Ciclismo
Parigi-Nizza 2021, le pagelle della settima tappa: Roglic spietato, ma voler vincere non è un peccato
Primoz Roglic non si ferma più alla Parigi-Nizza 2021. Lo sloveno ha colto il terzo successo parziale, su sette tappe disputate, nell’odierna frazione che arrivava in vetta a Valdeblore La Colmiane. Il fuoriclasse della Jumbo-Visma, inoltre, è finito al centro delle polemiche per aver superato a cinquanta metri dal traguardo il fuggitivo Gino Mader. Di seguito andiamo a dare i voti ai protagonisti di giornata con le nostre pagelle.
LE PAGELLE DELLA SETTIMA TAPPA DELLA PARIGI-NIZZA 2021
PRIMOZ ROGLIC (JUMBO-VISMA) VOTO 9,5: Molti si sono lamentati per il gesto di Roglic, che non ha lasciato il successo di tappa a Mader e lo ha ripreso e superato a cinquanta metri dal traguardo. Polemica sterile e senza senso, perché Roglic non è compagno di Mader e ha semplicemente fatto il suo lavoro. Oltretutto, con quell’azione ha incrementato ulteriormente il suo vantaggio su tutti gli uomini di classifica. Non si può biasimare un atleta perché vuole vincere le gare.
GINO MADER (BAHRAIN-VICTORIOUS) VOTO 9: E’ il più forte dei fuggitivi e arriva a un passo dall’impresa. Il gesto di stizza nei confronti di Roglic non è bello, ma in quel momento della tappa è sicuramente comprensibile. E’ giovane, forte e si rifarà.
MAXIMILIAN SCHACHMANN (BORA-HANSGROHE) VOTO 8,5: Ieri aveva deluso, oggi, invece, è stato il migliore in salita, tra gli uomini di classifica, dopo Roglic. Purtroppo per lui, gli è mancato qualcosa per rispondere all’ultima rasoiata del fuoriclasse sloveno.
LUCAS HAMILTON (BIKE EXCHANGE) VOTO 8: L’australiano della Mitchelton-Scott è ancora uno dei più brillanti tra gli uomini di classifica e, nel finale, solo due corridori decisamente più esplosivi di lui come Roglic e Schachmann riescono ad arrivargli davanti. Da questa Parigi-Nizza arrivano ottimi segnali per un ragazzo di grande talento che, fin qui, nei professionisti non era riuscito a esprimersi al massimo delle sue possibilità.
ALEKSANDR VLASOV (ASTANA) VOTO 7: Prima della tappa si era detto pronto alla battaglia, ma sull’erta di Valdeblore la Colmiane si è dimostrato abbastanza spuntato. Riesce a soffiare il terzo gradino del podio al compagno Ion Izagirre, ma non si dimostra essere una vera e propria minaccia per Roglic.
TIESJ BENOOT (TEAM DSM) VOTO 7: L’anno scorso qua fu secondo, mentre oggi si è dovuto accontentare del sesto posto. Non ha la gamba di marzo 2020, ma la sua prestazione resta comunque più che buona.
GUILLAUME MARTIN (COFIDIS) VOTO 6,5: La sua squadra prova a smuovere le acque durante la scalata dell’erta finale, ma lui premia solamente in parte il lavoro dei compagni. Il settimo posto odierno non si butta via, ma ancora una volta non è riuscito a competere coi migliori.
ION IZAGIRRE (ASTANA) VOTO 6: Il corridore dell’Astana è sinonimo di solidità, ma quando la corsa si accende deve giocare sulla difensiva. Arriva con Guillaume Martin e, dunque, almeno la sufficienza la merita, ma nei giorni scorsi era stato più brillante.
JAI HINDLEY (TEAM DSM) VOTO 5,5: Si rivede il secondo classificato dell’ultimo Giro d’Italia, il quale oggi è giunto decimo. In salita, però, è ancora un lontano parente di quello ammirato pochi mesi fa sul Piancavallo e sullo Stelvio.
DAVID GAUDU (GROUPAMA-FDJ) VOTO 5: Era uno dei nomi più attesi oggi, ma si è staccato da ben ventiquattro corridori. Probabilmente, le conseguenze della caduta in cui è stato coinvolto tre giorni fa, si sono fatte sentire durante la scalata odierna.
Foto: Lapresse