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Ciclismo
Giro delle Fiandre 2021: Mathieu van der Poel difende il suo trono dall’assalto di Van Aert e della Deceuninck Quick-Step
Questa domenica si terrà il Giro delle Fiandre 2021, una delle classiche più ambite del panorama ciclistico internazionale. Il grande favorito è il campione uscente Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix). Le quotazioni del fuoriclasse neerlandese, tuttavia, sono calate dopo la controprestazione di mercoledì alla Dwars door Vlaanderen. Van der Poel, che faceva parte del gruppo dei migliori, mentre la telecamera non lo inquadrava, si è staccato da tutti sul Knotkteberg. Quando è apparso in vetta al muro in questione, inoltre, pareva essere parecchio affaticato in viso.
Il dubbio, chiaramente, è che van der Poel inizi ad accusare un po’ di stanchezza dato che è al top ormai da fine gennaio. Inoltre, l’impresa fatta a Castelfidardo alla Tirreno-Adriatico potrebbe essergli rimasta nelle gambe. Il suo compagno di squadra Tim Merlier, tuttavia, ha rivelato che, alla Dwars door Vlaanderen, MvdP ha sofferto il primo caldo della stagione. Lo stesso van der Poel non si è detto preoccupato per domenica, anche alla luce del fatto che solo cinque giorni prima, all’E3 di Harelbeke, era apparso decisamente in palla e difficilmente la condizione di un atleta cala a picco nell’arco di pochi dì. Tra l’altro, già in passato il fuoriclasse orange ha mostrato di riprendersi rapidamente dalle debacle, si pensi a quando arrivò ventunesimo al Koppenbergcross 2018 e, tre giorni dopo, si laureo campione d’Europa di ciclocross.
Eddy Planckaert, ex grande corridore belga vincitore di Fiandre e Roubaix, in un’intervista a Sporza, però, ha presentato un’altra versione. Secondo lui van der Poel ha sfacciatamente finto una crisi per non avere tutti i riflettori su di sé domenica. A sostegno di della tesi di Planckaert, bisogna dire che in tanti hanno fatto la Dwars solo per rifinire la condizione in vista del Fiandre. Elisa Longo Borghini, ad esempio, nella gara femminile si è comportata in modo quasi speculare al neerlandese in quella maschile. Ha fatto alcuni attacchi da lontano, ma sul Knotkteberg ha tirato i remi in barca. Inoltre, van der Poel nel finale ha lavorato per il compagno Merlier e le sue tirate sono servite per riprendere tutti i fuggitivi tolti van Baarle e Laporte, sintomo, forse, che non fosse totalmente vuoto.
L’avversario più quotato di van der Poel, sulla carta, è il suo eterno rivale Wout Van Aert (Jumbo-Visma). Anche il fuoriclasse fiammingo, però, ha avuto un avvicinamento in chiaroscuro. Van Aert ha vinto in modo autorevole la Gand-Wevelgem, gara che, tuttavia, assomiglia molto poco al Fiandre, e, invece, ha avuto un leggero passaggio a vuoto all’E3 di Harelbeke, la manifestazione che è una vera e propria Ronde in miniatura. WVA, nelle corsa in questione, dopo aver preso vento in faccia tutto il giorno, ha sofferto lo scatto secco di van der Poel sul Tiegemberg.
Storicamente Van Aert ha sempre avuto qualcosa in meno, rispetto al neerlandese, per quanto concerne il cambio di ritmo. Tuttavia, ad Harelbeke, si è staccato anche da corridori come Stybar, Sénéchal, Van Avermaet, Naesen e van Baarle. In sostanza, possiamo dire che, stavolta, i due Dioscuri del ciclocross sembrano battibili. Va, però, tenuto in considerazione il fatto che il Giro delle Fiandre è una gara di 250 chilometri, al contrario dell’E3 di Harelbeke e della Dwars door Vlaanderen, che misurano, rispettivamente, 50 e 70 chilometri in meno rispetto alla Ronde. In corse così lunghe i valori mutano e Van der Poel e Van Aert, i quali, in due, vantano quattro successi, negli ultimi due anni, in manifestazioni di oltre 250 chilometri, potrebbero esaltarsi e tornare dominanti come lo erano fino a poche settimane fa.
Il terzo incomodo nella lotta tra van der Poel e Van Aert, non è tanto un corridore quanto un collettivo, ovvero la Deceuninck-Quick Step. Il Wolfpack schiera, ovviamente, il campione del Mondo Julian Alaphilippe, il quale, però, non sembra avere lo stato di forma dell’anno scorso. Alla Dwars door Vlaanderen Alaphilippe si è nascosto e ha anche detto, nell’intervista post gara, di aver sofferto il caldo e di aver faticato a recuperare dal blocco di gare a cui ha preso parte in Italia. Sicuramente c’è un po’ di pretattica nelle sue parole, ma è altrettanto vero che, al momento, ha raccolto un solo successo in stagione, mentre van der Poel e Van Aert ne hanno conquistati sette in due.
