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Calcio
Qualificazioni Mondiali 2022, l’Italia comincia con l’Irlanda del Nord: la chiusura di un cerchio dopo la mancata campagna di Russia
I campionati di calcio si prendono una settimana di stop per lasciare spazio alle Nazionali. L’inizio della primavera dà il via alle qualificazioni europee per i Mondiali del 2022, ultima edizione a prevedere 32 partecipanti (nel 2026 si passerà a 48). Prende dunque il via il cammino dell’Italia per tornare a partecipare al massimo torneo calcistico per nazioni dopo l’assenza del 2018; un compito che sembra nettamente più agevole rispetto a quattro anni fa, sia per la qualità del girone in cui gli azzurri sono stati sorteggiati ma soprattutto per la qualità impressa dai ragazzi di Roberto Mancini dall’inizio della sua gestione. In questi sette giorni si inizia ad asfaltare la strada verso il Qatar, il primo ostacolo è rappresentato dall’Irlanda del Nord.
Prima di un ciclo di tre partite con Bulgaria e Lituania, il CT Mancini ha diramato una lista di 38 giocatori da cui attingerà in questa settimana. Nelle ultime ore però si sono registrate un paio di defezioni; nella giornata di ieri Bryan Cristante ha dovuto abbandonare il ritiro di Coverciano a causa di un problema all’adduttore, mentre in mattinata ad alzare bandiera bianca è stato Moise Kean. L’attaccante del Paris Saint-Germain ha accusato un affaticamento muscolare ed è ritornato in Francia per curarsi.
Le due assenze dell’ultim’ora si aggiungono a quella di Jorginho, nemmeno convocato, mentre si è risolta positivamente la situazione riguardante Nicolò Barella, Stefano Sensi ed Alessandro Bastoni: l’Ats di Milano ha acconsentito alla richiesta della Federcalcio di avere a disposizione i tre calciatori dell’Inter in caso di tampone negativo, con i tre che hanno già svolto l’allenamento di rifinitura. Da capire se Mancini vorrà rischiarli già per la partita di domani sera oppure preservarli per le successive sfide con Bulgaria e Lituania. Per il resto, potremmo vedere un undici titolare molto vicino alla formazione tipo: Manuel Locatelli e Lorenzo Pellegrini si giocano il posto a centrocampo per sostituire il perno del Chelsea, in avanti favorito Ciro Immobile su Andrea Belotti.
L’Irlanda del Nord non rappresenta, almeno sulla carta, un problema insormontabile per Insigne e compagni: la squadra di Ian Baraclough, ricordato ‘simpaticamente’ da alcuni addetti ai lavori come il calciatore con l’overall più basso della serie videoludica FIFA, viene da una campagna in Nations League di basso livello, in cui ha rappresentato la ‘squadra materasso’ del gruppo 1 della Lega B composto da Austria, Norvegia e Romania. Una retrocessione in terza fascia che fa il paio con la mancata qualificazione ai prossimi Europei, a dir la verità in un raggruppamento difficile con Germania e Olanda.
Quella di domani sarà il decimo scontro della storia tra le due compagini. L’Irlanda del Nord conta soltanto una vittoria nei nove match precedenti (poi due pareggi e sei vittorie per l’Italia), ma è un successo che fa malissimo agli azzurri e che probabilmente è ancora ricordatissimo dagli appassionati sportivi della Green & White Army: il 15 gennaio 1958 i gol di McIlroy e Cush concessero una insperata qualificazione ai Mondiali in Svezia proprio ai danni dell’Italia, che per la prima volta non arrivò a giocare la fase finale della massima competizione per nazionali.
Una partita che ha una storia assai particolare: inizialmente doveva essere disputata il 4 dicembre 1957, ma la terna arbitrale rimase bloccata a Londra dalla nebbia. Gli azzurri di Alfredo Foni rifiutarono la possibilità di giocare la partita con una terna ‘casalinga’, i nordirlandesi invece scelsero di non rinviare la partita di 24 ore a causa dei loro impegni con le squadre di club. Si giocò dunque un’amichevole per colmare la mancanza, che di friendly match, come piace chiamarlo agli anglofoni, non ebbe nulla: quella partita, che si chiuse sul 2-2 (un risultato che, ironicamente, avrebbe mandato l’Italia al Mondiale) passò alla storia come la battaglia di Belfast, con il tifo di casa che al fischio finale scese in campo per attaccare fisicamente alcuni calciatori azzurri, poi protetti dai colleghi nordirlandesi dopo che nei novanta minuti si giocò con interventi al limite del regolamento. Il match vero e proprio del mese successivo, con gli azzurri ridotti ai minimi termini ed imbottiti di oriundi, si concluse con il risultato di 2-1 per i padroni di casa. Il match di domani sera al Tardini rappresenta dunque una ideale chiusura del cerchio: dopo aver mancato l’accesso alla fase finale della Coppa del Mondo per la seconda volta nella storia, si va a caccia del pass per il Qatar affrontando in primis la squadra che escluse gli azzurri più di sessant’anni fa.
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Foto: LaPresse