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Basket femminile: il Fila San Martino di Lupari costretto a rinunciare ai playoff di Serie A1. Famila Schio direttamente in semifinale

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Finisce nel modo meno voluto, più difficile e doloroso la stagione del Fila San Martino di Lupari. La formazione allenata da Gianluca “Larry” Abignente è infatti costretta a fermarsi definitivamente: troppo stretti i tempi di recupero per la squadra, colpita dal Covid-19 e già costretta a saltare le ultime due gare della stagione.

Le giallonere avrebbero dovuto affrontare il Famila Schio a partire da sabato 16 nei quarti al meglio delle tre partite, con la prima al PalaLupe e le successive due al PalaRomare scledense, dopo il settimo posto in regular season vissuto con alterne fortune. Ne beneficia così il Famila Schio, che si ritrova direttamente in semifinale senza scendere in campo.

Queste le parole esplicative del presidente del club, Vittorio Giuriati: “Alla luce di tutto questo, è fin troppo evidente che la stagione sportiva agonistica 2020/2021 per il Fila San Martino è finita domenica 28 marzo a Battipaglia. Mi sono preso qualche giorno di tempo per capire, assieme alla Lega Basket Femminile e alla FIP, se ci fossero margini per trovare qualche soluzione che potesse portare a un epilogo diverso. Purtroppo per tutti noi, per tutti i nostri tifosi, per i nostri sponsor e per tutti quelli che ci seguono, questo non è stato possibile. Con i tamponi di controllo il 15 aprile, con tutto l’iter previsto per riavere l’idoneità sportiva agonistica e qualche giorno di allenamento dopo una lunga inattività, non saremmo stati pronti prima del 24/25 aprile, fuori tempo massimo per iniziare un eventuale playoff“.

E poi ancora: “Per noi la stagione agonistica finisce qui, con grande rammarico e grande dispiacere ma certamente per colpa di nessuno. Dobbiamo accettare serenamente il destino con la consapevolezza che la prima cosa a cui dobbiamo pensare è quella di star bene e di essere in salute… Vorrà dire che siamo in credito con la fortuna! Ad ogni buon conto adesso pensiamo ai tamponi di controllo, ad essere tutti negativi. Nel bene e nel male siamo sempre stati come una grande famiglia, e sempre come una grande famiglia andremo avanti“.

La questione dei tempi stretti è in particolare legata al problema posto dalla Nazionale: l’Italia, infatti, dal 17 giugno dovrà affrontare gli Europei, ragion per cui non si può portare avanti la stagione fino a giugno inoltrato, anche in considerazione del format che prevede quarti e semifinali al meglio delle tre partite e la finale al meglio delle cinque. Impossibile riavere in tempi utili, dunque, il numero minimo di atlete schierabili a referto, come pure di membri dello staff.

E potrebbe non essere finita qui. Nel comunicato stampa con cui si annunciava il termine anticipato della regular season, Battipaglia, tredicesima in stagione regolare, ha sottolineato senza mezzi termini come la propria stessa situazione rischi di mettere in pericolo la partecipazione ai playout: “La perplessità (una grossa perplessità) è sulle date del primo turno dei play-out che, con le nostre giocatrici ferme e chiuse in casa dal 1° aprile e fino al 16 e in considerazione del fatto che prima del 18 aprile non arriverà l’esito del secondo giro di tamponi, ci costringerà a non scendere in campo (contro Lucca o Broni, lo sapremo domani sera) in occasione di gara 1 (perdendola dunque a tavolino) e a disputare gara 2 in condizioni fisiche e atletiche proibitive, se non improponibili. Se poi dal secondo giro di tamponi dovessero evidenziarsi altre positività (altre perché Giulia Moroni è risultata positiva qualche giorno fa) noi avremmo grossi problemi, se non proprio l’impossibilità, a scendere in campo anche in gara 2, col rischio di perdere a tavolino anche quella. Ci domandiamo allora che valore sportivo e che senso abbia un playout svolto in questo modo. Definirlo falsato sembra, francamente, il minimo“.

I playout, va ricordato, si sviluppano su due turni, con le perdenti del primo che si affronterebbero nel secondo e decisivo per evitare la retrocessione in A2, già toccata a Vigarano, che poteva ancora lottare per salvarsi, ma ha avuto anch’essa grane Covid in squadra proprio a chiusura di stagione. Resta da capire come verrebbe eventualmente trattato il caso battipagliese, dovesse giungere una mancata disputa del primo turno.

Foto LiveMedia/Antonino Caldarella / Valerio Origo / LivePhotoSport.it

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