Salto con gli sci
Salto con gli sci, per l’Italia un (mezzo) Mondiale di Oberstdorf da 6 in pagella
L’Italia del salto con gli sci è stata ancor più penalizzata rispetto alle corrispettive squadre di sci di fondo e combinata nordica, il ritiro dai Mondiali di Oberstdorf è avvenuto prima ancora delle altre due controparti. Infatti i primi casi di Covid-19 si sono verificati proprio nel salto, fatto che ha spinto la direzione agonistica a concludere l’impegno già nella giornata di sabato 27 febbraio, quattro giorni in anticipo rispetto al rientro in patria del resto della compagine azzurra. In ogni caso è doveroso tracciare un bilancio di quanto si è potuto vedere nelle competizioni individuali su trampolino piccolo, ovvero le uniche a cui ha preso parte l’Italia.
Nel settore femminile ci può essere sicuramente una moderata soddisfazione. Le sorelle Lara e Jessica Malsiner si sono espresse sulla falsariga di quanto mostrato durante tutto l’inverno corrente, attestandosi tra la quindicesima e la ventesima piazza. Addirittura Jessica, la più giovane delle due, ha ottenuto il miglior risultato della carriera in ambito senior, classificandosi proprio al 15° posto prima di venire infettata dal Covid-19. Un vero peccato, perché sarebbe stato davvero interessante verificare la competitività di entrambe anche sul trampolino grande dove, verosimilmente, avrebbero potuto provare a restare nuovamente nelle prime venti posizioni. Bisogna rimarcare come Jessica Malsiner sia, senza dubbio alcuno, l’atleta più migliorata del 2020-21 nel comparto salto con gli sci italiano tout-court. Pochi, infatti, avrebbero pensato che sarebbe stata in grado di piazzarsi regolarmente in zona punti sin dall’inverno in corso. Neppure chi scrive si sarebbe spinto a pronosticare una prospettiva così rosea. Lara, invece, è leggermente regredita se guardiamo al recente passato, poiché non è ancora stata in grado di firmare un exploit da top-10, se non addirittura da podio, come accaduto negli inverni precedenti. In ogni caso, le Malsiner hanno fatto quanto si chiedeva loro e, al riguardo, dispiace che la positività al coronavirus abbia impedito al team di prendere parte alla prova a squadre miste. Il quartetto azzurro, a trazione femminile, avrebbe potuto ambire a concludere in ottava piazza, accedendo così alla seconda serie.
Sappiamo bene come il settore maschile non goda della stessa competitività della controparte “in gonnella”. Peraltro, se guardiamo agli uomini, il bilancio non può essere considerato positivo. L’unico per cui si può parlare di Mondiale riuscito è Daniel Moroder, che nonostante tutti i suoi limiti è stato in grado di sfoderare il salto migliore proprio quando per lui contava maggiormente, ovvero in qualificazione. Così facendo, il diciannovenne gardenese si è guadagnato la gara vera e propria, suo massimo obiettivo della vigilia. I connotati della manifestazione iridata dell’altoatesino sono esattamente opposti a quelli assunti dal Mondiale di Francesco Cecon, che nonostante avesse mostrato un potenziale maggiore di Moroder in allenamento, ha “bucato” il salto di qualificazione e, di conseguenza, non ha potuto prendere parte alla gara. Peccato, in quanto non avrebbe demeritato.
Senza infamia e senza lode la performance di Giovanni Bresadola, che forse è stato il saltatore maggiormente danneggiato dal precoce ritiro italiano. Il trentino, più che dignitoso sul trampolino piccolo, avrebbe sicuramente potuto fare meglio sul Large Hill, dove l’ambizione sarebbe stata quella di classificarsi tra i primi quaranta. Sconcertanti, invece, le prestazioni di Alex Insam che non ha mai trovato ritmo sul meno imponente degli impianti. Il ventitreenne gardenese è apparso completamente fuori registro, mostrando la sua peggior versione dell’inverno. Proprio per questo sarebbe stato auspicabile vedere come si sarebbe comportato sul trampolino grande, in maniera tale da concedergli una prova d’appello.
Ricapitolando, per il salto con gli sci italiano il mondiale di Oberstdorf 2021 è stato troncato troppo presto per esprimere qualsiasi giudizio. In generale, però, quasi tutti gli atleti si sono espressi più o meno sugli stessi livelli mostrati nell’arco dell’intera stagione, il che può comunque essere considerato sufficiente. Le eccezioni provengono dalla Val Gardena, in senso positivo per Moroder e in direzione negativa per Insam.
FOTO: Shutterstock