Ciclismo
Ciclismo, André Darrigade si esprime sul caso Bouhanni: “Nacer è un capro espiatorio vittima di una scandalosa campagna diffamatoria razzista”
Mancano meno di due settimane al novantaduesimo compleanno di André Darrigade. Il grande sprinter francese, attualmente il più anziano vincitore del Mondiale Elite di ciclismo su strada in vita, però, non ha perso la verve battagliera che lo contraddistingueva da corridore. Il vincitore del Giro di Lombardia del 1956, infatti, in una recente intervista si è scagliato contro l’UCI dopo che questa ha deciso di aprire un’indagine contro Nacer Bouhanni in seguito alla scontro avvenuto, in volata, tra quest’ultimo e Jake Stewart al GP Cholet-Pays de Loire.
Queste le dichiarazioni rilasciate da Darrigade al sito topvelo.fr: “Una volata è sia una battaglia spietata che un’opera d’arte. E i velocisti sono degli artisti che possono essere giudicati solo dai loro colleghi. L’UCI e la sua commissione disciplinare non hanno capito questo e ora siamo nel bel mezzo di una follia giustizialista. Nacer Bouhanni è un grande atleta che stimo e mi sembra che sia vittima di un’operazione tramite la quale qualcuno punta a ripulirsi l’immagine. E’ un capro espiatorio che sta subendo un’autentica e vergognosa campagna diffamatoria razzista, a causa della quale gli è stata attribuita un’etichetta che non gli appartiene. L’UCI non ha capito che se si scaglia contro Bouhanni non fa altro che promuovere il razzismo nei suoi confronti“.
Darrigade, inoltre, è entrato nel dettaglio spiegando anche perché, secondo lui, non ha alcun senso sanzionare Bouhanni: “Per dare una sanzione a Bouhanni bisognerebbe sapere se il suo gesto era volontario o meno, ma gli ispettori dell’UCI non erano là e, dunque, non possono averne la certezza. Rispetto a quando correvo io, oggi i velocisti spingono dei rapporti lunghissimi e non è facile controllare la bici nei finali di gara, per questo non puoi mai sapere se uno scarto è volontario o meno. Le scorrettezze vanno sanzionate, ma con moderazione e senza prendersela con un ragazzo che ha l’etichetta di cattivo solo per via della sua provenienza“.
Bouhanni, che ha origini algerine, rischia, da parte dell’UCI, una sanzione paragonabile a quella che è stata inflitta a Dylan Groenewegen dopo che questi ha causato la caduta di Fabio Jakobsen allo scorso Giro di Polonia. Il velocista dell’Arkea, inoltre, negli ultimi giorni è stato vittima di pesanti insulti razzisti sui social.
Foto: Lapresse