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Strade Bianche 2021, una classica poco…italiana! Unico successo azzurro nel 2007

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Meno di due giorni alla partenza della Strade Bianche 2021, la ‘Classica del Nord più a Sud d’Europa‘. 184 chilometri nei territori toscani, con più di 60 chilometri di sterrato e tanti saliscendi su cui tutti i corridori si daranno battaglia per diventare il quindicesimo nome ad entrare nell’albo d’oro della corsa. Che, nonostante la sua origine tricolore, nel corso della sua storia è stata quasi sempre territorio di conquista per corridori provenienti da tutta Europa. Dal 2007, anno in cui la corsa nacque sotto il nome di ‘Monte Paschi Eroica‘, l’Italia ha potuto esultare soltanto una volta.

L’albo d’oro della gara toscana vede difatti undici diversi vincitori per nove nazioni, con Fabian Cancellara leader con tre vittorie, seguito dalle due di Michal Kwiatkowski. Tornando all’unico successo azzurro, dobbiamo spingerci fino all’ormai lontano 2013. Nella settima edizione fu Moreno Moser, allora in maglia Cannondale, ad entrare da solo in Piazza del Campo grazie ad un attacco da lontano con cui raggiunse i fuggitivi di giornata, facendo poi la differenza sul muro di via Santa Caterina situato all’ultimo chilometro di corsa precedendo così il suo compagno di squadra Peter Sagan, grande favorito della vigilia. Prima e dopo di allora, per gli azzurri ci sono state ben poche soddisfazioni nella storia della corsa.

Nella storia della Strade Bianche, l’Italia è riuscita a salire solo otto volte sul podio in quattordici edizioni; dopo la vittoria del 2013, a cui bisogna aggiungere anche il terzo posto di Rinaldo Nocentini, soltanto per due volte abbiamo visto un ciclista del Bel Paese nei primi tre posti. Nel 2016 Gianluca Brambilla andò a 300 metri dal successo finale: nel gruppetto di testa assieme al compagno di squadra Zdenek Stybar, l’onnipresente Peter Sagan e Fabian Cancellara, partì ad otto chilometri dall’arrivo con un’azione da finesseur ma venne raggiunto e superato negli ultimi metri, chiudendo al terzo posto. A trionfare fu proprio lo svizzero della Trek, che conquistò la terza vittoria sugli sterrati toscani. Lo scorso anno invece, nella prima gara dopo lo stop forzato a causa del Covid-19, Davide Formolo dovette arrendersi allo strapotere di Wout Van Aert, arrivando secondo a 30’’ dall’alfiere della Jumbo-Visma.

E in questo 2021, chi possono essere gli azzurri che possono rompere la maledizione? Le nostre fiches vanno soprattutto sui nomi di Alberto Bettiol, Davide Formolo, Davide Ballerini e Gianluca Brambilla. I primi due sono stati protagonisti dell’ultima edizione, concludendo rispettivamente al quarto e al secondo posto, e vorranno fare sicuramente quel passo in più; l’uomo della UAE Team Emirates potrebbe però essere impiegato come scudiero di Tadej Pogacar. Ballerini e Brambilla sono invece in formissima, con le loro vittorie rispettivamente della Omloop Het Nieuwsblad e del Tour du Var a dimostrarlo, con il corridore della Trek che sa cosa vuol dire avere nelle gambe una corsa del genere. Ma non sarà sicuramente facile fare la differenza in una gara tanto dura e che vede una startlist stellare, composta da corridori di talento come Van Aert, Pogacar, Mathieu van der Poel, Greg Van Avermaet, Alejandro Valverde, Egan Bernal e il campione del mondo Julian Alaphilippe. Quel che è certo è che la battaglia sarà serratissima sin dalla partenza.

Foto: Lapresse

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