Ciclismo
Strade Bianche 2021, le pagelle: van der Poel da 10 e lode, Bernal da favola, Gogl lascia tutti a bocca aperta
La Strade Bianche 2021 ha regalato grandissime emozioni a tutti gli appassionati di ciclismo. Mathieu van der Poel si è imposto in Piazza del Campo al termine di una battaglia mozzafiato con Julian Alaphilippe, Egan Bernal, Wout Van Aert, Tom Pidcock, Tadej Pogacar e il sorprendente Michael Gogl. Di seguito andiamo a dare i voti ai protagonisti di giornata con le nostre pagelle.
LE PAGELLE DELLA STRADE BIANCHE 2021
MATHIEU VAN DER POEL (ALPECIN-FENIX) VOTO 10: Il fuoriclasse neerlandese ha corso in modo impeccabile. Ha dominato di gambe e di testa e ha siglato una vittoria da autentico imperatore delle due ruote. Spendere altri aggettivi sarebbe financo inutile. Semplicemente 10 e lode.
JULIAN ALAPHILIPPE (DECEUNINCK-QUICK STEP) VOTO 9: Oggi il campione del Mondo non ha rimpianti. Ha corso alla grande, interpretando la gara nel modo corretto, attaccando quando doveva farlo e lasciando sulle spalle di van der Poel il grosso del lavoro nel finale. Purtroppo per lui, il fuoriclasse neerlandese si è dimostrato semplicemente più forte.
EGAN BERNAL (INEOS) VOTO 9: Che il colombiano stesse benissimo lo avevamo capito al Trofeo Laigueglia, che potesse andare così forte sullo sterrato, però, potevamo solo immaginarlo. Il background da biker capace di salire sul podio mondiale gli è sicuramente tornato utile, ma oggi Egan ha messo in strada la versione migliore di sé, quella che non vedevamo, almeno, da un anno e mezzo. Bernal è tornato e nei prossimi mesi sarà un brutto cliente per tutti non solo nei grandi giri.
WOUT VAN AERT (JUMBO-VISMA) VOTO 7,5: Il feeling con lo sterrato e l’intelligenza tattica, come sempre, non gli fanno difetto. Gli manca, però, il cambio di ritmo e quando scattano Alaphilippe prima e van der Poel poi soffre. Alla fine deve arrendersi ai tre sopraccitati in vetta a Le Tolfe, ma porta a casa un comunque ottimo quarto posto che all’esordio stagionale non si butta certamente via.
THOMAS PIDCOCK (INEOS) VOTO 8: Il giovane britannico è alle primissime gare in maglia Ineos, ma nelle corse di un giorno, evidentemente, ne ha già pochi davanti. Negli ultimi segmenti di sterrato appare il più in difficoltà tra i corridori del gruppo di testa, ma riesce, con grande grinta, a difendersi e ad agguantare una bellissima quinta piazza.
MICHAEL GOGL (QHUBEKA ASSOS) VOTO 8,5: L’austriaco l’anno scorso aveva fatto una buona prova alla Strade Bianche e si era classificato al nono posto. Il distacco tra lui e Van Aert, in quell’occasione, però, era di quasi sette minuti. Oggi, invece, dopo Monte Sante Marie si è ritrovato nel gruppo di testa insieme ai migliori tre uomini da gare in linea del momento, ai vincitori degli ultimi due Tour de France e a uno dei prospetti più quotati dell’epoca recente. La classe operaia che sale in paradiso e torna a casa con un sesto posto da raccontare ai nipotini.
TADEJ POGACAR (UAE TEAM EMIRATES) VOTO 7,5: Quando Pogacar attacca il numero alla schiena non lo fa mai per caso e oggi si è visto. Lo sloveno non ha il background dei primi cinque classificati odierni nel fuoristrada, ma è comunque stato campione nazionale elite di ciclocross, dunque non è certamente uno che si spaventa davanti agli sterrati. Sul Colle Pinzuto, addirittura, sembrava quasi al livello di van der Poel e Alaphilippe. Sul tratto di Le Tolfe, tuttavia, gli si è un po’ spenta la luce, ma i segnali lanciati restano decisamente positivi.
SIMON CLARKE (QHUBEKA ASSOS) VOTO 7: L’australiano della Qhubeka è da anni un solido corridore da classiche e sugli sterrati senesi aveva fatto molto bene già in passato. Oggi ha colto un buon ottavo posto che migliora ulteriormente il suo curriculum.
