Seguici su

Calcio

Europa League, la Roma va all’Old Trafford con lo United: match di carattere per sperare nella Champions

Pubblicato

il

Con cinque partite ancora da disputare in serie A, la Roma sta piano piano mollando la presa sulla zona Champions League. Il solo punto conseguito nelle ultime tre partite, un pareggio contro l’Atalanta, ha allontanato i giallorossi dalle zone più nobili della classifica, con il quarto posto distante undici punti pressoché impossibile da raggiungere. Con il settimo posto i capitolini ad oggi finirebbero dritti in Europa Conference League, la competizione che nascerà proprio quest’estate, ma il Sassuolo, dietro di soli tre punti, è in agguato. La squadra di Paulo Fonseca ha però ancora una speranza di accedere alla prossima edizione della coppa dalle grandi orecchie, rappresentata dal trionfo in Europa League.

La seconda coppa europea è arrivata alla penultima fermata, con quattro squadre a giocarsi il trofeo. Per la Roma, ultima rappresentante italiana rimasta nel calcio continentale, il compito sarà assai gravoso contro un Manchester United che ha tutta l’intenzione di bissare il trionfo del 2016/2017, ad oggi l’ultima coppa alzata dai Red Devils nella loro storia. Le due squadre, pronte ad incrociare le loro strade, si ritrovano qualcosa in comune: il destino dei loro allenatori appeso a un filo. Così come Fonseca fra i giallorossi, la dirigenza inglese sta ancora riflettendo su cosa fare con Ole Gunnar Solskjaer, con la sua posizione tornata in discussione dopo l’eliminazione dalla FA Cup con il Leicester. Il secondo posto dietro ai rivali cittadini del City è evidentemente troppo poco per una società di bocca buona che vuole tornare a vincere costantemente.

Giudicando gli interpreti sul campo, lo United può vantare una potenza di fuoco impressionante. Nomi come Edinson Cavani, Paul Pogba, Marcus Rashford e la stellina Mason Greenwood possono accendersi a proprio piacimento, ma la chiave di volta rimane Bruno Fernandes, passato in Italia con le maglie di Novara, Udinese e Sampdoria e poi esploso fragorosamente allo Sporting Lisbona. Dal suo arrivo a Manchester Solskjaer lo ha reso il centro del suo gioco, e le statistiche parlano a suo favore: in un anno e mezzo il portoghese ha totalizzato 36 reti e 18 assist, numeri di gran livello per un centrocampista. Il talento abbonda, ma la fase difensiva ogni tanto è deficitaria, come sottolineato anche dal recente cambio della guardia fra i pali: nella doppia sfida europea dovrebbe difatti esserci David De Gea, che da marzo ha perso in posto in luogo di Dean Henderson.

Per prepararsi al meglio, la Roma avrà sicuramente visionato più e più volte il doppio confronto tra gli inglesi ed il Milan risalente agli ottavi di finale. La squadra di Pioli, seppur condizionata da qualche infortunio di troppo, giocò due sfide gagliarde, rispettando l’avversario ma allo stesso tempo facendosi rispettare, con tanta pressione sui portatori di palla e lasciando poco spazio alle invenzioni di Bruno Fernandes in avanti. Per i giallorossi lo United rappresenta un grande scoglio da affrontare, ma in questo momento la strada che porta in Inghilterra è l’unica possibile per puntare all’Europa che conta.

Foto: LaPresse.

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità