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Strade Bianche 2021, i favoriti: Van Aert difende il titolo dall’assalto di van der Poel e Alaphilippe

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Siamo ormai giunti alla vigilia della Strade Bianche 2021. Tre sono i grandi favoriti per il successo della classica senese. Il primo è il campione uscente, il fuoriclasse belga, nel 2020 re anche della Milano-Sanremo, Wout Van Aert. Il tre volte iridato nel ciclocross ha un feeling speciale con questa corsa e, infatti, vanta tre podi su tre edizioni disputate. L’alfiere della Jumbo-Visma è all’esordio stagionale su strada ed è ormai fermo dal Mondiale di ciclocross di Ostenda. Tuttavia, storicamente Van Aert va forte ogni volta che attacca il numero alla schiena e, dunque, verosimilmente sarà subito ipercompetitivo.

I due attesi rivali di Van Aert saranno il campione del Mondo Julian Alaphilippe e la storica nemesi del belga, nonché iridato in carica nel ciclocross, Mathieu van der Poel. Il francese ha fatto il suo esordio stagionale al Tour de Provence e si è subito messo in luce dando del filo da torcere a Egan Bernal e Ivan Sosa sul Mont Ventoux. In seguito, si è reso protagonista di un Omloop Het Nieuwsblad in chiaroscuro. Nella semiclassica fiamminga, infatti, il transalpino aveva fatto il vuoto sul Berendries, a trenta chilometri dall’arrivo. Poco dopo, però, è andato in crisi ed è stato ripreso dal plotone. Insomma, l’iridato sta bene, ma probabilmente non abbastanza per permettersi di strafare. A maggior ragione se sulla sua strada ci sono i due Dioscuri del ciclocross. Alaphilippe conosce a memoria il tracciato della gara senese, che ha vinto nel 2019, e se si muove al momento giusto può fare il bis. Se osa troppo, però, potrebbe nuovamente fare la fine di Icaro.

Venendo a van der Poel, infine, il neerlandese è forse quello che ha lanciato i segnali più forti in queste prime uscite stagionali. Il campione nazionale dei Paesi Bassi è emerso vincitore tra i ventagli della prima tappa dell’UAE Tour, si è reso protagonista di un attacco durato ottanta chilometri alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, ove è stato ripreso solo a 1500 metri dall’arrivo, e ha fatto fuoco e fiamme a Le Samyn, gara nella quale ha rotto il manubrio nel finale, ma, nonostante ciò, è riuscito a preparare il terreno per la volata vincente del compagno Tim Merlier. L’impressione è che quest’anno non vedremo il van der Poel appesantito di agosto 2020, ma una versione tirata a lucido financo superiore a quella della primavera del 2019.

Vi sono, poi, un altro paio di nomi che, dato lo stato di forma di cui godono, meritano di entrare nel gruppo dei favoritissimi. Il primo è il neerlandese Bauke Mollema, quest’anno già vincitore di una tappa al Tour du Var e del Trofeo Laigueglia. Il veterano della Trek-Segafredo non ha l’esplosività dei fenomeni sopraccitati, né il loro spunto veloce, ma è un maestro nell’approfittare dei momenti morti per mettere tutti nel sacco. E’ giusto menzionare, inoltre, anche l’altro astro del ciclocross: il britannico Tom Pidcock del Team Ineos. Nel weekend di apertura del calendario fiammingo, Pidcock è andato fortissimo ed è giunto terzo alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne. In una gara di 180 chilometri, come la Strade Bianche, potrebbe rivelarsi un cliente scomodissimo per tutti già oggi, dato che è un maestro nella guida del mezzo e se la cava in modo egregio su salite di ogni tipo.

Foto: Lapresse

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