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ATP Barcellona 2021, Jannik Sinner: il precedente favorevole con Tsitsipas e la chiave per batterlo

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Un altro passo avanti per Jannik Sinner. Dopo l’ottima stagione sul cemento suggellata dalla vittoria del torneo di Melbourne e dalla finale Masters1000 a Miami, il ragazzo di Sesto Pusteria ha confermato ancora una volta le sue innate doti tennistiche raggiungendo la terza semifinale del suo 2021 a Barcellona. Per la prima volta in carriera è tra i migliori quattro in un torneo sulla terra, in Catalogna erano ventitre anni in cui un azzurro non ci riusciva: l’ultimo fu l’attuale presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi che perse in due set contro Todd Martin, poi vincitore. Si sa, l’appetito vien mangiando, e ora l’obiettivo è eguagliare Giuseppe Merlo, Marty Mulligan (unico vincitore nel 1968) e Adriano Panatta come italiani in finale, ma a frapporsi in mezzo a quest’obiettivo c’è Stefanos Tsitsipas.

Il greco è in forma smagliante, e non solo per la vittoria nel Masters1000 di Montecarlo: dal Principato ad oggi è in striscia positiva di otto match senza perdere nemmeno un set. Jaume Munar, Alex De Minaur, Felix Auger-Aliassime, tutte partite caratterizzate da una sensazione di vero e proprio controllo degli scambi con la sua enorme varietà di soluzioni, con il suo tennis che è maturato ulteriormente dopo un 2020 buono, ma non ottimo come ci si aspetterebbe da un tennista dalla classe cristallina. Questo mese di aprile potrebbe averci consegnato uno Tsitsipas più motivato e più convinto delle proprie possibilità nei grandi tornei.

Ma dall’altra parte, Jannik Sinner non parte assolutamente battuto. Viene da un torneo di gran livello anche lui, in cui ha confermato di essere la bestia nera di Roberto Bautista Agut e in cui ha dato sfoggio dell’ennesima prova di maturità della sua annata con Andrey Rublev, semplicemente il tennista con più partite vinte negli ultimi 20 mesi. Durante ogni partita l’impressione è che inserisca un pezzo del puzzle nella sua ascesa verso l’élite del tennis, tra dropshot e colpi in slice. E poi, c’è l’ultimo precedente sul rosso di Roma in favore del prossimo numero 18 al mondo, un successo in tre set che diede la prima grande conferma della crescita del suo gioco.

In quell’occasione a fare la differenza, al netto di una giornata assai fallosa di Tsitsipas, fu la diagonale di rovescio. Jannik riuscì a mettere parecchia pressione sul suo avversario insistendo su quella falsariga, costringendolo a tantissimi errori (ben 58). A distanza di sette mesi il greco sembra essere nel momento migliore della sua carriera, ma dall’altra parte anche il ragazzo di Sesto Pusteria è già una gran bella realtà del tennis mondiale. Che non partirà con i favori del pronostico, ma potrà sicuramente giocarsi le proprie carte in un match che ha tutti i crismi per farsi ricordare.

Foto: LaPresse

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