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Tennis, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti stabiliscono un primato in coppia. L’Italia è considerata un riferimento

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Il futuro del tennis italiano è roseo? Probabilmente sì. Jannik Sinner e Lorenzo Musetti in due tornei diversi procedono nel loro incedere, contro i pronostici e la forza di chi è dall’altra parte del campo. Entrambi i giovani alfieri del Bel Paese hanno raggiunto i quarti di finale di due ATP 500 (nel caso dell’altoatesino Dubai e del toscano Acapulco), stabilendo un piccolo primato: i due giocatori più giovani ad approdare ai quarti di due tornei con queste caratteristiche sono italiani. 

Musetti, sul cemento messicano, si è regalato il primo successo in carriera contro un top-10, ovvero l’argentino Diego Schwartzman e poi è riuscito a imporsi al termine di un confronto decisamente palpitante contro l’americano Frances Tiafoe, portando avanti la sua particolare tradizione contro i tennisti tra le posizioni 1 e 63 del ranking: l’azzurrino infatti si è imposto in cinque delle sei occasioni nelle quali ha giocato contro tennisti di questo calibro. Il prossimo rivale sarà un certo Grigor Dimitrov (n.16 del mondo) e ovviamente la sfida sarà molto impegnativa. Tuttavia, Lorenzo ci proverà e nel caso di successo entrerebbe di diritto nella top-100 della classifica mondiale. 

Per quanto riguarda Sinner, la vittoria contro il n.11 ATP Roberto Bautista Agut è stata una gemma: un gran tennis per spuntarla contro un giocatore molto solido. E così Jannik ha la grande motivazione di continuare la sua scalata che, ora come ora, lo vede virtualmente n.30 del mondo. La sfida odierna contro il semifinalista degli Australian Open 2021 Aslan Karatsev è complicata, ma qualunque sarà il risultato sarà una lezione da imparare.

Quest’ultimo concetto va tenuto in debito conto, anche perché servirà calma e un processo di crescita adeguato. Resta il fatto che l’Italia, ora come ora, viene considerata come un riferimento in ambito tennistico. A confermarlo era stato Filippo Volandri, attuale capitano di Coppa Davis, in un’intervista concessa a il Giornale.

“Abbiamo un sistema di base, dei consulenti della Federazione che ci hanno fatto cambiare il modo di allenare i ragazzi. Con noi collaborano degli statistici (tra cui l’ex tattico di Novak Djokovic) e in base ai numeri abbiamo iniziato a capire che quel tennis che si praticava non bastava più. Per questo abbiamo cambiato metodo e lo mettiamo a disposizione di tutti quelli che pensiamo possano aver potenziale. Ci sono ancora degli aspetti da migliorare perché gli allenatori sono ancora pochi. A Tirrenia ho voluto Rianna e Galoppini. Loro hanno le capacità per far crescere altri tecnici. Simone Tartarini, ad esempio, è l’allenatore di Musetti, Piero Melaranci è l’allenatore di Zeppieri e noi siamo dei consulenti. A Tartarini chiaramente gli manca un po’ d’esperienza e noi cerchiamo di supportarlo”. E su  Sinner e Musetti che stanno facendo vedere qualità importanti al di là dei risultati, l’idea è molto chiara: “Hanno l’attitudine del tennista professionista nelle loro diversità: Jannik ha un timing sulla palla pazzesco e una velocità di palla incredibile; Lorenzo ha una manualità fuori dal comune e dopo il lockdown ha fatto un salto di qualità enorme. Credo che stiamo costruendo qualcosa di importante che ci invidiano anche all’estero ed è questo il punto da cui si parte per le vittorie”.

Foto: LaPresse

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