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Formula 1

F1, Charles Leclerc e la Ferrari in seconda fila. Ma non è vera gloria

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Charles Leclerc ha concluso in quarta posizione le qualifiche del Gran Premio di Emilia Romagna. Un risultato che può essere considerato soddisfacente, nonostante la sua genesi sia stata ben diversa rispetto a quella attesa. Infatti, analizzando a mente fredda quanto accaduto, si può affermare che oggi al monegasco sia andata davvero di lusso. Intendiamoci, il ventitreenne del Principato ha tirato fuori il massimo dalla sua SF21, riuscendo ad alzare il proprio livello nell’arco di un giorno. Le tante sbavature commesse nelle prove libere, compreso l’errore che lo ha mandato a muro alla Rivazza, sono state dimenticate. Cionondimeno, sarebbe intellettualmente disonesto oscurare quanto visto durante tutti i turni di qualifica.

Il quarto posto di Leclerc è figlio soprattutto del fatto che Lando Norris abbia visto cancellato il proprio tempo migliore per aver pizzicato i track limits. Il giovane britannico ha brillato costantemente sin dalle prove libere del mattino, rivelandosi ripetutamente velocissimo, al punto tale da mettere in discussione il dualismo Mercedes-Red Bull. Norris ha dimostrato di poter essere, almeno su questa pista, al livello di Lewis Hamilton e Max Verstappen, ma sarà costretto a scattare dalla settima posizione. Al contempo non va dimenticato come Valtteri Bottas sia letteralmente imploso nel Q3. Il finlandese già nelle prove libere aveva tenuto un rendimento ondivago con le gomme morbide e, uno dei suoi down si è verificato proprio nel momento decisivo. Certo, i limiti della pista vanno rispettati e venire meno quando più conta è un demerito, quindi il quarto posto di Leclerc in griglia è legittimo. Però qui il punto, anzi i punti, sono altri due.

In primo luogo, alla luce delle premesse poste dalla giornata odierna, in condizioni normali per il monegasco sarà difficilissimo difendere la posizione acquisita in qualifica. Hamilton e le due Red Bull, oltre a partire davanti, sono sicuramente superiori. Inoltre è evidente come Norris e Bottas dovrebbero avere un potenziale più elevato del ferrarista. Il finnico, al di là del passaggio a vuoto di oggi, ha tutte le carte in regola per risalire la china. L’inglese, invece, avrà senza dubbio il dente avvelenato per quanto accaduto e cercherà di sfruttare la massimo la propria MCL35M. Questa scontata dichiarazione d’intenti ci lancia verso il nocciolo della questione.

La realtà dei fatti è che a Imola la Ferrari sperava di proporsi come terza forza in campo. Sakhir era stata una gara dove le McLaren erano apparse solo leggermente superiori alle Rosse, ma in tanti erano convinti che sulle rive del Santerno la situazione potesse cambiare proprio per la natura differente del tracciato romagnolo. Gli stessi componenti del team di Woking hanno tenuto un basso profilo avvicinandosi al GP di Emilia Romagna e la giornata di venerdì sembrava confermare le annunciate difficoltà delle monoposto color papaia. Invece, oggi, Norris ha cambiato completamente volto e si è permesso di lottare per la pole position, mentre nonostante tutte le sue difficoltà, Daniel Ricciardo è comunque risultato più competitivo di Carlos Sainz.

Tradotto, l’impressione è che anche a Imola la Scuderia di Maranello non sia la terza potenza, ma la quarta, e solo le circostanze abbiano consentito a Leclerc di condividere la fila di partenza con Max Verstappen. Come se non bastasse, oggi si è vista una McLaren addirittura più progredita del Cavallino Rampante rispetto al Bahrain. In altre parole, l’obiettivo dichiarato del terzo posto nel Mondiale costruttori non appare così semplice da raggiungere. Se il team di Woking risulta più competitivo su due tracciati molto diversi tra loro, davvero sarà un traguardo alla portata? Domani sarà il giorno della verità, ma la sensazione è che Leclerc più di puntare al podio, debba badare a difendere un piazzamento nelle prime sei posizioni. Un film, peraltro, già visto a Sakhir. Previsione pessimistica, oppure realista? Tra meno di ventiquattro ore, la risposta.

Foto: La Presse

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