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Quando la prossima America’s Cup? Sfida a due tra NZ e Ineos già nel 2022? Le indiscrezioni

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Team New Zealand ha vinto la 36ma edizione della America’s Cup. I Kiwi hanno sconfitto Luna Rossa per 7-3 nella serie andata in scena nella baia di Auckland e sono così riusciti a difendere il trofeo sportivo più antico al mondo. La prestigiosa Vecchia Brocca, che ha appena compiuto i suoi primi 170 anni, resta dunque presso il Royal New Zealand Yacht Squadron. Peter Burling e compagni hanno tremato quando l’equipaggio italiano si era portato avanti per 3-2, poi sono riusciti a sfoderare tutta la loro proverbiale velocità e hanno sfruttato qualche errore di troppo di Team Prada Pirelli: parziale di 0-5 e mani sulla Coppa delle 100 Ghinee per la quarta volta nella storia dopo i sigilli del 1995, 2000, 2017.

Come da tradizione, appena i vincitori mettono piede in porto, si attende di conoscere chi presenterà il guanto di sfida ai campioni in carica. Team New Zealand è il Defender e aspetta l’atto formale di proposta. Verrà avanzato dal Royal Yacht Squadron di Gran Bretagna, quello che nella campagna appena conclusa ha sostenuto Ineos Uk (travolta da Luna Rossa per 7-1 nella Finale di Prada Cup). I due commodori erano già pronti a siglare l’accordo nella giornata di ieri, poi il rinvio della gara-10 a oggi ha rinviato naturalmente la pratica. Nelle prossime ore avremo l’ufficialità: Ineos Uk sarà il Challenger of Record della 37ma edizione della America’s Cup. 

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Team New Zealand si sarebbe dunque accordata con i britannici, come si vociferava ampiamente già da mesi, e metterà in palio la Coppa America. Il Defender e il Challenger of Record stileranno insieme il regolamento della manifestazione. Verosimilmente si utilizzeranno ancora gli AC75, ovvero le barche che abbiamo visto in mare nelle ultime settimane. Ai Kiwi, però, spetterà il vantaggio di scegliere dove regatare. Proprio questo è un punto su cui ci si è soffermati moltissimo nelle ultime ore.

Grant Dalton, CEO di New Zealand, e Jim Ratcliffe, Presidente di Ineos, avrebbero due opzioni sul tavolo, come riporta Newstalk ZB. La prima è quella più classica: una difesa tradizionale del titolo ad Auckland nel 2023/2024 (anche se si sarebbe parlato di un’ipotesi 2025). Da non dimenticare, però, che al vaglio dei campioni in carica ci sarebbe anche la possibilità di portare l’evento in Medio Oriente, in modo da avere maggiori introiti economici. La seconda ipotesi, emersa proprio nelle ultimissime ore, è però clamorosa: il confronto potrebbe andare in scena già nel 2022, all’Isola di Wight, dunque proprio in Gran Bretagna, nello stesso luogo dove tutto nacque nel lontanissimo 1851! Si tratterebbe di un testa a testa diretto, senza altri sfidanti in ballo!

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L’ultima volta senza un torneo degli sfidanti risale addirittura al 1967 (vanno però ricordati i casi del 1988 e 2010, quando la Vecchia Brocca fu contesa da appena due equipaggi a causa di diatribe legali). Fino al 1970, infatti, il New York Yacht Club, che detenne il trofeo dal 1851 al 1983, difendeva la Coppa America nelle sue acque di Newport contro un unico rivale, il quale non aveva dovuto disputare regate di “qualifica” (epocali le cinque sfide lanciate dal “Barone del The” Sir Lipton con i suoi Shamrock tra il 1899 e il 1930).

In tutto questo, cosa ne sarà di Luna Rossa? Il patron Patrizio Bertelli ha dichiarato recentemente di volerci riprovarci, il co-timoniere Francesco Bruni lo ha subito confermato al termine dell’odierna gara-10. A questo punto, però, bisognerà capire con precisione e certezza cosa decideranno di fare Team New Zealand e Ineos Uk. Dobbiamo avere la pazienza di aspettare un po’ di tempo per avere chiaro il quadro della situazione.

Foto: COR 36 | Studio Borlenghi – America’s Cup

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1 Commento

  1. eolo

    18 Marzo 2021 at 02:00

    Alcune considerazioni da un normale spettatore:

    – La barca Neozelandese era certamente più veloce ma il triumvirato
    di luna Rossa ha commesso troppi errori determinanti per la sconfitta
    e non ha esibito la lucidità e la freddezza che occorreva esibire nei
    momenti topici. Quindi a mio avviso il gruppo non va riconfermato
    ma rinnovato completamente.

    – Alla luce di quanto accaduto, se l’armatore Italiano vorrà ritentare,
    a mio avviso dovrebbe trovare un equipaggio anonimo tutto italiano,
    valutandone più la freddezza che la bravura, e concentrarsi principalmente
    sugli studi dell’aerodinamica dello scafo dei foil delle vele, non solo al
    computer ma con modellini in scala in vasche di navigazione dentro una
    galleria del vento, per creare davvero una imbarcazione fulmine.

    – Grande disgusto per una formula di coppa america dove il Defender
    si fa le sue regole adatte per lui e appare solo sul finale.

    – Cosa vuole dimostrare la coppa america ? Qual è la nazione più brava
    a regatare o qual’è la nazione più brava a progettare le barche ?
    Me lo chiedo perchè non è chiaro se le vittorie siano merito dell’equipaggio
    o della barca. Come in formula 1… merito della macchina o del pilota ?

    – Visto e considerato che quella degli AC75 si è rivelata una formula
    molto divertente ma la vecchia coppa america con la sua formula antica
    le sue dispute legali, i suoi tradimenti, i suoi giri d’affari milionari,
    innervosisce più che divertire… non sarebbe cosa buona e giusta dare
    vita ad un campionato del mondo di AC75 dove tutte le nazioni gareggiano
    con la stessa imbarcazione identica per tutti, cambiano solo i colori
    delle barche. Attraverso una prima fase di qualificazione si accede alla
    fase finale in un campionato di tipo calcistico a 15-20 squadre.
    Il Defender partecipa così dall’inizio e ha l’unico vantaggio di accedere
    alla fase finale per diritto, quale ultimo vincitore.

    – Vorrei esprimere il mio apprezzamento per OASport che prima non
    conoscevo. I vostri articoli e analisi delle regate sono state di gran
    lunga le migliori fra le tante fonti sportive anche più blasonate.

    • Federico Militello

      18 Marzo 2021 at 09:27

      Caro Luca, grazie per la lucida analisi e per i complimenti.

      Un saluto sportivo

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