Tuttavia, anche in caso di un Alaphilippe non brillantissimo, il team belga rappresenta un incredibile insidia per tutti gli altri poiché ha tantissime frecce nella sua faretra. C’è il campione danese Kasper Asgreen, che ha vinto con un numero incredibile l’E3 di Harelbeke, c’è Zdenek Stybar, che ad Harelbeke è stato l’unico capace di tenere lo scatto di van der Poel sul Tiegemberg, e c’è Yves Lampaert, il quale su queste strade è sempre una garanzia. Pare incredibilmente in dubbio, invece, la presenza del francese Florian Sénéchal. Il transalpino è arrivato secondo ad Harelbeke, ma potrebbe non trovare spazio tra i convocati poiché la Deceuninck ha in programma di iscrivere alla Ronde Dries Devenyns, l’uomo di fiducia di Julian Alaphilippe. Se il Wolfpack si prendesse davvero tale rischio, ad ogni modo, verrebbe difficile pensare che il campione del Mondo non sia al meglio.
Colui che, in queste ultime gare, è apparso come l’outsider che i tre attori di cui sopra dovranno temere di più è il neerlandese della Ineos Dylan van Baarle. Il nativo di Voorburg è già arrivato tre volte nei dieci al Fiandre, sfiorando anche il podio nel 2017, e non esce dalla top-20 della Ronde dal 2015. Inoltre, di recente ha palesato una condizione incredibile. Van Baarle era andato fortissimo sia ad Harelbeke che alla Gand-Wevelgem, ambedue gare da lui concluse in top-10, ove, però, si era sempre mosso coi tempi sbagliati. Alla Dwars door Vlaanderen, invece, ha attaccato al momento giusto e si è presentato tutto solo al traguardo dopo 52 chilometri di cavalcata solitaria.
E’ di recente apparso in grande spolvero, inoltre, anche Greg Van Avermaet (Ag2r). Il campione olimpico, giunto ormai al tramonto di una carriera importante, ha probabilmente l’occasione della vita per vincere la grande classica di casa, la quale ancora manca nel suo palmares. Inoltre, il fiammingo avrà al suo fianco un compagno del calibro di Oliver Naesen, con il quale può formare un tandem veramente pericoloso nel caso la gara si riveli più tattica del previsto. I due, però, non devono ripetere l’errore fatto ad Harelbeke, ove ambedue decisero di non seguire lo scatto di Asgreen nella speranza che van der Poel chiudesse per loro. Per Van Avermaet e Naesen vincere di forza appare impossibile e in una volata con van der Poel e Van Aert partono entrambi sfavoriti. Se, invece, uno dei due riuscisse ad avvantaggiarsi insieme a qualche altro outsider, allora la situazione si farebbe assai interessante per l’Ag2r.
Tra gli outsider troviamo, innanzitutto, due corridori che questa gara l’hanno già vinta, ovvero Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) e Alexander Kristoff (UAE Team Emirates). Lo slovacco ha di recente ritrovato il successo alla Volta a Catalunya e resta un corridore dal talento straripante, motivo per il quale non può mai essere sottovalutato. Il norvegese, invece, ha palesato una condizione in crescita alla Dwars door Vlaanderen e con la Ronde ha un feeling incredibile. Nelle ultime due edizioni, infatti, l’ex campione d’Europa è arrivato entrambe le volte terzo e sui lunghi chilometraggi, inoltre, si è sempre esaltato nel corso della sua lunga carriera.
Altri atleti che verosimilmente vedremo davanti domenica sono il francese Anthony Turgis (Total Direct Energie), il quale, quest’anno, è arrivato tre i primi quindici in tutte le classiche e semiclassiche da lui disputate, il vincitore della Milano-Sanremo Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), il braccio destro di van der Poel Gianni Vermeersch (Alpecin-Fenix), il belga Tiesj Benoot (DSM), l’australiano Michael Matthews (BikeExchange), il veterano fiammingo Sep Vanmarcke (Israel Start-UP), il transalpino Christophe Laporte (Cofidis), fresco di secondo posto alla Dwars door Vlaanderen, e l’elvetico Stefan Kung (Groupama-FDJ).
In Casa Italia, con un Alberto Bettiol (EF Education-Nippo) alle prese con alcuni problemi fisici che lo stanno fortemente penalizzando, le due carte migliori sono Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Sonny Colbrelli (Bahrain-Victorius). I due sono andati molto forte alla Gand-Wevelgem così come il campione d’Europa e d’Italia Giacomo Nizzolo (Qhubeka ASSOS). La Ronde è una gara decisamente più dura della Gand-Wevelgem e Nizzolo potrebbe faticare molto di più. E’ anche vero, però, che il possessore della maglia tricolore sembra essersi allenato appositamente per battagliare coi grandi su queste strade e potrebbe sorprendere. Tra i partenti, infine, dovrebbe esserci anche Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step), il quale, un mese fa, ha vinto la Omloop Het Nieuwsblad, la prima semiclassica fiamminga della stagione. Il canturino, tuttavia, nelle ultime uscite è sembrato essere in calando di condizione e potrebbe rivelarsi incapace di competere coi più forti al Giro delle Fiandre.
Foto: Lapresse