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Ciclismo

Giro delle Fiandre, italiani nelle retrovie. Ma alla Liegi-Bastogne-Liegi può cambiare tutto

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Una condizione non al top, una gara tiratissima, anche un po’ di sfortuna. L’Italia non è riuscita a recitare un ruolo da protagonista nella seconda Classica Monumento della stagione, il Giro delle Fiandre. Sulle pietre della Ronde, nella domenica di Pasqua, gli azzurri hanno deluso, trovandosi nelle retrovie nel momento decisivo della corsa.

Il migliore del Bel Paese sul traguardo è stato il vincitore del 2019 Alberto Bettiol. Il capitano della EF Nippo non ha convinto a pieno, con una condizione alla vigilia che però era già annunciata tutt’altro che al top. Mai nel vivo, ha chiuso in 28ma piazza, nel terzo gruppo, a 2’15” da Kasper Asgreen. Non sono riusciti a disimpegnarsi al meglio in una gara troppo dura Sonny Colbrelli e Giacomo Nizzolo, che settimana scorsa avevano convinto alla Gand-Wevelgem.

Capitolo a parte per Matteo Trentin. Il corridore della UAE Emirates non aveva le gambe per tenere il passo di Asgreen e van der Poel sui muri, però si è difeso al meglio ed ha recitato un ruolo da protagonista, sempre nelle posizioni d’avanguardia del gruppo. Sicuramente era in piena corsa per giocarsi un posto nella top-10, purtroppo la dea bendata ancora una volta gli si è messa contro, con una foratura arrivata a circa 30 chilometri dall’arrivo.

Nella terza Monumento della stagione, la Liegi-Bastogne-Liegi potrebbe cambiare la musica in chiave azzurra. L’Italia potrebbe tornare a giocarsi il successo con un paio di frecce di lusso: Giulio Ciccone e Davide Formolo hanno tutte le carte in regola per tentare l’attacco alla Doyenne.

Foto: Lapresse

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