Scherma
Scherma, caos Cipressa-Di Francisca: “Io non all’altezza come ct? E’ stata poco elegante”
Elisa Di Francisca ha lasciato la scherma dopo aver vinto due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Londra 2012 e l’argento nell’individuale a Rio 2016. Stiamo parlando di una delle più grandi fiorettiste di tutti i tempi, un’icona della scherma italiana e non solo. Nella sua carriera ha conquistato anche il titolo iridiato individuale a Parigi 2010, ben cinque ori Europei e una valanga di trionfi con il Dream Team, la squadra capace di dominare per più di un decennio.
Dopo aver abbandonato lo sport ha deciso di impegnarsi in un’avventura editoriale e ha scritto la sua autobiografia dal titolo “Giù la maschera. Confessioni di una campionessa imperfetta“, edito da Solferino Editore. Il libro è uscito da poche settimane e sta già facendo discutere per il suo contenuto.
Andrea Cipressa, CT della Nazionale Italiana di fioretto, si è sentito particolarmente chiamato in causa dallo scritto e ha voluto rispondere con un lungo post pubblicato sui suoi profili social. Il tecnico si è molto risentito perché Elisa Di Francisca lo ha definito un CT che “non funziona“, sebbene l’allenatore abbia vinto una sfilza di medaglie nel suo ruolo. Lo stesso Cipressa non ha apprezzato le parole di poca riconoscenza nei suoi confronti e non ha gradito l’immagine personale che l’atleta ha voluto trasmettere.
Il finale del post è molto duro: “In fondo così come io non funziono come CT la Di Francisca non funzionerebbe come scrittrice, secondo il mio modesto giudizio. Scrivo da persona risentita? Sì. E mi ritengo offeso da quello che definirei un “libro” alquanto scialbo. Hanno più spessore i libri Harmony (nota collana di romanzi rosa, ndr)“. Staremo a vedere se arriverà la replica della fiorettista.
IL POST DI ANDREA CIPRESSA E LA RISPOSTA A DI FRANCISCA
Mi piace leggere. Non sempre ne ho il tempo, purtroppo. Sono un curioso per natura per cui spazio nel genere: romanzi, saggi e, a volte, autobiografie.
Mi è capitato tra le mani il “libro” della Di Francisca e, con mio grande stupore, ho appreso di essere un CT che “non funziona”. Credevo di aver vinto, se non tutto, molto. Di essere se non amato almeno stimato.
Sono un CT non certo un critico letterario ma ritengo che un libro autobiografico sia un’arma a doppio taglio in quanto, aldilà della narrazione del vissuto dell’autore, questo tipo di lettura dovrebbe essere di esempio per il superamento di situazioni a volte ostiche e difficili.
Di esempi da seguire in questo “libro”, francamente, ne ho visti pochi, anzi. Nulla da dire sulla Elisa campionessa ma per quanto riguarda la “persona” ne viene fuori un ritratto tutt’altro che edificante. Il “libro” inizia con una scena di impatto a carattere cinematografico e continua con varie vicende in cui vengono tirati in ballo molti “personaggi” legati alla sfera privata e a quella “pubblica”. Non mi soffermo a commentare la sfera privata (se ha voluto “calare la maschera” sugli aspetti più scabrosi della sua vita è affar suo) ma per quanto riguarda la parte legata alla scherma vorrei spendere qualche parola: ne viene fuori un mondo in cui, aldilà dell’aspetto agonistico, non c’è rispetto per i compagni e si tacciano di incompetenza professionisti per i quali la scherma è la vita! Voltare le spalle a chi l’ha sostenuta rivolgendogli (mi riferisco a me e Giovanna Trillini ovviamente) parole non esattamente di riconoscenza e stima è francamente poco elegante.
Personalmente ritengo che non sia di vitale interesse sapere della sua discutibile moralità. E non mi riferisco solo alle sue “situazioni erotiche” ma, soprattutto, alla lealtà verso persone che per lei si sono spese e l’hanno supportata. Capisco le “esigenze di copione per fare “sensazione” ma non credo possa diventare un best seller e vincere il Premio Strega. Non mi riferisco ovviamente allo “stile” e non me ne voglia chi materialmente ha scritto queste pagine, in fondo così come io non funziono come CT la Di Francisca non funzionerebbe come scrittrice, secondo il mio modesto giudizio.
Scrivo da persona risentita? Sì.
E mi ritengo offeso da quello che definirei un “libro” alquanto scialbo.
Hanno più spessore i libri Harmony.
Mi piace leggere. Non sempre ne ho il tempo, purtroppo. Sono un curioso per natura per cui spazio nel genere: romanzi,…
Pubblicato da Andrea Cipressa su Giovedì 25 marzo 2021
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Foto: Bizzi per Federscherma