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Ginnastica, l’Italia femminile firma Europei da record. Dai cerotti emergono cuore, Ferrari galattica e Maggio deluxe

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Una medaglia di bronzo, cinque Finali di Specialità, due posti nell’atto conclusivo del concorso generale. Questi sono i freddi numeri dell’Italia femminile agli Europei 2021 di ginnastica artistica e si tratta di un eccellente risultato, segno di un movimento ai massimi livelli internazionali, nonostante un avvicinamento difficilissimo alla rassegna continentale. Alcune positività al Covid-19, quarantene e isolamenti, allenamenti contingentati e discontinui hanno accompagnato le azzurre a questo grande appuntamento, il primo grande evento al di fuori dei nostri confini dopo un anno e mezzo di stop forzato.

Nonostante le tante peripezie a Brescia, dovute a causa di forza maggiore ed emanazione di una sfortuna che ci vede benissimo, il quartetto del DT Enrico Casella si è distinto a Basilea e ha eguagliato il miglior risultato della storia contemporanea in termini di Finali (furono cinque soltanto nel 2002). Uno stato di salute tutt’altro che ottimale e una forma ben lontana da quella dei giorni migliori non hanno impedito alle azzurre di ben figurare, ma chiaramente bisognerà alzare l’asticella a un livello decisamente superiore se si vorrà fare la differenza alle Olimpiadi di Tokyo. 

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I Giochi sono lontani appena tre mesi e il lavoro da effettuare è ancora molto, anche perché ci sono alcune ragazze in recupero da infortuni e problemi fisici (su tutte Asia D’Amato, Elisa Iorio, Desiree Carofiglio). Intanto sono arrivate due risposte fragorose: Vanessa Ferrari è un’eterna leonessa senza eguali ed è pienamente in lizza per la partecipazione alla rassegna a cinque cerchi; Martina Maggio è entrata in una nuova dimensione in termini di maturità agonistica e tecnica, tanto da diventare una delle grandi protagoniste di questa kermesse.

La Farfalla di Orzinuovi si è bella al collo una medaglia di bronzo al corpo libero che profuma di leggenda, perché arriva a 30 anni di età e a sette stagioni di distanza dall’ultimo sigillo europeo. Un podio da vera guerriera, indomabile nonostante virus e infortuni, tornata a cimentarsi nell’all-around e poi arrembante sul suo attrezzo prediletto. La bresciana ha tentato di staccare il pass per i Giochi sul giro completo, ma le manca ancora qualcosa alla trave e alle parallele: lo sa benissimo, ma su questi aspetti hanno inciso indubbiamente le difficoltà dell’ultimo mese. La Campionessa del Mondo 2006 potrà migliorare e a questo punto è da tenere in seria considerazione per un posto in squadra (comunque ha la chance di un pass nominale, ma dovrà vincere l’ultima gara di Coppa del Mondo a Doha battendo Lara Mori).

Posto in squadra per cui è in ballo anche Martina Maggio, che a Basilea ha sfiorato il biglietto non nominale per il Giappone: tra lei e una stella come Larisa Iordache c’erano soltanto tre decimi. La brianzola si è espressa ad altissimi livelli: sesta nel concorso generale, quinta alla trave, quarta al corpo libero. Precisa (solo un errore durante questa settimana, ovvero una caduta alle parallele durante la finale all-around), pulita, costante e solida: la 19enne è cresciuta tanto negli ultimi due anni ed è estremamente affidabile, meriterebbe anche lei una grande chance.

Ad andare alle Olimpiadi, però, saranno le ragazze che saranno più in forma al momento della partenza. La strada è ancora lunga e anche le altre Fate sono in lizza. Giorgia Villa e Alice D’Amato non erano al top a questi Europei per i motivi già citati, eppure sono riuscite a qualificarsi per la Finale alle parallele asimmetriche: la bergamasca ha chiuso in quarta posizione, ad appena un decimo dal bronzo; la genovese, sul terzo gradino del podio due anni fa, ha concluso in quinta piazza a causa anche di un grosso passo in uscita.

Un’Italia incerottata ma combattiva ha risposto presente in una bellissima e divertente edizione degli Europei. Le ragazze si sono superate vista la situazione: potevano strappare massimo sei finali (non abbiamo specialiste al volteggio) e ne hanno portate a casa cinque, i due posti all-around sono stati conquistati comodamente, è mancata soltanto la ciliegina del pass olimpico aggiuntivo. Era davvero arduo e non si può recriminare nulla.

Si torna a casa con soddisfazione per essersi spinti oltre gli ostacoli, ma anche con la consapevolezza che bisogna tornare in palestra a testa bassa: il mondo non aspetta e le Olimpiadi richiedono un tasso tecnico notevolmente superiore. Un Paese che ai Mondiali 2019 vinse il bronzo nella gara a squadre, la prova che valuta la bontà del movimento ginnico di un’intera Nazione, non può presentarsi nel Sol Levante per fare soltanto la comparsa e di sicuro le azzurre saranno protagoniste. Con 5 posti (4 con la squadra + 1 nominale tra Mori e Ferrari).

Foto: Simone Ferraro/FGI

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