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Tennis: Jannik Sinner a Dubai per continuare il proprio percorso di crescita

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Questa settimana, per Jannik Sinner, sarà tutta dedicata all’ATP 500 di Dubai. L’altoatesino è all’interno del tabellone usufruendo anche di un bye (destino che condivide con Lorenzo Sonego), in funzione del suo ruolo di testa di serie. Una chance, dunque, per continuare sul terreno tracciato a Marsiglia.

Nel torneo francese, infatti, l’altoatesino è riuscito a portare a casa una di quelle partite che servono, contro il transalpino Gregoire Barrere: difficile, e peraltro senza la miglior versione del numero 3 d’Italia in campo. Ma è una di quelle partite che, vinte, infondono fiducia per la capacità di far propri anche incontri che non girano esattamente nel verso voluto.

Data la buona prestazione con l’altro francese Hugo Gaston, il match con Daniil Medvedev ha invece rappresentato lo stop. Ma non si è trattato di una sconfitta giunta inaspettata, anzi: in questo momento il russo è più forte dell’azzurro, e questo è noto a tutti. La chiave dell’incontro è stata legata all’anticipo che Medvedev ha spesso cercato di trovare sui colpi di Sinner, perché, per sua stessa ammissione, sapeva che lasciargli l’iniziativa non era proprio la migliore delle idee.

Saggezza, del resto, è stata utilizzata dall’altoatesino stesso in sala stampa, dove ha utilizzato una metafora culinaria: in breve, sta ancora pelando le carote, come a voler dire che sta ancora imparando e di strada da fare ce n’è. Nulla di diverso rispetto al progetto triennale indicato da Piatti, rispetto al quale un singolo 250 è più o meno come una goccia nel mare.

La settimana di Dubai servirà, nei fatti, a preparare la prima grande trasferta dell’anno di Sinner, il Masters 1000 di Miami, che quest’anno diventa quello che apre il relativo calendario a causa dello spostamento di Indian Wells a data ancora ignota. Il percorso teorico potrebbe portare anche diversi stimoli, con l’imprevedibilità del kazako Alexander Bublik dall’altra parte della rete e poi, eventualmente, una sfida di primo livello con lo spagnolo Roberto Bautista Agut, uno di quelli che non regala nulla in nessun caso.

Siamo anche in quel periodo in cui inizia a lavorare la nuova versione del ranking, con dei “pesi” sul 50% dei risultati del 2019 che interesseranno molti tennisti. Sinner, che nel 2019 era in fase di crescita, è tra coloro che nella sfortuna di aver perso cinque mesi di 2020 causa Covid-19 ha la fortuna di poter migliorare un gran numero di risultati, partecipando anche a tornei cui non era mai stato ai nastri di partenza. E a Miami l’altoatesino è alla sua prima volta, come del resto in tutti i Masters 1000 la cui città è diversa da Roma. Potenziali progressi di classifica, questi, che vanno però accompagnati a quelli nel gioco. E in quel senso lavora Riccardo Piatti.

Foto: LaPresse

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