quanto stesse accadendo, ma poi ho vissuto il tutto come un’opportunità. Avere un altro po’ di tempo per prepararmi per i Giochi e quindi allenarmi al meglio per accrescere le mie prestazioni“, le parole di Ballo intervistato da OA Sport, in collaborazione con Sport2U, nel corso dell’ultima puntata di Swim2U.

Una storia particolare quella del classe ’93 nostrano che, nell’ultimo biennio, ha preso una strada diversa da quella che ci si sarebbe aspettati. Ballo ha iniziato la propria carriera nella Bolzano nuoto e la figura di Dario Taraboi, da questo punto di vista, è stata determinante. Un percorso con difficoltà, visto che a metà del 2012 le motivazioni erano venute a mancare e la cuffia è rimasta attaccata al chiodo per un anno e mezzo. Un periodo nel quale, le attività sono state quelle di un negozio e poi di un part time da Decathlon, ma niente piscina. Una situazione che poi è andata avanti tra dubbi e perplessità fino al 2017, con il trasferimento a Modena. Sotto la guida di Max Di Mito la svolta: “Con Max ho lavorato bene. Lui ha iniziato a costruirmi, ho ottenuto un quarto posto agli Assoluti nei 200 sl e sono stato convocato per i Giochi del Mediterraneo. Lì la malasorte ci ha messo lo zampino per un’appendicite, tuttavia sempre grazie a Max vi è stato il trasferimento a Caserta alla corte di Andrea Sabino (gennaio 2019) e il sodalizio è stato decisamente fortunato.

Un lavoro che ha portato Stefano a tempi di rilievo internazionale e a trovar posto in una squadra (la 4×200 sl) che può davvero regalarsi qualcosa di bello a Tokyo: “Noi non vogliamo fare pensieri particolari e non ci poniamo limiti, come abbiamo fatto a Gwangju. La nostra forza è l’amicizia che ci lega. Questo fa sì che la prestazione si esalti in un determinato contesto e quindi è tale da spingerci a superare i limiti personali“.  Gli Assoluti primaverili si avvicinano (31 marzo-3 aprile) e il target sarà quello di conquistare il pass a Cinque Cerchi per la prova individuale e la staffetta: “Si dovrà andare molto forte e sarà una lotta molto serrata“. E i Giochi come se li immagina Stefano Ballo? “Credo che lo spirito olimpico sarà tale che vivremo la competizione al meglio possibile, pur dovendo fare mille controlli. Per me sarebbe un sogno e così la vivrò in caso di qualificazione“.

LA VIDEO INTERVISTA A STEFANO BALLO

Foto: LaPresse

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