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Sci di fondo, staffetta femminile Mondiali Oberstdorf 2021. Svezia contro Norvegia, sfida stellare per l’oro

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Il 4 marzo 2021 si assegna il XXVII titolo mondiale femminile della staffetta, unico format che per quanto riguarda il gentil sesso ha sempre fatto parte del programma della manifestazione iridata, apertasi alle donne a partire dal 1954. Va ricordato come la prova abbia più volte cambiato connotati nel corso degli anni. Originariamente si trattava di una 3×5 km, ovvero tre frazioniste percorrevano cinquemila metri a testa. A partire dall’edizione 1974 le frazioniste sono salite a quattro, con relativa trasformazione della gara in 4×5 km. Dopodiché, con la diffusione del passo pattinato negli anni ’80, a cominciare dal 1989 si è deciso di diversificare la tecnica delle frazioni, con le prime due a disputarsi in alternato e le ultime due a skating. Da allora la gara non ha più subito modifiche.

Nonostante la sua dissoluzione, avvenuta ormai quasi trent’anni fa, l’Unione Sovietica è ancora oggi la nazione più vincente di sempre in questa competizione. Sino a quando è esistita, l’Urss infatti è stata pressoché invincibile conquistando ben 9 titoli iridati (1954, 1958, 1962, 1966, 1970, 1974, 1984, 1985, 1987, 1991). Le sovietiche detengono peraltro il primato di successi consecutivi, ovvero sei.
Con l’avvento del XXI secolo, la Norvegia si è issata in seconda posizione tra i Paesi più blasonati, primeggiando complessivamente per 6 volte (1982, 2005, 2011, 2013, 2015, 2017), superando così la Russia, dominatrice assoluta negli anni ’90 e laureatasi campionessa del mondo in 5 occasioni, per di più consecutive (1993, 1995, 1997, 1999, 2001). Anche la Finlandia gode di un blasone di tutto rispetto, avendo arpionato 4 successi (1978, 1989, 2007, 2009).  Infine, si sono fregiate di 1 singolo oro iridato la Germania (2003) e la Svezia (2019).

La dissoluzione dell’Unione Sovietica ha permesso alla Norvegia di diventare il Paese più medagliato in assoluto. Complessivamente, sul podio delle staffette mondiali hanno sventolato nove bandiere diverse:
18 (6-8-4) – NORVEGIA
12 (9-2-1) – URSS
12 (4-2-6) – FINLANDIA
12 (1-5-6) – SVEZIA
9 (5-1-3) – RUSSIA
5 (0-3-2) – GERMANIA EST
5 (0-3-2) – ITALIA
4 (1-2-1) – GERMANIA UNITA
1 (0-0-1) – CECOSLOVACCHIA
Come si può notare, la Svezia proprio a Seefeld 2019 ha spezzato un’autentica maledizione. Le fondiste Tre Kronor erano infatti salite undici volte sul podio, senza però mai riuscire a primeggiare. Almeno sino all’edizione tirolese, in cui è stato infranto il tabù.

Dunque l’Italia a conti fatti può essere storicamente considerata a tutti gli effetti la sesta forza in campo.
Le cinque medaglie azzurre sono le seguenti:
Le prime due, entrambe d’argento, portano la firma dello stesso quartetto, composto da Bice Vanzetta, Manuela Di Centa, Gabriella Paruzzi e Stefania Belmondo, le quali si fregiarono del titolo di vice-campionesse iridate sia nel 1991 che nel 1993.
La terza, anche questa d’argento, è datata 1999 ed è stata arpionata da Sabina Valbusa, Gabriella Paruzzi, Antonella Confortola e Stefania Belmondo.
C’è poi il bronzo ottenuto a tavolino nel 2001, anno in cui Gabriella Paruzzi, Sabina Valbusa, Stefania Belmondo e Cristina Paluselli conclusero quarte, venendo poi promosse in terza posizione dopo la squalifica per doping della Finlandia, giunta seconda.
Infine, l’ultima medaglia italiana è arrivata proprio a Oberstdorf, nel 2005. In quell’occasione Gabriella Paruzzi, Antonella Confortola, Sabina Valbusa e Arianna Follis hanno afferrato il bronzo.

STAGIONE 2020-2021
Nella stagione in corso è andata in scena una sola staffetta, che per di più fa poco testo. In primis perché diversi Paesi di grido hanno presentato formazioni rimaneggiate; in secondo luogo perché in Coppa del Mondo è permessa l’iscrizione di due quartetti per nazione, dinamica aliena alle prove Mondiali. Comunque sia, per dovere di cronaca, va ricordato come lo scorso 24 gennaio le nevi di Lahti abbiano visto trionfare la Norvegia davanti alla Svezia e alla Finlandia. Assente l’Italia.

Foto: La Presse

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