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Ciclismo, Michael Matthews: “In gruppo non c’è più rispetto, le gare assomigliano a un incontro di boxe”

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Il ciclismo, negli ultimi anni, ha vissuto un cambio generazionale nettissimo. Gran parte dei migliori corridori al mondo, attualmente, sono ragazzi giovanissimi che hanno poco più che vent’anni. Questa situazione, però, ha portato più di qualche veterano a storcere il naso. La sfacciataggine di tanti ragazzi non va a genio a molti atleti più esperti e alcuni non hanno fatto mistero della loro insofferenza.

L’ultimo tra questi è stato l’australiano Michael Matthews, il quale, nel podcast “Unplugged” di Matt Stephens, ha denunciato il fatto che in gruppo non ci sia più rispetto per gli altri. Queste, nello specifico, le parole di Matthews: “Quando sono diventato professionista, nel gruppo avevamo dei punti di riferimento e facevamo ciò che loro ci dicevano di fare, indipendentemente dalla squadra per cui si correva. Oggi la situazione è ben diversa e peggiora sempre di più. In gruppo non c’è più rispetto a ogni gara è come un incontro di boxe. Non importa chi tu sia, troverai sempre qualcuno che ti dà una gomitata o che ti taglia la strada“.

Matthews, inoltre, ha anche espresso dei dubbi sul fatto che le attuali giovani stelle del ciclismo possano avere una carriera lunga: “Questi ragazzi sono giovanissimi, ma hanno anche tantissima pressione addosso. Una volta le superstar avevano tutte trent’anni, più o meno, oggi, invece, sono molto più giovani. Spero che riescano a non farsi schiacciare dalla pressione, ma non sarà facile, per loro, avere una carriera lunga“.

Matthews, fin qui, quest’anno, si è reso protagonista di una stagione in chiaroscuro. L’australiano è arrivato sesto alla Milano-Sanremo e quinto alla Gand-Wevelgem, ma non ha ancora vinto una gara nel 2021 e al Giro delle Fiandre non è stato capace di tenere testa ai migliori.

Foto: Lapresse

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