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ATP Belgrado 2021, Matteo Berrettini alza un trofeo dopo due anni! Battuto Aslan Karatsev in tre set
Finalmente il sorriso di Matteo Berrettini: una liberazione nel Giorno della Liberazione. Dopo un 2020 complicato e l’infortunio agli Australian Open, il tennista romano vince il quarto torneo della sua carriera, il terzo sulla terra rossa, trionfando a Belgrado contro Aslan Karatsev. Il russo non ha fatto sconti dopo aver battuto Novak Djokovic ieri sera e ha fatto di tutto per poter mettere paura al numero 10 al mondo, che alla fine trionfa per 6-1 3-6 7-6 in due ore e mezza, in un match che ha offerto scambi di altissimo livello ed un braccio di ferro emozionante. Matteo è stato implacabile con la prima di servizio, perdendo solo 9 scambi su 47 complessivi, a differenza del suo avversario che ha avuto parecchi grattacapi (43-20 il saldo dei punti vinti in risposta). Emblematici i 20 punti in più dall’azzurro durante il match, cementando così il suo posto in top 10.
A giudicare dai primi game, la partita sembrava potersi concludere con molto anticipo. Karatsev non è il martello visto ieri contro Djokovic, soprattutto con il dritto: un paio di errori con questo fondamentale, dovuti all’estrema spinta di Matteo in risposta, permettono all’azzurro di strappare subito il break di vantaggio nel quarto gioco. Al russo sta mancando tanto anche il servizio, con cui vince soltanto 8 punti equamente divisi tra prima e seconda: il secondo break è servito e Matteo chiude la prima frazione sul 6-1 in 27 minuti.
Ma Karatsev non ha per niente voglia di fare da comparsa in questa partita. Il semifinalista dell’Australian Open non demorde e si mette a spingere da fondo, ma nel primo game in risposta gli dà una mano il primo passaggio a vuoto di Berrettini, che smarrisce la prima di servizio e dopo tre game è costretto ad inseguire. Il russo non ha la fluidità di ieri, offre opportunità per rientrare; nel quinto gioco raggiunge un dropshot assurdo e tira fuori una stop volley da applausi, nel settimo salva due palle break, mentre nel nono si fa graziare dall’azzurro che manda sul nastro un gran recupero: la partita va al terzo set.
Ma prima o poi deve arrivare il momento in cui il russo debba cedere il passo in battuta. Ed il quarto gioco è nuovamente quello dell’allungo, con il numero 28 al mondo che incappa negli stessi errori compiuti nel primo set tra errori di dritto e un doppio fallo. Karatsev però non è mai morto, e prende a randellare come un ossesso nel gioco successivo approfittando di un momento di flessione al servizio di Matteo: due risposte abbacinanti nel game successivo e il controbreak arriva immediato. La partita resta un continuo braccio di ferro, nel dodicesimo gioco Matteo ha uno spunto concreto procurandosi una palla match annullata di forza dal russo. Il tie-break è un monologo di Matteo: il nastro crepa le sicurezze del russo sul suo primo servizio, poi è l’azzurro a dominare gli scambi grazie alle continue variazioni, che fanno più male dei colpi da fondo, concedendosi così sei palle match. Gliene basta una, per tornare al successo dopo due anni mollando la racchetta e sorridendo a trentadue denti.
Foto: LaPresse