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F1, Imola agrodolce per la Ferrari. Il podio era alla portata, ma poteva anche andare molto peggio. E a Portimao…

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La Ferrari è uscita dal Gran Premio di Imola con un bilancio agrodolce. Le vetture di Maranello si sono piazzate al 4° posto con Charles Leclerc e al 5° con Carlos Sainz. Alla vigilia della gara, si sarebbe probabilmente firmato per un risultato del genere, ma alla luce di come è evoluto il GP, c’è addirittura un po’ di rammarico. Infatti, senza la bandiera rossa esposta dopo l’incidente tra Valtteri Bottas e George Russell, il monegasco avrebbe potuto chiudere addirittura in seconda posizione. Al tempo stesso, però, bisogna ammettere che sarebbe potuta andare anche molto peggio.

Non va dimenticato il clamoroso pericolo corso da Leclerc nel giro di formazione, durante il quale il ventitreenne del Principato ha seriamente rischiato di emulare Alain Prost, che esattamente trent’anni fa subì l’onta di ritirarsi proprio durante la tornata di ricognizione in un GP di San Marino bagnato, finendo in testacoda nella discesa verso la Rivazza. Il Professore, tradito da un rivolo d’acqua, spense il suo motore e dovette abbandonare l’abitacolo. Charles, invece, è uscito di pista alle Acque Minerali, ma è stato in grado di ripartire prontamente. Al contempo Sainz è stato protagonista di un paio di dritti che però sono stati del tutto privi di conseguenze e si sono rivelati ininfluenti nell’economia della sua gara. Verrebbe da dire che è mancato solo il podio, perché per il resto c’è tanto di cui essere soddisfatti. Dunque più luci che ombre, ma non sono tutte rose e fiori.

Il terrificante 2020 sembra definitivamente alle spalle e la seconda uscita della SF21 conferma come tanti difetti della SF1000 siano stati corretti. Cionondimeno, è necessario proseguire con i piedi di piombo, perché se il Cavallino Rampante è indiscutibilmente progredito rispetto all’anno scorso, bisogna anche ammettere che Mercedes e Red Bull al momento restano irraggiungibili. Inoltre, Imola promuove a pieni voti la McLaren, la quale era annunciata in difficoltà. Invece, le MCL35M hanno risposto presente anche sulle rive del Santerno, migliorandosi a loro volta rispetto al Bahrain. Complessivamente si è visto un gap meno marcato tra i due team di riferimento e i due inseguitori diretti. Soprattutto bisogna sottolineare come il fattore ambientale abbia probabilmente giocato a favore delle Rosse.

A Sakhir faceva caldo, al contrario in Romagna le temperature sono state decisamente fresche. Questa situazione potrebbe aver giovato alla Ferrari, sulla quale non si è presentato l’anomalo degrado agli pneumatici posteriori patito in Bahrain? Possibile, così come potrebbe avere aiutato l’asfalto completamente diverso rispetto a quello del tracciato mediorientale. Insomma, s’è vista una SF21 che sembra gradire il freddo. Non sarà, però, così dovunque. Anzi, si va verso l’estate… Soprattutto il rendimento in rettilineo, per quanto migliore del 2020, lascia ancora a desiderare. Hamilton ha superato le due vetture di Maranello con relativa facilità, mentre ha dovuto faticare molto di più per avere ragione della McLaren di Norris, spinta da una power unit gemella.

Ora ci si sposta a Portimao, autodromo dove lo scorso anno la Ferrari si comportò davvero bene, almeno con Leclerc, il quale riuscì ad attestarsi con relativo agio alle spalle delle Mercedes e di Verstappen. Il contesto portoghese sarà un nuovo palcoscenico dove verificare il valore del Cavallino Rampante, nella speranza che si possa archiviare un altro weekend positivo. A Imola l’obiettivo era di migliorare rispetto a Sakhir. Missione compiuta. Fare ancora meglio in Portogallo sarà difficilissimo, quindi il traguardo più verosimile sarà di confermare quanto di buono espresso negli ultimi giorni.

Foto: La Presse

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