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F1, la Ferrari a Imola cerca conferme. Le Rosse saranno la terza forza in campo?

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La Ferrari ha archiviato il Gran Premio del Bahrain con il sesto posto di Charles Leclerc e l’ottavo di Carlos Sainz. Un bilancio non certo esaltante se lo si valuta come risultato assoluto, ma comunque incoraggiante se lo si giudica in termini relativi. Sappiamo bene quanto sia stato disastroso il 2020 del Cavallino Rampante e, in tal senso, l’autodromo di Sakhir ha fornito segnali positivi rispetto alla gara disputata lo scorso anno. A novembre, le Rosse erano state doppiate, tenendosi alle spalle solo le Alfa Romeo, le Haas e le Williams. Invece, tre settimane fa, la Scuderia di Maranello ha pagato dazio esclusivamente da Mercedes e Red Bull, giocandosela alla pari con le McLaren. Un indiscusso progresso, anche se sarebbe mendace non sottolineare come il ritardo da Hamilton e Verstappen sia stato nell’ordine del minuto.

Dunque il Gran Premio di Bahrain ha evidenziato un miglioramento, ma in prospettiva futura c’è ancora tanto lavoro da fare. Proprio per questo c’è grande attesa attorno al GP di Emilia Romagna che andrà in scena a Imola domenica 18 aprile. La Ferrari ha come obiettivo dichiarato quello di concludere il 2021 al 3° posto nel Mondiale costruttori, con l’ambizione di tornare a lottare per i titoli iridati nel 2022. Affinché questo possa davvero accadere, è necessario capire se la strada intrapresa con la SF21 sia effettivamente quella corretta. Il responso del Bahrain fa puntare il barometro verso il sereno, ma l’autodromo intitolato al Drake e a suo figlio Dino fornirà un nuovo responso sull’effettivo valore della nuova monoposto.

Sakhir ci ha detto che la power unit 065/6 ha recuperato una ventina di cavalli rispetto all’asfittica 065/2 del 2020. Si sperava in qualcosa di più dopo le simulazioni al banco, ma comunque la crescita non va disdegnata. Soprattutto, la pista bahreinita ha certificato come sulla vettura 2021 sia stato corretto anche un altro grosso difetto della SF1000, ovvero l’esagerata resistenza all’avanzamento. Sotto questo punto di vista, la SF21 ha garantito buone velocità di punta, peraltro con profili alari meno estremi di quelli che dovevano giocoforza essere utilizzati nel 2020 per evitare di pagare troppo dazio in rettilineo. Però, il tracciato mediorientale ha caratteristiche completamente differenti rispetto a quello romagnolo. Il GP del Bahrain si è corso su una pista stop&go, dove contano soprattutto la velocità pura e la trazione; il Gran Premio di Imola si disputerà invece dove il carico aerodinamico sarà più preponderante. Ecco perché quanto accadrà tra sabato e domenica dovrebbe indicare in maniera più precisa il reale valore della Ferrari. Mercedes e Red Bull restano fuori portata, le avversarie dirette con cui confrontarsi saranno verosimilmente McLaren e Alpha Tauri.

Riguardo Imola, c’è una dinamica che potrebbe dire bene al Cavallino Rampante. A Sakhir, tra test e weekend di gara, si è visto come la SF21 appaia più competitiva sul giro secco di quanto non lo sia sul passo. Tale aspetto si annuncia fondamentale nell’autodromo edificato sulle rive del Santerno, dove sorpassare è storicamente molto complesso. Dunque, una buona prestazione in qualifica potrebbe essere propedeutica a un bel risultato anche in gara, nella speranza che sulla pista di casa si possa raccogliere anche di più di quanto non sia stato fatto in Bahrain. Scopriremo a breve se questi sogni potranno essere tramutati in ambizioni concrete.

Foto: La Presse

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