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Team New Zealand vince l’America’s Cup per la quarta volta. Luna Rossa si arrende 7-3

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Il sogno di Luna Rossa finisce qui. Team New Zealand vince gara-10, chiude la serie sul 7-3 e conquista la America’s Cup per la quarta volta nella sua storia dopo i sigilli del 1995, 2000, 2017. I Kiwi difendono il trofeo sportivo più antico al mondo e possono festeggiare nella baia di Auckland, l’equipaggio italiano non è riuscito a espugnare il Golfo di Hauraki (uno dei grandi templi dello sport mondiale) e la favola è purtroppo senza lieto fine. Dopo aver demolito American Magic e Ineos Uk in Prada Cup, si sperava che i ragazzi dello skipper Max Sirena riuscissero a fare saltare il banco contro il favorito Defender e hanno tenuto botta fino al 3-3.

Successivamente qualche errore di troppo e un po’ di sfortuna hanno frenato la flotta del patron Patrizio Bertelli, mentre la corazzata neozelandese è stata perfetta e ha chiuso i conti. C’è un po’ di amaro in bocca perché Peter Burling e compagni non sono parsi imbattibili, ma Te Rehutai è risultata più veloce nel complesso e contro una barca di questo calibro poco hanno potuto le doti di manovra di Team Prada Pirelli. Team New Zealand alza al cielo la Coppa delle 100 Ghinee a 170 anni di distanza dalla sua nascita e ora avrà il compito di difenderla: probabilmente lo farà già il prossimo anno contro Ineos Uk all’Isola di Wight, dove tutto iniziò nel lontanissimo 1851. I commodori dei due Yacht Club sono prossimi alla firma, ne sapremo di più nelle prossime ore.

Luna Rossa torna a casa senza la tanto sospirata Coppa America, proprio come nel 2000 quando i Kiwi si imposero per 5-0 sempre ad Auckland. Il sogno si spegne sul più bello, ma il Challenger of Record cede con l’onore delle armi e merita un applauso per avere regalato emozioni a un’intera Nazione per tre mesi, durante un freddissimo inverno, in uno dei momenti più bui della nostra storia. Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada, ci riproverà, probabilmente, da enorme appassionato qual è. Questa volta non riesce la rimonta a James Spithill (capace di risalire da 1-8 al timone di Oracle nel 2013 proprio contro l’equipaggio vestito di nero) e viene agganciato nell’albo d’oro da Peter Burling, che ad appena 30 anni conquista la sua seconda America’s Cup (il più giovane timoniere a vincere nella storia della competizione).

La regata di oggi è stata equilibrata nei primi due lati e si sperava anche in una magia da parte di Luna Rossa, poi Team New Zealand ha potuto sfoderare tutta la sua proverbiale velocità e ha chiuso i conti. Hanno vinto, ma non hanno dominato come credevano di fare e sul 3-3 hanno anche tremato. Il distacco all’arrivo è di 46 secondi, al termine di una gara-10 disputata con vento attorno ai 12 nodi proveniente da nord-est sul campo di regata A.

LA CRONACA DELLA REGATA

Luna Rossa entra nella zona di pre-partenza con le mure a sinistra, va verso il boundary di destra, poi prende la sinistra e New Zealand va sulla destra con grande separazione. Team Prada Pirelli chiude la distanza laterale con gli avversari, parte davanti e prende la sinistra, mentre i Defender vanno sulla destra e devono fare una virata in più. I Kiwi sono avanti al primo incrocio di una cinquantina di metri e costringono gli italiani nuovamente sulla sinistra, dove c’è meno pressione. Spithill e compagni trovano successivamente un salto di vento migliore e al secondo incrocio passano dietro di un paio di metri. Al primo gate il ritardo è di 7 secondi.

Peter Burling e compagni sfoderano tutti i loro cavalli nella poppa successiva. Luna Rossa prova comunque a tenere botta, riesce a trovare una bella pressione sulla sinistra e si porta a una settantina di metri di distacco. La poppa degli uomini di Max Sirena è formidabile e arrivano in scia ai rivali, ma i Kiwi “rubano” la boa di destra. La flotta tricolore non è perfetta in manovra al giro di boa e paga un ritardo di 9”, perde velocità all’inizio della bolina successiva lì finiscono i giochi. Team New Zealand allunga con grande facilità e deve soltanto amministrare il vantaggio: 27” a metà, 37” al gate-4, 49” al termine dell’ultima bolina, 46” al traguardo dove i padroni di casa fanno festa.

Foto: Lapresse

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