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Bob. La Gran Bretagna arruola Greg Rutherford, campione olimpico di salto in lungo: “Voglio fare la storia a Pechino 2022”

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Per anni Greg Rutherford è stato uno dei punti di riferimento del salto in lungo, disciplina dove il britannico ha vinto tutto ciò che poteva essere vinto. Il trentaquattrenne di Milton Keynes è infatti stato capace di conquistare l’oro olimpico di Londra 2012 e quello mondiale a Pechino 2015, senza farsi mancare due titoli europei (2014, 2016), chiudendo poi con una medaglia di bronzo ai Giochi di Rio de Janeiro 2016. Costretto al ritiro nel 2018 da problemi a una caviglia, l’inglese ha annunciato nei giorni scorsi a The Guardian di essere intenzionato a effettuare un comeback agonistico. Stavolta, però, nel bob!

“Torno, e voglio fare la storia” ha dichiarato Rutherford. L’obiettivo è quello di essere della partita ai Giochi olimpici invernali di Pechino 2022. “So che molte persone credono sia impossibile cercare di vincere una medaglia olimpica cominciando a praticare uno sport meno di un anno prima del grande appuntamento, ma io non sono d’accordo. Non ho intenzione di partecipare per finire 25°, bensì voglio allenarmi duramente, qualificarmi e vincere una medaglia. E se dovessimo avere il bob giusto, con una competizione perfetta, tutto sarà possibile. Anche l’oro”.

Il britannico ha spiegato di aver ricominciato a praticare attività fisica in maniera intensa durante il lockdown dello scorso anno perché “non avevo niente altro da fare se non allenarmi nella mia palestra”. Venuta a sapere di questo fatto, la sua amica di vecchia data Kaillie Humphries, campionessa olimpica di bob nel 2010 e nel 2014, gli ha detto “perché non provi con il bob?”. La trentacinquenne canadese, ora diventata americana, ha letteralmente messo la pulce nell’orecchio a Greg, il quale ha contattato Lamin Deen, pilota britannico che a febbraio ha concluso 12° nel bob a quattro i Mondiali di Altenberg. Il progetto ha preso corpo e ora il campione olimpico di salto in lungo di Londra 2012 sta seriamente pensando di essere della partita anche a Pechino 2022, come frenatore nell’equipaggio marchiato dall’Union Jack.

La presenza di Rutherford ai Giochi cinesi sarebbe solo l’ennesimo esempio di chi, dopo una carriera nell’atletica leggera, ha saputo riciclarsi nel bob. Gli esempi più recenti in tal senso sono quelli delle statunitensi Lauryn Williams e Lolo Jones. La prima, che sui 100 metri è stata argento olimpico ad Atene 2004 e campionessa del mondo a Helsinki 2005, si è messa al collo un altro argento olimpico, ma nel bob a 2, a Sochi 2014. La seconda, invece, due volte oro iridato nei 60 metri ostacoli, ha vinto il titolo mondiale nel bob a 2 proprio ad Altenberg 2021 e proprio come frenatrice di Kaillie Humphries!

In Italia si ricorda ancora Antonio Tartaglia, frenatore di Günther Huber a Nagano 1998, dove i due vinsero la medaglia d’oro. L’abruzzese proveniva a sua volta dall’atletica leggera, ma dal settore dei lanci. Cionondimeno, al di là delle entusiaste dichiarazioni di Rutherford, visto il livello dell’equipaggio britannico, pensare a una medaglia olimpica a Pechino 2022 appare quantomeno utopistico. Lamin Deen fatica, infatti, a entrare nella top-ten.

Foto: La Presse

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