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Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, la grande incognita dei Mondiali dopo una stagione monca e con gare ridotte all’osso

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In inglese si dice blind competition, competizione al buio. I Campionati Mondiali di pattinaggio artistico, in scena all’Ericsson Globe Arena di Stoccolma (Svezia) dal 22 al 28 marzo 2021, saranno infatti la prima vera rassegna internazionale di prima fascia dell’intera stagione 2020-2021, dove tutti i concorrenti si misureranno senza alcun tipo di feedback, se non quello delle giurie facente parte della propria Nazione. Una situazione derivata ovviamente dalle cancellazioni dettate dall’emergenza sanitaria e destinata a creare più di un’incognita in tutte e quattro le gare, in particolar modo in quella della danza.

Sì perché, come sappiamo, la specialità in questione a differenza delle altre vive di meccanismi a parte e soprattutto si basa su una gerarchia, spesso formata in divenire durante l’annata sportiva. In Svezia invece si presenteranno ai nastri di partenza almeno sei coppie potenzialmente in grado di salire sul podio, e la differenza la farà proprio (si spera), la first impression, il primo impatto.

A mettere ulteriore pepe sarà l’assenza di Gabriella Papadakis-Guillaume Cizeron, forfait che aprirà una partita dove probabilmente gli attori principali saranno gli Stati Uniti (con Madison Chock-Evan Bates e Madison Hubbell-Zachary Donohue) e la Russia (con Victoria Sinitsina-Nikita Katsalapov e Alexandra Stepanova-Ivan Bukin). Ma attenzione. In virtù di quanto detto potrebbero inserirsi sia i canadesi Piper Gilles-Paul Poirier che gli azzurri Charlène Guignard-Marco Fabbri, danzatori che hanno già dimostrato nel corso degli ultimi mesi di essere in possesso di due programmi più che convincenti, specie il libero, impreziosito da una cura maniacale negli elementi coreografici.

Ma, seppur in maniera diversa, anche le specialità individuali dovranno fare i conti con una piccola novità: l’introduzione della “q” tra le chiamate del pannello tecnico, ammonizione che, ricordiamo, riguarderà tutte i salti con una rotazione mancate di un quarto di giro, i quali non riceveranno un abbassamento del base value come nel caso di sottorotazione o detrazione ma semplicemente un GOE negativo. Una piccola modifica che potrebbe avvantaggiare alcuni pattinatori, pensiamo per esempio a Daniel Grassl, più volte redarguito lo scorso anno con delle chiamate al limite.

Tralasciando questo punto però l’attenzione sarà tutta rivolta in campo maschile alla grande sfida tra Yuzuru Hanyu e Nathan Chen, battaglia che non ha bisogno di presentazioni e che si annuncia già scoppiettante. Confronto incrociato nell’individuale femminile invece tra Anna Shcherbakova, atleta che parte con i favori del pronostico, la compagna di squadra Alexandra Trusova e la nipponica Rika Kihira; l’elemento di novità rispetto agli altri Campionati del Mondo sarà certamente il layout proposto dalle pattinatrici citate, imbastito da quadrupli e tripli axel, qualcosa di impensabile fino a qualche anno fa.

In ultimo, le coppie d’artistico, dove la compagine dei pattinatori russi partirà senza troppi giri di parole con un vantaggio più che significativo alle spalle: Evgenia Tarasova-Vladimir Morozov, Aleksandra Boikova-Dmtrii Kozlovskii e Anastasia Mishina-Aleksandr Galliamov, già in forma strepitosa già dai test skate di settembre, hanno avuto la possibilità di confrontarsi all’interno dei propri confini con avversari di livello stellare, aspetto non banale che li ha portati a realizzare già diverse prove pressoché perfette; vedremo in questo senso come risponderanno i cinesi Wenjing Sui-Cong Han, detentori del titolo iridato, Cheng Peng-Yang Jin, quarti a Saitama 2019, e i sempre pericolosi canadesi Kirsten Moore Towers-Micheal Marinaro, tutti atleti con bassissimo rodaggio. Buona occasione per gli azzurri Nicole Della Monica-Matteo Guarise, chiamati a confezionare due performance più pulite possibili per cercare di mettere il bastone tra le ruote agli avversari di punta.

Foto: LaPresse

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