Ciclismo
Ciclismo, il futuro dell’Italia…è donna? Elisa Longo Borghini, Elisa Balsamo e una nidiata in rampa di lancio
L’Italia del ciclismo femminile si sta arricchendo anno dopo anno, con un gruppo di ragazze fortissime su ogni tracciato. Anche questa prima parte di 2021 ci sta regalando delle gran belle gioie, e tra l’altro stiamo dando del filo da torcere alle ‘solite’ olandesi, mattatrici su ogni fronte.
Mattatrici, dominatrici sì, ma non primatiste al momento dell’UCI Women’s World Tour, visto che in vetta troviamo l’azzurra per eccellenza, la campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo). Più passa il tempo più la 29enne verbanese diventa sempre più forte, e dopo un 2020 sensazionale, in occasione delle prime gare di questa nuova stagione, Elisa si è semplicemente superata, sfiorando la vittoria della Strade Bianche, per poi conquistare con un assolo d’altri tempi il Trofeo Binda, e andando vicino, proprio lo scorso weekend, al podio di quel Giro delle Fiandre conquistato sei anni fa. E proprio grazie a questo piazzamento, in seguito alle prime classiche di stagione, Elisa è balzata in testa alla classifica mondiale. Un obiettivo che, siamo certi, cercherà di mantenere sino a fine anno.
Cambia il cognome, resta il nome, e pure la scalata del WWT con una ragazza promettente, inquadrata, fenomenale su ogni tipo di terreno, ossia Elisa Balsamo (Valcar-Travel & Service), l’attuale campionessa europea in carica tra le Under 23. Balzata al centro dell’attenzione dei tifosi delle due ruote oramai cinque anni fa, quando riuscì a conquistare il titolo mondiale Juniores di Doha, da lì in poi la 23enne piemontese non si è più fermata sia su strada che su pista dove, gara dopo gara, sta diventando sempre più punta di riferimento del nostro movimento. In questo 2021 è già riuscita ad andare a segno al GP Oetingen, mantenendo comunque una bella condizione tra il Binda e il Belgio. Presupposti che fanno ben sperare in qualche bella volata tra oggi allo Scheldeprijs e domenica 18 aprile all’Amstel Gold Race. Attualmente è ottava a livello mondiale, e la scalata non sembra poi così impossibile.
Assieme a lei in Valcar troviamo anche una Chiara Consonni in gran spolvero, che lunedì ha lasciato tutti quanti sbalorditi alla Ronde de Mouscron con una volata impressionante. Dopo un 2020 al di sotto delle aspettative, gara dopo gara questo 2021 le sta regalando il riscatto tanto desiderato. E chissà cosa riuscirà a trarne quest’oggi dal Scheldeprijs… . Non dimentichiamoci poi di un’altra loro compagna di squadra, Vittoria Guazzini, che lo scorso 31 marzo ha ‘rischiato’ di portarsi a casa una Dwars door Vlaanderen corsa in maniera esemplare, e dimostrando ancora una volta il suo grande acume tra le corse più impegnative e quelle cronometro che le ricordano tanto la sua amata pista.
E se qui stiamo parlando di ‘giovani leve’, queste ultime avranno sicuramente tra i loro punti di riferimento una grande esperta di Classiche del calibro di Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), che pian piano sta trovando la gamba giusta sulle sue amate strade del Belgio che l’hanno consacrata due anni fa come dominatrice del Fiandre. Il tempo passa, ma la grinta dell’ex campionessa del mondo è più viva che mai.
E poi stanno sbocciando delle nuove leve molto interessanti, che hanno già avuto modo di mettersi in mostra; come ad esempio Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope), che nella formazione transalpina, assiema a Cecilie Uttrup Ludwig, ricopre il ruolo della punta della formazione. Responsabilità che si è assunta fin da subito dimostrando molto in questa prima parte di 2021 tra Belgio e Italia. Forse, al momento, Marta sembra essere una delle maggiori indiziate per il futuro inerente sia alle corse di un giorno che le classifiche. Deve darsi del tempo, ma ci sono tutti i presupposti.
Presupposti e obiettivi che saremmo lieti di vedere anche nel duo della LIV Racing formato da Sofia Bertizzolo e Soraya Paladin. La prima, ancora una volta, ha già fatto capire che il Belgio, le classiche, sono pane per i suoi denti. Ma date le sue ottime qualità in velocità, salita e cronometro, sarebbe davvero tanto bello poterla far crescere ulteriormente e lanciarla nel guanto di sfida contro le temutissime olandesi. Il tutto assieme alla sua compagna di squadra Paladin che però, nonostante le grandissime qualità su ogni tracciato, sembra ancora in attesa di una collocazione definitiva per poter ripartire da quel 2019 che l’ha consacrata tra le grandi promesse nostrane.
Foto: Comunicato Trek-Segafredo