JAKOB FUGLSANG (ASTANA) VOTO 6,5: Il danese fora in un momento chiave della gara e si vede costretto a inseguire i primi per cinquanta chilometri. Arriva fino a dieci secondi dal ricongiungimento, ma, successivamente, perde nuovamente terreno. Alla fine deve accontentarsi di un dignitoso nono posto.
PELLO BILBAO (BAHRAIN) VOTO 6,5: Il basco non lo vedi mai, ma quando corre di rado non si fa trovare pronto. Zitto zitto chiude la top-10 mettendosi dietro nomi ben più quotati.
SIMON CARR (EF EDUCATION-NIPPO) VOTO 7,5: La favola, per eccellenza, di giornata è quella del britannico classe 1998 della EF Education-Nippo. Appena due anni fa, Carr correva tra i dilettanti in Spagna. L’anno scorso sbarcò alla Delko e diede prova di possedere ottime qualità vincendo la Prueba Villafranca de Ordizia. Nessuno, però, si sarebbe immaginato di vedergli sfiorare la top-10 alla Strade Bianche dopo un mese dal suo sbarco nel World Tour.
ROBERT POWER (QHUBEKA-ASSOS) VOTO 7: L’australiano della Qhubeka ASSOS, complici diversi problemi fisici, non ha realizzato quel grande potenziale che aveva fatto intravvedere da U23 vincendo il Giro della Valle d’Aosta. Tuttavia, sugli sterrati senesi è solito trasformarsi e dopo il bel sesto posto del 2018, oggi ha colto un’ottima dodicesima piazza.
TIM WELLENS (LOTTO SOUDAL) VOTO 5,5: Ormai prossimo ai trent’anni, Wellens sembra doversi rassegnare a essere un ottimo corridore al quale, però, mancano le qualità per lottare coi migliori nelle corse in linea più prestigiose. Anche oggi ha provato a tenere testa ai più forti, ma sul Monte Sante Marie ha dovuto arrendersi ai fuoriclasse e, alla fine, ha colto un per lui insipido tredicesimo posto.
PETR VAKOC & GIANNI VERMEERSCH (ALPECIN-FENIX) VOTO 7: L’Alpecin-Fenix oggi è stata la miglior squadra in gara e non solo per merito di Mathieu van der Poel. Vermeersch e Vakoc hanno scortato il capitano prima che la Strade Bianche entrasse nel vivo e, successivamente, si sono piazzati rispettivamente quattordicesimo e quindicesimo. Questo fa del loro sodalizio l’unico, insieme alla Qhubeka ASSOS, capace di mettere tre uomini nei primi quindici.
KEVIN GENIETS (GROUPAMA-FDJ) VOTO 6,5: Il campione lussemburghese, dopo una grande Het Neiuwsblad, ha sfornato un’ottima prestazione anche alla Strade Bianche. Geniets è stato l’ultimo a mollare le ruote degli otto di testa sul Monte Sante Marie e poco importa che dopo sia crollato. Il giovane della Groupama-FDJ sta lanciando bei segnali e sembra che stia pian piano diventando un ottimo corridore da gare in linea.
BAUKE MOLLEMA (TREK-SEGAFREDO) VOTO 5: Dopo il successo al Trofeo Laigueglia ci si attendeva ben altra prova da parte del neerlandese. Mollema, invece, non si fa vedere proprio mai e conclude la gara a 6’30” da van der Poel.
GREG VAN AVERMAET (AG2R) VOTO 4,5: Prova ad anticipare i big sul Monte Sante Marie e già questo è un segnale di debolezza. Quando la corsa entra nel vivo, lui affonda. Prende mezzo voto in meno rispetto a Mollema poiché, in passato, ad esempio nel 2015 e nel 2017, aveva sfornato grandissime prestazioni sugli sterrati senesi.
DAVIDE FORMOLO (UAE TEAM EMIRATES) & ALBERTO BETTIOL (EF EDUCATION-NIPPO) VOTO 4,5: I due azzurri, l’anno scorso, erano stati grandissimi protagonisti. Oggi, invece, complice uno stato di forma per entrambi molto differente rispetto a quello di agosto 2020, sono arrivati a braccetto a 6’30” da van der Poel.
QUINN SIMMONS (TREK-SEGAFREDO) VOTO 8: Il diciannovenne della Trek-Segafredo si dimostra al livello dei migliori sul Monte Sante Marie. Una foratura prima e una caduta poi lo costringono a rinunciare alle sue chance di giocarsi un ottimo piazzamento, ma l’impressione che ha destato oggi è davvero ottima.
Foto: Lapresse