Sci di fondo
Sci di fondo, Coppa del Mondo Engadina 2021. Niente in palio, la stagione finisce mestamente
Questo fine settimana la Coppa del Mondo di sci di fondo si chiuderà in Engadina. La località elvetica mai aveva ospitato prove valide per il massimo circuito, ma è stata inserita in calendario letteralmente all’ultimo minuto allo scopo di avere quantomeno un weekend di gara dopo i Mondiali. Infatti tutte le competizioni di carattere internazionale che avrebbero dovuto disputarsi in Norvegia sono state cancellate. Il Paese scandinavo adotta una severa politica di quarantena per chi deve fare il proprio ingresso dall’estero, dunque è risultato impossibile mandare in scena le previste tappe a Oslo e Lillehammer.
A differenza del settore femminile, dove quantomeno c’è ancora in palio la Coppa di specialità delle prove distance, in campo maschile tutto è già deciso. La Sfera di cristallo assoluta e quella di distanza sono già nelle mani del russo Alexander Bolshunov, mentre la Coppa sprint è andata a Federico Pellegrino. Quest’ultimo trofeo è stato assegnato a tavolino, poiché la Fis ha deciso di non rispettare il calendario originale della tappa di Oslo (sostituita de facto da quella dell’Engadina), cancellando la sprint e 50 km con partenza in linea per sostituirle con una mass start di 15 km e un inseguimento di 50 km (format, quest’ultimo, mai visto nella storia della disciplina).
C’era un unico motivo di interesse attorno allo sci di fondo maschile, ovvero la lotta per la Coppa sprint tra il già citato Pellegrino e il russo Gleb Retivykh, separati da 70 punti. Evidentemente mantenere il programma previsto per Holmenkollen, o disputare tre gare in Engadina aggiungendo una sprint, era impresa davvero impossibile perché nell’unico weekend post-Mondiali di Oberstdorf è venuta meno la sola fonte di pathos, ovvero la sfida per la Coppa dedicata alle prove veloci.
Chissà quali insormontabili problemi organizzativi avrebbe comportato cominciare il venerdì con una sprint, concedendo un’ultima passerella anche agli atleti specializzati in questo format. Purtroppo noi comuni mortali non siamo in grado di comprendere le decisioni dell’attuale management dello sci di fondo, che nella sua infinita saggezza ha amputato qualsiasi ragione concreta per seguire la tappa conclusiva della Coppa del Mondo, sia tra gli uomini che tra le donne, come già spiegato nell’articolo dedicato alle ragazze.
Insomma, in Engadina andrà in scena un finale di stagione con poco significato, proprio come gran parte dell’inverno 2020-21 dello sci di fondo, che in contumacia dei norvegesi ha perso il principale catalizzatore d’interesse attorno alla disciplina. Parliamo, ovviamente, della sfida stellare tra i due coetanei Johannes Høsflot Klæbo e Alexander Bolshunov, che abbiamo dovuto accontentarci di vedere solo a Kuusamo, Falun e nei Mondiali di Oberstdorf, dove non sono mancati i colpi proibiti. In Svizzera avremo letteralmente un clima da “ultimo giorno di scuola”. Sperando che sia almeno quello vero e non la parodia contemporanea in tempi di DAD, perché nel qual caso lo sci di fondo avrebbe raggiunto l’ardua impresa di parodiare finanche la parodia di sé stesso.
FOTO: La Presse